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Nell’ambito della VI edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (27 ottobre – 4 novembre) è prevista una gradita novità, che lascia ben sperare riguardo lo stato di salute del cinema in particolare e della cultura in generale nel nostro paese, sempre sotto costante minaccia.

Concretizzando infatti in fattivo impegno il tentativo di sostenere quel cinema giovane indipendente, che spesso affronta grandi difficoltà nella distribuzione e nel far visionare al pubblico i frutti del proprio talento creativo, il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Fondazione Cinema per Roma hanno dato vita alla Vetrina dei giovani cineasti italiani, iniziativa rivolta ad assicurare a tali autori emergenti una maggiore visibilità.

In particolare, nell’ottica di dare risalto alle opere più meritevoli, la suddetta Vetrina sarà costituita da una selezione di dieci lungometraggi, la quale avrà svolgimento, contemporaneamente ai giorni del Festival, presso il Centro Culturale Elsa Morante, gestito da Zètema progetto Cultura, con il pubblico a decretare il miglior film, la cui proiezione avverrà nel giorno della Premiazione finale.

Tra le opere partecipanti, il film-documentario L’angelo di Alfredo del regista calabrese Fabio Marra, prodotto dalla Quadra Film di Cosenza (proiezione prevista domenica 30 ottobre, ore 18:30), la cui lavorazione, iniziata nel 2008 e conclusasi solo pochi mesi fa, gode del patrocinio morale del Centro Alfredo Rampi, associazione fondata da Franca Rampi dopo la tragedia di Vermicino, che vide coinvolto suo figlio Alfredo, sei anni, ed impegnata a diffondere la cultura e la formazione della prevenzione dei piccoli e grandi rischi ambientali.

Il docufilm infatti, nelle triste ricorrenza dei trent’anni dall’evento (13 giugno 1981), ricostruisce, asciugandola da ogni retorica celebrativa o commemorativa, la vicenda di Alfredino, morto intrappolato in un pozzo artesiano, grazie al racconto di Angelo Licheri, insieme agli altri protagonisti dei vari tentativi di soccorso, il caposquadra degli speleologi del Soccorso alpino Tullio Bernabei, lo speleologo Maurizio Monteleone e l’ex vigile del fuoco Maurizio Bonardo, arricchendo il racconto di inediti dettagli, grazie alle le tavole tratte dalla graphic-novel Vermicino – L’incubo del pozzo di Monteleone (001 Edizioni) cui si affiancano immagini inedite, interviste e ricostruzioni al computer.

A tutto ciò si aggiungono rapidi squarci della vita di Angelo, dalla gioventù in Sardegna al soggiorno in Africa, arrivando all’attuale condizione di disabile, sottolineandone la grande forza di carattere, con il gravame della sconfitta a farsi succedaneo dell’originaria impellente necessità di tentare il tutto per tutto, simbolo di un’ Italia che non si vuole arrendere, o che almeno continua a e lottare, sperando siano fruibili le condizioni per poter mettere in atto tale proposito.

Di seguito, l’elenco delle dieci opere incluse nella rassegna e un breve profilo del regista Fabio Marra.

Amore liquido, Marco Luca Cattaneo, Italia; L’angelo di Alfredo, Fabio Marra, Italia; Appartamento ad Atene, Ruggero Dipaola, Italia; Esterno sera, Barbara Rossi Prudente, Italia; Et in terra pax, Matteo Botrugno, Daniele Coluccini, Italia; Interno giorno, Tommaso Rossellini, Italia; Silver Case, Christian Filippella, Italia; La strada verso casa, Samuele Rossi, Italia; La terra negli occhi, Gaia Adducchio, Italia; La via di mio padre, Luigi Maria Perotti, Italia.

Fabio Marra, nato a Bovalino, Rc, nel 1973, dopo il diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1994, svolge attività di illustratore, disegnatore di fumetti e scenografo, incamminandosi lungo la strada del cinema a partire dal 2003, come autore e regista di vari cortometraggi (Il cerchio, con il quale partecipa alla rassegna Visionaria del 2005).

Nel 2007 dà vita, insieme ad altri 4 soci, alla casa di produzione cinematografica Quadra Film e nello stesso anno dirige il suo primo lungometraggio, Vienna da Fuscaldo, la madre di San Francesco di Paola, presentato, in concorso al 61mo Festival Internazionale del Cinema di Salerno, affrontando il tema della rievocazione storica e della ricostruzione in costume, come nel successivo Francesco di Paola, la ricerca della verità.

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