

Anche quest’anno ho il piacere di collaborare, per il tramite del sito e di Radio Gamma, con FilMuzik Arts Festival, la cui VI Edizione, per la direzione artistica di Alberto Gatto, ha preso il via martedì 27 e si concluderà sabato 31 agosto, a Gioiosa Ionica, nel giardino di Palazzo Amaduri. Qui di seguito, subito dopo le foto, potete ascoltare le interviste, già andate in onda su Radio Gamma, al Direttore Artistico e a Franco Schipani, giornalista, critico musicale, autore televisivo, che nella serata d’apertura ha presentato il suo libro Senza vizi è una vita di merda (Bartini+Castoldi, Le Formiche, 2023), vivace e brillante resoconto delle sue esperienze, lavorative e non solo, dagli anni ‘70 agli anni ‘90 nella città di New York, cui va a collegarsi la mostra fotografica L’occhio di Occhiello, a cura del regista e sceneggiatore Toni Occhiello, che sarà visitabile nella Biblioteca sita nell’ala sinistra di Palazzo Amaduri per tutta la durata del Festival.




Sempre nella serata inaugurale, vi è stata la proiezione del film Terezin, 2022, esordio alla regia cinematografica, dopo le esperienze teatrali e come produttore, di Gabriele Guidi, anche sceneggiatore insieme ad Ennio Speranza e Alessandro Zannoni. Di quest’opera ho apprezzato in particolare il suo volgere lo sguardo verso accadimenti relativi allo sterminio del popolo ebraico cui non sempre si è offerta adeguata rilevanza, come la trasformazione messa in atto dalla Gestapo della città che dà il titolo alla pellicola (Theresienstadt in tedesco, a 60 km da Praga) in un vero e proprio ghetto, cingendola di un muro a partire dal 1941, espellendo i settemila abitanti non ebrei. La sua funzione apparente era quella di offrire visione di un “ideale modello d’insediamento”, nella considerazione di come tra i confinati vi fossero note personalità del mondo artistico, musicisti per lo più, ma anche tanti bambini, in vista della paventata ispezione della Croce Rossa (che si svolse il 23 giugno 1944) e della prevista realizzazione di filmati di propaganda.
La realtà era ben diversa e molto più tragica, in quanto i benefici concessi (allestimento di concerti, la possibilità per i bambini di accedere ad attività didattiche o partecipare a spettacoli teatrali) fungevano da paravento alle miserevoli condizioni di vita e a quella che era la vera funzione di Terezin, ovvero servire da centro di smistamento dei prigionieri, selezionando coloro da inviare ai campi di concentramento (Treblinka ed Auschwitz). La narrazione ha avvio nel 1942 e vede protagonista il clarinettista Antonio (Mauro Conte), la cui famiglia ha origine ebraiche, trasferirsi dall’Italia a Praga, così da perfezionare la sua tecnica musicale e avere maggiore possibilità d’inserirsi in qualche grande orchestra. Qui conoscerà Martina (Dominika Zeleníková), violista, la donna di cui si innamorerà, ricambiato, ma il sogno di una vita insieme sarà presto spazzato via dai rastrellamenti messi in atto dalle milizie tedesche ai danni dei cittadini ebrei, finendo internati a Terezin.
Terezin, riprendendo quanto già scritto, può vantare una indubbia valenza di memoria storica, cui si aggiunge il merito di una regia complessivamente non banale nell’offrire un valido afflato visivo, in particolare nell’intarsio dei vari flashback che vanno a collegare accadimenti in corso ad altri già verificatisi, per cui è un peccato che tali pregi entrino presto in rotta di collisione con un lavoro di scrittura che avrebbe meritato una concreta incisività nella descrizione di avvenimenti e situazioni, così come una caratterizzazione dei personaggi meno stereotipata, cui non sempre le interpretazioni attoriali riescono ad ovviare. Comunque il film “si lascia vedere”, come si suole dire, ma credo che, probabilmente sarà stato notato da molti, la sua struttura complessiva rientri in una dimensionalità televisiva più che cinematografica.

La serata iniziale di FilMuzik si è poi conclusa con l’esibizione del Manuela Cricelli Trio, che ha dato vita al concerto Soundtrack (Manuela Cricelli, cantante, Veronica Russo, chitarra, Raffaele Pizzonia, percussioni, con la partecipazione di Peppe Platani), un omaggio alle più celebri colonne sonore cinematografiche, che, grazie al raffinato e suadente ensemble delle rispettive interpretazioni, hanno conosciuto un inedito apporto emozionale, tra ricordo e nostalgia. Qui di seguito potete ascoltare l’intervista alla cantante Manuela Cricelli, che segue a quella rivolta a Skankaman, ovvero Ivan Lentini, frontman e fondatore della storica band reggae calabrese dei Marvanza, che la sera di mercoledì 28 agosto si è esibito nello spettacolo video-musicale Skankaman Live Drum Set.








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