Si è svolta ieri sera, mercoledì 11 dicembre, a Bergamo, la I Edizione del Premio Ermanno Olmi destinato a promuovere e valorizzare i cortometraggi di giovani registi: la giuria composta da Fabio Olmi (direttore della fotografia), Maurizio Zaccaro (regista, produttore cinematografico e sceneggiatore), Paola Suardi (consulente di comunicazione), Angelo Signorelli (direttore artistico di Bergamo Film Meeting) e Adriano Piccardi (direttore della rivista Cineforum), ha assegnato il Primo Premio al cortometraggio di fiction Da-Dzma di Jaro Minne (Una sorella e un fratello, Georgia, Belgio 2019) “per la fotografia carica di senso nella sua essenzialità. Il dolore del distacco e la forza dei legami famigliari in un contesto sociale dove emigrare è l’esito della precarietà economica ed esistenziale”.
Secondo posto per il documentario Nacht Ueber Kepler 425b di Ben Voit (Notte sopra Kepler 452b, Germania 2019), “che attraverso il montaggio, la composizione dell’inquadratura e la messa in scena riesce a ricreare il rapporto con le persone e il contesto in cui si muovono. Tra realismo e espressionismo, arrivano allo spettatore il disagio e il senso di emarginazione di una notte tra i senzatetto”, terzo, infine, per Inside Me, film d’animazione/documentario di Maria Trigo Teixeira (Dentro di me, Germania 2019), “per la fluidità di segno grafico, sintesi di contenuto e scrittura che con immediatezza descrivono il vissuto drammatico di una scelta difficile”.
Una Menzione Speciale è stata conferita, unanimemente, a Fame di Luca Buzzi Reschini (Italia 2019) “dove minimalismo narrativo e di messa in scena servono per raccontare il desiderio di autorealizzazione. La creatività della musica rap per uscire da una quotidianità ripetitiva e asfittica”.

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Durante la serata sono state proiettate le quattro opere finaliste del concorso e si è omaggiato Ermanno Olmi con il film Il mestiere delle armi (2001), recentemente restaurato dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale e dall’Istituto Luce-Cinecittà e presentato in concorso al 54mo Festival di Cannes nel 2001, che racconta gli ultimi giorni di vita del capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere, morto a soli 28 anni nel 1526. Scritto da Ermanno Olmi e magnificamente fotografato da suo figlio Fabio, la pellicola si è aggiudicata 9 David di Donatello e 3 Nastri d’argento. Queste le parole di commento dell’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti: “Sono particolarmente soddisfatta dell’esito della prima edizione del Premio Olmi: 4 cortometraggi, scelti tra quasi 100 pervenuti, portano a Bergamo lo sguardo di giovani autori provenienti non solo dall’Europa, con la loro preziosa interpretazione del mondo contemporaneo, oggi più che mai teatro di trasformazioni difficili e complesse. Non solo fiction, ma anche documentario e animazione, sono le forme espressive scelte dai registi, tutti under 30, a documentare quanto ampio sia lo spettro di sperimentazione espressiva del cinema. Sarebbe contento Olmi di vedere i loro lavori proiettati poco prima di uno dei suoi film più potenti, Il mestiere delle armi, affresco storico dalla fotografia cupa e algida che racconta, anche lui, di un’epoca in trasformazione, riflettendo su valori autenticamente umani”.

Il Premio Ermanno Olmi è promosso da Comune di Bergamo, con il supporto organizzativo di FIC – Federazione Italiana Cineforum, la collaborazione di Bergamo Film Meeting Onlus e il sostegno di Fondazione MIA – Congregazione Misericordia Maggiore Bergamo. In linea con i Criteri Minimi Ambientali, parametri di sostenibilità per le manifestazioni culturali accolti dal Comune di Bergamo, la prima edizione del Premio partecipa alla sperimentazione nell’ambito del progetto europeo Green Fest: un impegno civile per coniugare ambiente e cultura, e un doveroso omaggio a Ermanno Olmi, la cui cinematografia è sempre stata attenta alle tematiche ambientali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una replica a “Premio Ermanno Olmi I edizione: vince “Da-Dzma” di Jaro Minne”

  1. L’ha ripubblicato su Lumière e i suoi fratelli.

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