(European Film Academy)

La European Film Academy ha annunciato nei giorni scorsi i vincitori degli Excellence Awards 2023, così come risultanti dalle valutazioni di una speciale giuria composta da otto membri, sulla base della selezione dei lungometraggi nell’ambito degli European Film Awards: Matteo Cocco (Italia), direttore della fotografia, Mdhamiri Á Nkemi (Regno Unito), montatore, Maria Shub (Ucraina), production designer, Armaveni Stoyanova (Bulgaria), costumista, Eglė Mikalauskaitė (Lituania), truccatrice e parrucchiera, Gina Keller (Svizzera), sound designer, Zviad Mgebry (Georgia), compositore, Mårten Larsson (Svezia), supervisore VFX. Gli Excellence Awaerds saranno consegnati il 9 dicembre a Berlino, quando avrà luogo la cerimonia di premiazione della 36ma edizione. Di seguito, l’elenco dei premiati, con le relative motivazioni.

Miglior fotografia, Rasmus Videbæk per The Promised Land: “La poetica fotografia di The Promised Land illustra perfettamente che Rasmus Videbæk sa esattamente dove spingersi in avanti e dove rimanere indietro. Visivamente potente, non attira troppo l’attenzione sulla macchina da presa, lasciando alla storia e ai personaggi lo spazio che meritano, sia che si tratti del lavoro nelle aspre lande danesi, sia che si tratti degli alloggi dei lavoratori intorno al capitano Ludvig Kahlen e dell’imponente villa del sovrano locale”.

Miglior montaggio, Laurent Sénéchal per Anatomia di una caduta: “In questo dramma psicologico che si svolge lentamente, il montaggio di Laurent Sénéchal è una parte fondamentale dell’architettura della storia. Le cose taciute e quelle rivelate continuano a sorprendere lo spettatore, accrescono la nostra impressione sui personaggi e danno alla storia il suo ritmo. Nuove informazioni cambiano continuamente ciò che pensavamo di sapere già”.

Miglior scenografia, Emita Frigato per La chimera: “Abbinando stili completamente diversi, la scenografia di Emita Frigato crea gli spazi in cui questa favola può davvero svolgersi. In un equilibrio perfetto, la precisa conoscenza storica dell’arte italiana antica e di questa parte d’Italia negli anni Ottanta si mescolano gioiosamente in una sorta di realismo magico. Tutte le stanze e gli spazi contengono una realtà che è supportata da texture, ninnoli e utensili da cucina, che non prendono mai il sopravvento sulla storia ma valorizzano ciò che accade e i personaggi che ne fanno parte”.

Miglior trucco e parrucco, Ana López-Puigcerver, Belén López-Puigcerver, David Martí & Montse Ribé per La società della neve: “L’invidiabile realizzazione di trucco e parrucco per La società della neve combina una grande cura per la continuità e una profonda conoscenza del tempo. Con grande accuratezza, assistiamo alla crescita di capelli e barbe e al cambiamento della pelle nel tempo in un ambiente a rischio. Inoltre, è stata posta molta cura nel far assomigliare gli attori alle persone reali di questo terrificante dramma della vita reale”.

Miglior partitura originale, Markus Binder per Club Zero: “La colonna sonora originale di Club Zero è una parte essenziale e perfettamente integrata nel film. La colonna sonora trasmette efficacemente il carattere dell’insegnante, attirando magneticamente gli spettatori nella narrazione. Ha un significato rituale, che crea un profondo legame emotivo mentre la musica si dispiega gradualmente e rivela il suo scopo. Ciò che distingue questa partitura è la sua originalità. Si allontana intenzionalmente dall’essere eccessivamente raffinata e curata, creando un suono timbrico grezzo e distintivo che rappresenta la prospettiva degli studenti su una realtà distorta”.

Miglior suono, Johnnie Burn & Tarn Willers per The Zone of Interest: “Assumendo un ruolo principale in The Zone of Interest, il suono è l’unico indizio degli orrori che accadono dall’altra parte del muro di un bellissimo giardino di famiglia. Ciò che non vediamo, lo sentiamo. C’è una quantità eccezionale di dettagli, che creano uno spazio con suoni che sembrano naturali, mantenendo allo stesso tempo l’allarme”.

Migliori effetti visivi, Félix Bergés, Laura Pedro per La società della neve: “In questo dramma reale di un incidente aereo sulle montagne andine, non mettiamo mai in discussione ciò che vediamo. Gli eccellenti effetti visivi e il compositing ben fatto fanno sembrare che tutto sia stato girato sul posto e sia accaduto davanti alla telecamera. Per tutto il film, questa illusione non viene mai meno”.

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