Remake di Scontro di Titani ( ’81, Desmond Davis), piccolo cult degli anni ottanta, canto del cigno del mago della stop- motion Ray Harryhausen, che curò creazione ed animazione dei vari “mostri”, Scontro tra Titani del regista Louis Leterrier ne riprende la trama, con variazioni notevoli, vista la mutata realtà sia sociale che cinematografica.

Il semidio Perseo (Sam Worthington, monocorde e look da marine), nato da uno dei tanti congiungimenti “extra Olimpo” di Zeus (Liam Neeson, al minimo di espressività) ed allevato da una famiglia di pescatori, restio a voler accettare la sua divinità, è coinvolto suo malgrado nei perfidi giochi di potere tra il sommo padre e lo zio Ade (Ralph Fiennes), sino a dover prendere le armi per salvare, dopo varie avventure, la città di Argo e la principessa Andromeda dal Kraken, mostro marino inviato da Ade per punire gli uomini che non invocano più gli Dei .

Se l’originale sfruttava la mitologia greca per sovvertirla con una certa ironia (ed autoironia), vedi l’ “invenzione” del Kraken, facente parte dei miti nordici, e aveva un fascino naif e un po’ kitsch, l’attuale ne è una rilettura pop e fracassona, estremamente presuntuosa ed autoreferenziale nel gestire alcuni cambiamenti nella storia.

Perseo fa parte di un colorito drappello di uomini stile Compagnia dell’anello, il suo amore per Andromeda è sostituito da quello per la semidea Io (Gemma Arterton), non fanciulla da salvare ma eroina combattente, le scaramucce di gelosia degli Dei lasciano il posto ad un conflitto di questi con gli uomini che avrebbe meritato maggiore caratterizzazione psicologica dei personaggi e non teatrali frasi ad effetto, la fotografia cupa richiama 300.

Tra recitazione risibile, regia capace solo di “suggestive” riprese circolari, effetti speciali ipertrofici ma poco convincenti e qualche debito verso gli anime giapponesi, un miscuglio difficilmente classificabile e difendibile, che stordisce e non convince. Grida vendetta infine la citazione-dileggio della civetta meccanica Bubo creata da Harryhausen. Pur non avendo visto il film in 3D, ritengo una truffa la sua aggiunta in fase di postproduzione. Visti gli incassi, la Warner medita un sequel: che Zeus li fulmini.

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