“Che cos’è che ha trasformato i proletari e i sottoproletari italiani, sostanzialmente, in piccolo borghesi, divorati, per di più, dall’ansia economica di esserlo? Che cos’è che ha trasformato le “masse” dei giovani in “masse” di criminaloidi? L’ho detto e ripetuto ormai decine di volte: una “seconda” rivoluzione industriale che in realtà in Italia è la “prima”: il consumismo che ha distrutto cinicamente un mondo “reale”, trasformandolo in una totale irrealtà, dove non c’è più scelta possibile tra male e bene. Donde l’ambiguità che caratterizza i criminali: e la loro ferocia, prodotta dall’assoluta mancanza di ogni tradizionale conflitto interiore. Non c’è stata in loro scelta tra male e bene: ma una scelta tuttavia c’è stata: la scelta dell’impietrimento, della mancanza di ogni pietà”. (Pier Paolo Pasolini)

Nella foto, la poesia La pioggia di Pier Paolo Pasolini riportata sulla facciata del Teatro Verdi di Pordenone: la riproduzione sarà inaugurata ufficialmente oggi,  giovedì 2 novembre, a 42 anni dalla tragica scomparsa dell’intellettuale d’origine friuliana (la madre era nativa di Casarsa), giornata in cui, sempre al Teatro Verdi, si svolgeranno altri eventi in suo ricordo, in collaborazione con Fondazione Pordenonelegge e il  Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa .

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