E’ morto ieri, mercoledì 17 agosto, a Roma, Gualtiero Jacopetti, 92 anni, giornalista, sceneggiatore, regista e documentarista, il cui nome è legato, e tale resterà, soprattutto a quel particolare genere cinematografico noto come mondo movies, i cui prodromi possono già rintracciarsi in Europa di notte, ’59, Alessandro Blasetti, del quale Jacopetti scrisse la sceneggiatura, sorta di resoconto filmato sui vari spettacoli in scena nei più famosi locali notturni d’Europa.
Ma sarà con Mondo cane, ’60, realizzato con la collaborazione di Franco Prosperi e Paolo Cavara, che avverrà il primo vero e significativo lancio del genere, accompagnato da varie polemiche ed incomprensioni della critica, non avvezza, come d’altronde non era avvezzo il pubblico, ad una cruda elencazione di varie efferatezze in giro per il mondo, anche se il successo della pellicola fu tale da far sì che ottenesse una nomination all’ Oscar per la migliore colonna sonora (Riz Ortolani e Nino Oliviero ) e spingesse alla realizzazione di un sequel nel ’63, Mondo cane 2, meno ispirato del precedente, visto che a scene inedite, provenienti anche da regioni italiane, si intervallava quanto tagliato durante il montaggio dell’opera originaria.
Seguirono negli anni titoli come La donna nel mondo, ’63, Africa addio, ’66, Addio zio Tom, ’71, che si allontanava dallo stile sensazionalista proprio dei film sinora citati, per arrivare nel ’75 a Mondo Candido, ispirato al Candido di Voltaire, probabilmente il suo capolavoro e comunque forte emblema della sua filosofia di realizzazione, libera da condizionamenti che non fossero la lucida visionarietà e la disarmante ironia che gli erano proprie.





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