
È stata annunciata ieri, martedì 16 aprile, dalla delegata generale Julien Rejl, la selezione ufficiale della 56ma Quinzaine des cinéastes, sezione parallela del Festival di Cannes (15–25 maggio), che, riprendendo ed adattando al nostro idioma le dichiarazioni rilasciate, intende inserirsi nel solco dell’edizione precedente, puntando “non a mappare la produzione globale”, bensì ad avvalersi “dell’originalità della scrittura attraverso la messa in scena” come “congrua bussola nel ricercare quali punti cardinali poesia, emozione, fantasia ed autenticità”.
Si è prestata quindi eguale attenzione “a tutte le forme della scrittura cinematografica: fiction, documentario, animazione, sperimentale, cinema di genere (commedia, fantasy, horror…), saggio”, così da “continuare a celebrare il cinema in tutta la sua diversità”.
In cartellone, tra i lungometraggi, anche una coproduzione Brasile-Italia, The Falling Sky, film incentrato sulla resistenza del popolo amazzonico Yanomami nei confronti della cosiddetta civilizzazione, diretto da Eryk Rocha e Gabriela Carneiro da Cunha. Titolo di apertura della Quinzaine sarà Ma Vie Ma Gueule (This Life of Mine, Sophie Fillières, Francia), mentre la chiusura vedrà la proiezione di Les Pistolets en Plastique (Plastic Guns, Jean-Christophe Meurisse, Francia); il manifesto, infine, è opera di Takeshi Kitano, un dipinto insolito, scelto come emblema dell’edizione 2024 per rendere omaggio alla poesia e all’umorismo propri del suo cinema.
Cortometraggi: Après le Soleil (After the Sun, Rayane Mcirdi, Francia, Algeria). Extremely Short (Totemo mijikai, Kōji Yamamura, Giappone). Immaculata (Kim Lêa Sakkal, Libano). Les Météos d’Antoine (Antoine, Élise and Léandre, Jules Follet, Francia). Mulberry Fields (Một lần dang dở, Nguyễn Trung Nghĩa, Vietnam). Our Own Shadow (Nuestra sombra, Agustina Sánchez Gavier, Argentina). The Moving Garden (O Jardim Em Movimento, Inês Lima, Portogallo). Very Gentle Work (Travail très soigné, Nate Lavey, Stati Uniti). When The Land Runs Away (Quando a terra foge / Quand la terre se dérobe, Frederico Lobo, Portogallo).
Lungometraggi: Ma Vie Ma Gueule (This Life of Mine, Sophie Fillières, Francia) – Film d’apertura. À Son Image (In His Own Image, Thierry de Peretti, Francia). Christmas Eve in Miller’s Point (Tyler Taormina, Stati Uniti). Desert of Namibia (Namibia no sabaku, Yôko Yamanaka, Giappone). East of Noon (Sharq 12, Hala Elkoussy, Egitto). Eat The Night (Caroline Poggi & Jonathan Vinel, Francia). Eephus (Carson Lund, Stati Uniti) – Opera prima. Gazer (Ryan J. Sloan, Stati Uniti) – Opera prima. Ghost Cat Anzu (Bakeneko Anzu-chan / Anzu, chat-fantôme, Yôko Kuno & Nobuhiro Yamashita, Giappone). Good One (India Donaldson, Stati Uniti) – Opera prima. Mongrel (白衣蒼狗, Chiang Wei Liang & You Qiao Yin, Taïwan) – Opera prima. La Prisonnière de Bordeaux (Visiting Hours, Patricia Mazuy, Francia).
Savanna and the Mountain (A savana e a montanha, Paulo Carneiro, Portogallo). Sister Midnight (Karan Kandhari, India). Something Old, Something New, Something Borrowed (Algo viejo, algo nuevo, algo prestado, Hernán Rosselli, Argentina). The Falling Sky (A queda do céu / La Chute du ciel, Eryk Rocha & Gabriela Carneiro da Cunha, Brasile, Italia). The Hyperboreans (Los hiperbóreos, Cristóbal León & Joaquín Cociña, Cile). The Other Way Around (Volveréis / Septembre sans attendre, Jonás Trueba, Spagna). To A Land Unknown (Mahdi Fleifel, Palestina, Danimarca). Une Langue Universelle (Universal Language, Matthew Rankin, Canada). Les Pistolets en Plastique (Plastic Guns, Jean-Christophe Meurisse, Francia) – Film di chiusura.
Séance Spéciale: Histoires d’Amérique: Food, Family and Philosophy (American Stories: Food, Family and Philosophy, Chantal Akerman, Belgio).






Lascia un commento