E così ci hai lasciati anche tu…No, non mi va di scrivere il solito articolo, ricordando la tua vita, la tua carriera, i tuoi esordi prima teatrali e cinematografici ed infine televisivi, lascio volentieri ad altri tale “incombenza”: per me e per tante persone che possono vantare una “memoria in bianco e nero” vale semplicemente il ricordo dei tuoi duetti con Tognazzi, passati tante volte in tv, innovativi ed esilaranti ancora oggi, e soprattutto per chi, come me, era un bimbo negli anni settanta gli spettacoli musicali del sabato sera su Rai Uno con la tua adorata Sandrina, le “scene da un matrimonio” con quei battibecchi sapientemente costruiti, il tuo humour sottile, squisitamente di stampo anglosassone, da vero signore dello spettacolo, del quale conoscevi ogni piccolo segreto, ogni recondito meccanismo.
E come dimenticare le splendide sigle finali, con le varie parodie da Tarzan a Zorro…Ti ho seguito con affetto anche quando traslocasti a Mediaset, ammirando sempre il tuo modo di far ridere, la tua eleganza, la tua presenza scenica sempre composta ed elegante anche nell’esprimere (garbati) doppi sensi. Inutile dire che con te scompare, credo ormai definitivamente, un certo modo e stile di fare televisione,con “autori” ormai arresi a plasmare al nostro uso e consumo beceri format spesso di importazione e non più capaci di fini lavori di scrittura, prima ancora che di valide messe in scena.
Ciao Raimondo, ti saluto con l’affetto di un vecchio amico, con le lacrime agli occhi…grazie di ogni lieta risata o ventata di sano buonumore che ci hai donato.
Immagine di copertina: Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi (Wikipedia)






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