Sergio Staino (Corriere della Sera)

Ci lascia il disegnatore e vignettista Sergio Staino, morto ieri, sabato 21 ottobre, a Firenze (Piancastagnaio, 1940), anche autore televisivo (Cielito lindo, Rai Tre, 1993, condotto da Athina Cenci e Claudio Bisio), nonché sceneggiatore e regista cinematografico (Cavalli si nasce, 1988; Non chiamarmi Omar, 1992). La sua satira limpida ed incisiva, attenta ai mutamenti socioculturali e politici, del nostro paese ma non solo, ha trovato idoneo cantore nel personaggio di Bobo, che esordì nel 1979, sulle pagine del linus diretto da Oreste Del Buono.

Un alter ego dell’autore nel dare sfogo a tutta la disillusione propria di chi, dopo i turbinii del ’68, constatava come “volevamo cambiare il mondo e invece il mondo ha cambiato noi”, adattando per la circostanza quanto esternava il Nicola Palumbo (Stefano Satta Flores) di C’eravamo tanto amati (Ettore Scola, 1974), ovvero costretti, per amor di partito, ad assecondare determinati mutamenti, mantenendo comunque una disincantata visione utopica, permeata di un’ironia non distante, spesso, da una marcata causticità. Identico punto di vista, al femminile, viene esternato dalla moglie Bibi, mentre i due figli, Ilaria e Michele, offrono con le loro domande, apparentemente innocenti, opportune pungolature per dare adito a varie riflessioni sullo stato attuale della politica e della società in genere.

(Giornalistitalia)

2 risposte a “Un ricordo di Sergio Staino”

  1. Lo conobbi una ventina d’anni fa, mi sembrò una persona gentile, mentre la sua genialità è dimostrata dalle sue opere.

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    1. Avatar Antonio Falcone
      Antonio Falcone

      Buon pomeriggio. Ho avuto modo di conoscere ed apprezzare la sua personalità solo ascoltando o leggendo alcune interviste, oltre che attraverso le sue opere, concordo con la tua opinione. Grazie, un saluto.

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