Locarno Film Festival, Wolfgang Tillmans ©

Si è svolta ieri, martedì 8 luglio, la conferenza stampa di presentazione della Selezione Ufficiale del 78mo Locarno Film Festival, che si svolgerà dal 6 al 16 agosto, per la Direzione Artistica di Giona A. Nazzaro, il quale ha tra l’altro dichiarato, riprendendo quanto riportato sul sito del Festival, che “Il cinema è un’arte popolare; soprattutto nelle sue forme più avanguardistiche. È la ricerca di verificare le possibilità di un altro mondo possibile. Il cinema che si presenta all’appuntamento con la Storia per la 78esima edizione del festival è un cinema che se da un lato non allontana lo sguardo dal reale, dall’altro esplora le forme ancora possibili dell’immagine senza dimenticare di sorridere delle assurdità delle nostre vite. Un cinema che gioca, che rischia, sogna e provoca; un cinema che testardamente resta nel mondo. In avanti, al fianco di tutti gli esseri umani”.

Ecco allora che, riportando un estratto di quanto affermato da Maja Hoffmann, Presidente del Locarno Film Festival, “in un periodo di grandi trasformazioni che investono la sfera tecnologica ed economica, Locarno resta un faro per il pensiero indipendente e il cinema sperimentale. In un mondo governato da ripetizione e simulazione, saturazione e distrazione, Locarno svolge un ruolo decisivo nel tutelare e promuovere spazi di rischio artistico e rottura formale. Perché la creatività non è un lusso, ma una necessità. Oltre che pertinente, è dunque un Festival indispensabile: un luogo in cui il passato del cinema incontra il proprio futuro e la vitalità del cambiamento palpita in ogni inquadratura. (…) (…). Più che un omaggio, Locarno78 sarà una difesa del cinema come forma d’arte viva e in perenne evoluzione.

Il tutto, nell’ambito delle 11 sezioni, dei 3 concorsi e dei 20 premi, all’insegna della qualità e della varietà, così da esplorare il cinema nella sua interezza e scoprire nel presente gli autori e i film destinati ad avere futuro. La Retrospettiva di quest’anno, Great Expectations: British Postwar Cinema 1945 – 1960  è intesa ad omaggiare, come già annunciato,  il cinema britannico postbellico, realizzata in collaborazione con il BFI National Archive e la Cinémathèque suisse, con il supporto di STUDIOCANAL. Curata da Ehsan Khoshbakht, la retrospettiva, il cui titolo richiama quello di un celebre romanzo di Charles Dickens,  offrirà un affresco ricco e variegato della vita negli anni del dopoguerra, raccontata attraverso il grande cinema popolare.

L’anima di Locarno resta sempre Piazza Grande: migliaia di posti a sedere, uno schermo tra i più grandi al mondo, ospiti d’eccezione, con un programma volto a raccogliere alcuni dei titoli più attesi della stagione, presentati in prima internazionale o mondiale, film per tutti, dai cinefili, agli amanti delle pellicole di genere, fino al grande pubblico. Inoltre nell’ambito di alcune serate è poi prevista una seconda proiezione, subito prima di mezzanotte, così da offrire spazio alla filmografia degli ospiti premiati, ai grandi capolavori del passato o a film sperimentali. All’interno della sezione troviamo un film italiano, Testa o croce? , diretto da Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis.

Il Concorso Internazionale, che include grandi film provenienti da tutto il mondo, in anteprima internazionale o mondiale, in lizza per il Pardo d’Oro, rappresenta invece il cuore pulsante del Festival, andando a comprendere il meglio del panorama cinematografico contemporaneo, costituendo lo spazio in cui le voci più autorevoli del cinema vengono raccolte e diventano parte della storia e della tradizione del Locarno Film Festival, la capitale mondiale del cinema d’autore.  Fuori Concorso invece, sezione non competitiva, si prospetta come un laboratorio di contaminazione tra tutti i generi immaginabili e fra le diverse forme di narrazione, senza restrizioni né limiti. Al suo interno, a rappresentare i nostri colori, Bobò di Pippo Delbono e Il Vangelo di Giuda di Giulio Base.

Parallelamente ai programmi di promozione e formazione professionali di Open Doors che hanno luogo durante il Festival e su tutto l’arco dell’anno, da oltre due decenni, in collaborazione con la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), così da  sostenere i registi provenienti da regioni sottorappresentate del mondo e da paesi in cui il cinema come forma di espressione è a rischio (dal 2025 al 2028 si concentrerà su 42 Paesi del continente africano), la sezione non competitiva Open Doors Screenings offrirà una selezione di film rappresentativi delle regioni di riferimento. Cinque registi che presenteranno i loro film a Locarno saranno inoltre invitati a partecipare al programma Open Doors Directors. Histoire(s) du Cinéma rappresenta la sezione dedicata alla storia dei film, un tributo al lavoro svolto per mantenerla viva, in forza di nuovi restauri, film sul cinema, saggi documentaristici, remix audiovisivi.

La Semaine de la Critique è una sezione indipendente, creata nel 1990 dall’Associazione Svizzera dei Giornalisti Cinematografici in collaborazione con il Locarno Film Festival, che intende promuovere, presentando ogni anno sette lungometraggi documentari in prima mondiale o internazionale. quei film innovatori che, per tematiche e stile, si discostano da tendenze convenzionali, mirando sempre ad accendere il dibattito sul nostro mondo e sulla sua percezione.  Panorama Suisse , infine, comprende film svizzeri che si sono distinti nell’ambito di festival o che hanno ottenuto il consenso del pubblico, così come opere attualmente in uscita nelle sale del paese, in virtù della selezione effettuata da una commissione composta da rappresentanti delle Giornate di Soletta, dell’Accademia del Cinema Svizzero e di Swiss Films.

Riguardo le sezioni Pardi di Domani, intesa a  favorire il dialogo fra tradizioni e generazioni, sostenendo i cineasti che contribuiranno a definire il futuro del linguaggio cinematografico e Locarno Kids Screenings, la sezione del Festival dedicata ai più giovani e sostenuta dalla Mobiliare, insieme al programma delle attività educative, vi rimando ad un mio precedente articolo. (Fonte: sito del Locarno Film Festival. Immagine di copertina: Locarno Film Festival, Wolfgang Tillmans ©)

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