Marilyn Monroe (Photo by George Barris © INHOLLYWOODLAND™ LLC – The Estate of George Barris)

In attesa di conoscere i vincitori del 43mo Torino Film Festival, pubblico di seguito l’elenco dei Premi Collaterali, assegnati oggi, sabato 29 novembre, non prima però di dare notizia delle ultime novità che giungono dalla kermesse. Innanzitutto, a quanto si apprende dal sito del Festival, il Comitato di Gestione del Museo Nazionale del Cinema, presieduto da Enzo Ghigo e formato da Gabriele Molinari (vicepresidente), Alessandro Bollo, Paolo Del Brocco e Elisa Giordano, facendo seguito al bando triennale del febbraio 2023, ha deliberato il rinnovo a Giulio Base quale direttore artistico del Torino Film Festival edizione 2026.

Sono state poi svelate  l’immagine guida e la retrospettiva della 44ma edizione, entrambe dedicate a Marilyn Monroe, nel centenario della nascita, augurando che della splendida attrice venga posta in rilievo  quella complessità caratteriale che le era propria, al di là dell’immagine sexy e delle vicende relative alla vita privata.

Da un lato Marilyn, almeno a mio avviso, dava infatti adito alla Diva propensa ad enfatizzare il proprio ingresso in scena, tra dubbi ed insicurezze, facendo sì che l’eterea vaghezza si trasformasse in pressante e prorompente consistenza, con un candido erotismo denso di contrastanti richiami e contraddizioni, dall’altro invece offriva spazio alla “normalità” di Norma Jean Baker (suo nome all’anagrafe). Quest’ultima veniva colta nella sua essenzialità, con quella sottesa fragilità imposta da tale incessante trasformismo, appena mitigata da una particolare ironia (ed autoironia) unita ad una forte determinazione, che spesso riusciva a travalicare la profonda insicurezza di fondo.

L’immagine scelta è stata scattata dal fotografo George Barris a Santa Monica nel 1962, all’interno di un servizio conosciuto come The Last Photos. Nel 1997 il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha comprato all’asta a Los Angeles tre stampe fotografiche con i ritratti realizzati sulla spiaggia che riportano la firma del fotografo e che sono esposte alla Mole Antonelliana in un corner dedicato a Marilyn, insieme ad altre foto, oggetti personali e gioielli. (Immagine di copertina: 43mo Torino Film Festival, Eva Sereny / Iconic Images©)

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Premio Rai Cinema Channel (Acquisizione diritti web e free tv per l’Italia, assegnato da una giuria di studenti e studentesse della Scuola Holden coordinata da Rai Cinema): 175 di Sepehr Nosrati, “Per il racconto in medias res, coinvolgente e immersivo in un’atmosfera claustrofobica di una porzione di realtà conflittuale dove pochi possono incidere sulle vite di molti”.

Premio Achille Valdata, per il miglior film Concorso Lungometraggi, assegnato dalla giuria dei lettori di TorinoSette (Federica Lemme, Cristina Fucilitti, Lorenzo Penna, Marco Tanzariello e Samuele Geymonat): Fucktoys di Annapurna Sriram, “Per la capacità di essere emotivamente potente, visivamente esplosivo e irriverente nei confronti della società del consumismo”.

Premio Occhiali Di Gandhi, assegnato dal Centro Studi Sereno Regis (Torino) al film che meglio interpreta la visione gandhiana del mondo. La giuria della quindicesima edizione del premio, composta da Loredana Arcidiacono, Alice Beltrame, Michele Fadda, Alban Hoxha, Angela Minelli, Elisabeth Silva, Tommaso Travaglio, Ettore Trisciuoglio, Melissa Camerlo, Dario Cambiano, Elisabetta Crovato, Sara Galignano, lo ha conferito, ex aequo, a Coexistence, My Ass! di Amber Fares e The clown of gaza di Abdulrahman Sabbah.

Per aver trasformato l’umorismo in atto di resistenza, capace di smascherare le contraddizioni di un conflitto e di illuminare l’oscurità della guerra con la forza semplice e universale del sorriso. Coexistence, My Ass! e The Clown of Gaza testimoniano che il cinema può farsi voce di verità e speranza, celebrando la dignità umana anche nei luoghi più fragili”.

La Giuria ha assegnato inoltre una menzione speciale a Bobò diretto da Pippo Delbono, “Perché è profondamente nonviolento l’ascolto dell’Altro e la disposizione a cambiare intimamente. Bobò è un esempio di incontro dove chi aveva bisogno cura chi lo ha salvato, in una reciprocità lenitiva e creativa”.

Premio Interfedi.La Giuria Interfedi, promossa dalla Chiesa Valdese e dalla Comunità Ebraica di Torino, con il patrocinio del Comitato Interfedi della Città di Torino, composta da Chiara Levi (Comunità Ebraica), Walter Nuzzo (Comitato Interfedi) e Andrea Rotondaro (Chiesa Valdese), ha attribuito la dodicesima edizione del Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità al film Bobò di Pippo Delbono, “Racconto di dignità ed inclusione, che, superando i giudizi di valore della società, dà voce a chi non l’ha avuta, trasforma l’invisibilità in presenza, l’esclusione in arte, la sofferenza e l’emarginazione in una testimonianza di umanità, resistenza e bellezza”.

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