E’ morto stamane a Napoli Enzo Cannavale, tra i grandi protagonisti del teatro napoletano (gli esordi con i fratelli De Filippo) e non solo, oltre che celebre caratterista del nostro cinema, partecipazioni spesso defilate, in secondo piano, quasi di soppiatto, dall’ entrata in scena mai invasiva, ma tutte destinate a restare nella memoria collettiva, unendo innata ironia, arte comunicativa e spontaneità.

Attore estremamente versatile, i suoi ruoli hanno assunto negli anni varie sfaccettature, alternando film diretti da autori quali Dino Risi (Operazione San Gennaro, ‘66), Pietro Germi (Alfredo, Alfredo, ‘72), Nanni Loy (Le quattro giornate di Napoli, ‘62), Alberto Lattuada, (Bianco, rosso e…, ’72), Nino Manfredi (Per grazia ricevuta, ‘71), Giuseppe Tornatore (Nuovo Cinema Paradiso, 89), per citarne alcuni, a quelli più propriamente di genere, dalla commedia sexy, dove diede vita a celebri duetti con Franco Lechner, alias Bombolo, ai poliziotteschi, come la serie Piedone di Steno (prende il via con Piedone lo sbirro, ’73), in coppia con Bud Spencer o alcuni tra quelli con protagonista Tomas Milian nei panni dell’ispettore di polizia Nico Girardi, detto Er Monnezza (Delitto al ristorante cinese, ’81, di Bruno Corbucci, ancora una volta a fianco di Bombolo).

Cannavale, che avrebbe compiuto 83 anni il 5 aprile, era nato a Castellammare di Stabia ed aveva esordito al cinema nel ’49, Yvonne la Nuit di Giuseppe Amato; nel 1989 gli venne assegnato un Nastro d’Argento per la sua interpretazione in 32 dicembre, di Luciano De Crescenzo.

Negli ultimi anni si era ormai ritirato dal mondo dello spettacolo, pur apparendo per l’ultima volta sul grande schermo nel 2009, I mostri oggi, di Enrico Oldoini e in televisione nel 2010, accanto a Bud Spencer nell’ episodio I morti non fanno paura della serie tv I delitti del cuoco, di Alessandro Capone.

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