Giovedì 28 marzo, al Cinema Odeon di Bologna, all’interno di Youngabout International Film Festival, è stato proiettato il documentario I villani, diretto da Daniele De Michele su sceneggiatura di Andrea Segre; un’ opera piuttosto suggestiva che, nel rendere protagonisti Totò, contadino siciliano, Modesto e Brenda, allevatori e produttori di formaggi campani, Luigina, contadina di Trento ed infine Santino e Michele, pescatori pugliesi, mette in scena un’urgenza particolarmente avvertita dall’autore e restituita a noi spettatori, attraverso l’obiettivo, dagli interventi dei  citati “villani”: la necessità per l’uomo, l’essere umano,  materialmente progredito ma non concretamente evoluto, di riprendere un contatto primigenio con la terra, far sì che nel ciclo della coltivazione e produzione di quanto finirà sulle nostre tavole, e nei nostri stomaci, si possa perpetrare la memoria di regole scritte non nei codici o nei faldoni regolamentari, bensì nel comune buon senso tramandato di generazione in generazione. Un documentario diretto con perizia e sensibilità, prezioso ed anche  toccante nel dare voce ad una resistenza che guarda ad un vicendevole scambio fra la Natura e l’uomo, necessario per la comune sopravvivenza; nell’occasione della suddetta proiezione ho avuto modo di intervistare De Michele, chiedo venia per la non eccelsa qualità dell’audio ma, come ho già scritto in altre occasioni, sono alle prime armi con le riprese video e sto già prodigandomi per mettere in atto i necessari miglioramenti, così da mitigare l’effetto da “buona la prima”…Grazie per la comprensione.

Una replica a “Youngabout International Film Festival: intervista a Daniele De Michele”

  1. Avatar Antonio Falcone
    Antonio Falcone

    L’ha ribloggato su Lumière e i suoi fratelli.

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