Il regista, sceneggiatore e produttore Darren Aronofsky (foto) presiederà la giuria della 68ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 31 agosto al 10 settembre; il Cda della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta, ha dunque accolto la proposta del Direttore della Mostra, Marco Mueller.
Formatosi nell’ambito del cinema indipendente Aronofsky ha debuttato nel ‘98 con Il teorema del delirio, conquistando il premio come miglior regista al Sundance Film Festival e l’Independent Spirit Award per la migliore sceneggiatura, facendo sì che l’audacia formale, espressa con toni forti, sanguigni, estremamente e duramente “corporali”, divenisse uno dei tratti distintivi della sua cinematografia.
A quanto descritto andava ad aggiungersi una certa attenzione per i vari linguaggi e la loro evoluzione (Requiem for a dream, 2000, suo secondo film; The Fountain – L’albero della vita, presentato nel 2006 in concorso a Venezia), nella capacità di miscelarli con una certa disinvoltura, la quale può apparire a volte sfrontata, anche disturbante, sgradevole, ma estremamente personale, capace di suscitare forti emozioni e comunque di non lasciare indifferenti, producendo qualche turbamento, rientrante in fondo nelle primigenie emozioni del meccanismo cinematografico.
Aronofsky ha aperto la scorsa edizione della kermesse lagunare con Black Swan, Il cigno nero, ottenendo poi, tra l’altro, 5 nomination nelle principali categorie degli Oscar 2010, vedendosi poi assegnare quello per la miglior attrice protagonista a Natalie Portman, in effetti autrice di una intensa interpretazione, mentre, sempre a Venezia, 65ma edizione nel 2008, con il precedente The Wrestler , ha vinto il Leone d’oro, protagonista un memorabile Mickey Rourke.





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