Dallo scorso 16 maggio l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma ospita la mostra inVisibili. Le Pioniere del Cinema, promossa dal Ministero della Cultura, organizzata e realizzata da Archivio Luce Cinecittà, che potrà essere visitata fino al 28 settembre 2025. Il percorso espositivo si articola in 30 tappe, così da restituire visibilità e riconoscimento ad altrettante donne che hanno immaginato, diretto, interpretato, prodotto e trasformato la Settima Arte, lasciando un’impronta profonda e duratura, troppo spesso rimossa dalle narrazioni ufficiali. In un’epoca in cui il linguaggio cinematografico si stava ancora formando, la presenza femminile era diffusa e determinante. L’esposizione, tra materiali inediti, pellicole ritrovate, riviste d’epoca, documenti d’archivio, sceneggiature, fotografie e bozzetti, restituisce quindi una nuova prospettiva sulla genesi del cinema, in cui le donne erano parte attiva in ogni fase del processo produttivo.

Emerge la figura di Elvira Notari, nel centenario della nascita (Maria Elvira Giuseppa Coda, 1875-1946), prima regista donna italiana, che fra il 1906 e il 1930 diresse più di cento film, fra documentari e pellicole a soggetto. In un periodo precedente il regime fascista (quando la sua opera sarà osteggiata a causa dei contenuti piuttosto realistici), in cui il cinema, accolto con favore dalle masse, propendeva ad un’organizzazione orizzontale e la donna in Italia era sotto la tutela del padre o del marito, priva del diritto di voto, impossibilitata ad accedere ad alcune professioni, Elvira Notari, maestra e modista, mise su insieme al marito Nicola, nel 1906, una casa di produzione (Films Dora, in seguito Dora Film, con una sede anche in America dal 1925, visto il successo qui ottenuto dalle sue opere), dando vita ad una particolare realtà imprenditoriale privata (lei si occupava della regia, del montaggio, delle storie, il coniuge delle scene, delle luci, della colorazione delle pellicole, i figli Dora ed Edoardo lavoravano come attori).
Insieme alla Notari vi furono altre importanti figure, man mano riscoperte a partire dagli anni Settanta, con l’avvento del Femminismo (generalmente erano poco considerate dai grandi Soloni della critica cinematografica, per lo più uomini), quando iniziava a farsi strada, per quanto sempre a fatica, l’idea di una regia al femminile, volta, tranne qualche eccezione (come Lina Wertmüller e Liliana Cavani, a loro volta diversificate nei generi affrontati), per lo più al documentario, favorita da una rivoluzione culturale ed anche tecnologica (la camera portatile, ad esempio). Ecco allora altre donne straordinarie, quali Giulia Cassini Rizzotto, Adriana Costamagna, Daisy Sylvan, Bianca Guidetti Conti, i cui contributi sono stati a lungo ignorati o dimenticati, considerando come queste professioniste abbiano ricoperto i ruoli più diversi, passando con disinvoltura dalla scrittura alla regia, dal montaggio alla produzione, dal costume alla distribuzione, spesso dirigendo film di rottura, affrontando temi controversi, in piena controtendenza con le convenzioni sociali del tempo, o distinguendosi per la capacità di dettare linguaggi e modelli narrativi, costruendo archetipi femminili liberi, anticonformisti e sorprendentemente moderni.
La mostra è poi impreziosita da un catalogo edito da Mondadori Electa, al cui interno è presente un inedito firmato da Margaret Mazzantini, affiancato da contributi di prestigiose firme del giornalismo italiano. La mostra è realizzata con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della Cineteca di Bologna, il cui contributo ha reso possibile questo importante lavoro di riscoperta e valorizzazione. (Fonte: Archivio Luce – Cinecittà; Immagine: Cinecittà©)
::::::::::::::::::
inVisibili. Le Pioniere del Cinema
Istituto Centrale per la Grafica
Via della Stamperia, 6 – Roma
Dal 16 maggio al 28 settembre 2025
Aperto dal Martedì alla Domenica, dalle ore 10:00 alle 19:30






Lascia un commento