Matthew Perry (Adkronos)

Il ricordo che mi accingo a scrivere di Matthew Perry, attore televisivo e cinematografico, che ci ha lasciato lo scorso sabato, 28 ottobre, andrà a tralasciare le circostanze della morte o le problematiche relative ad alcune dipendenze, così come non mi soffermerò sulla sua filmografia, ricordandone comunque il debutto televisivo risalente al 1979 (un’apparizione in un episodio, prima stagione, della serie 240-Robert) e quello sul grande schermo undici anni dopo (A Night in the Life of Jimmy Reardon, William Richert).

Mi preme invece rammentarne l’identificazione che andò a palesarsi tra lo scrivente, ma credo di essere in buona compagnia, e il personaggio che gli ha dato notorietà, l’analista contabile, poi agente pubblicitario, Chandler Bing , nella serie televisiva Friends  (236 episodi, dal 1994 al 2004).

Della compagine amicale di cui il nostro faceva parte, gruppo coeso nell’affrontare le prime difficoltà della vita adulta, Ross Geller (David Schwimmer), compagno di stanza al college, la di lui sorella Monica (Courteney Cox), Rachel Green (Jennifer Aniston), Phoebe Buffay (Lisa Kudrow), Joey Tribbiani (Matt LeBlanc), coinquilino e solidale in varie goliardate, era quello che, con una buona dose di ironia ed autoironia, marchiate a fuoco da un nitido sarcasmo, riusciva ad offrire un’inedita connotazione tanto ai propri impasse esistenziali (dal nome di battesimo alla tristezza per la separazione dei genitori, passando per le alterne fortune sentimentali), quanto a quelli dei citati amici.

Andava poi incontro ad un percorso di crescita interiore, mantenendo comunque l’indole caratteriale che gli era propria, una volta iniziata la relazione con Monica, che porterà al matrimonio e all’adozione di due bambini (senza dimenticare Joey, che nella loro nuova casa avrà sempre una stanza a disposizione…).

Il rispetto dei tempi comici, le accorte pause, lo sguardo tra l’acuto e il disincantato, la mimica facciale e la dosata gestualità, lo rendevano congruo collante nell’ambito delle vicende che andavano a svilupparsi nel corso della narrazione, offrendo visualizzazione alla massima dello scrittore Romain Gary (pseudonimo di Roman Kacew), “L’ironia è una dichiarazione di dignità, un’affermazione della superiorità dell’uomo su ciò che gli capita”, ovvero un valido modo per sorridere di se stessi e dei tanti accadimenti in cui si è coinvolti, una volta che si sia deciso di recitare la propria parte su quello strano palcoscenico chiamato vita, parafrasando Shakespeare (“Ogni uomo è un attore e tutto il mondo è un palcoscenico”, As You Like It, 1599, Atto II, Scena VII).

 Una sorta di catarsi attoriale tra “la maschera e il volto” quella messa in scena da Perry, considerando le varie problematiche affrontate al di fuori degli schermi, come il divorzio dei genitori prima del suo primo compleanno, per poi essere cresciuto dalla madre ed andare a vivere in seguito col padre, attore, per intraprendere identica carriera.

Grazie Matthew, ti auguro un buon, inedito, cammino; so bene, dalla lettura di varie interviste, che non ti piaceva essere identificato col personaggio di Chandler, e d’altronde anche al cinema hai offerto valide interpretazioni, (penso a FBI protezioni testimoni, The Whole Nine Yards, 2000, con sequel nel 2004, a fianco di Bruce Willis, per la regia, rispettivamente di  Jonathan Lynn e Howard Deutch), ma, credimi, è stato importante avere un amico al fianco che ti sostenesse nell’andamento a corrente alternata della giostra esistenziale, perché in fondo, citando Gandhi (o Khalil Gibran, secondo alcune fonti), La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia.  

I’ll be there for you (When the rain starts to pour) I’ll be there for you (Like I’ve been there before) I’ll be there for you (‘Cause you’re there for me too). Ci sarò per te… quando la pioggia comincia a venire giù scrosciante Ci sarò per te… come ci sono già stato prima Ci sarò per te… perché anche tu ci sei per me…(dalla sigla iniziale di Friends, I’ll be there for you, The Rembrandts)

Una replica a “Un ricordo di Matthew Perry”

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

In voga