Manca un mese all’apertura della 62esima edizione del Berlino International Film Festival (9-19 febbraio), e già iniziano a delinearsi concrete anticipazioni riguardo la composizione della Giuria e i titoli che saranno presentati in concorso.
Riguardo la prima, Presidente il regista inglese Mike Leigh, vedrà tra i suoi membri lo scrittore algerino Boualem Sansal, il fotografo e regista Anton Corbijn, il regista iraniano Asghar Farhadi, vincitore della scorsa edizione con Una separazione, l’attore americano Jake Gyllenhaal, l’attrice francese Charlotte Gainsbourg e l’attrice e cantante tedesca Barbara Sukowa, mentre, riguardo i secondi, risalta il film d’apertura, e in concorso, Farewell, My Queen, per la regia di Benoît Jacquot, sulla base dell’omonimo romanzo di Chantal Thomas, rappresentazione dell’inizio della rivoluzione francese con riferimenti all’attualità, che avrà tra i suoi interpreti Diane Kruger, Léa Seydoux e Virginie Ledoyen.
Tra le altre pellicole già annunciate in concorso, in lotta per l’Orso d’Oro , anche Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani, produzione Kaos Cinematografica in collaborazione con Rai Cinema, girato all’interno della sezione di alta sicurezza del carcere di Rebibbia, i suoi detenuti in qualità di attori, delineandone la storia nelle linee tracciate dal Giulio Cesare di Shakespeare, che sarà infine rappresentato con successo sul palcoscenico del penitenziario.
L’Orso d’Oro alla Carriera sarà assegnato a Meryl Streep, alla quale sarà dedicata un’ apposita retrospettiva, oltre alla proiezione del suo ultimo lavoro, The Iron Lady, biopic per la regia di Phyllida Lloyd, incentrato sulla figura dell’’ex primo ministro inglese Margaret Thatcher, mentre, in conclusione, risulta certo interessante Happy Birthday, Studio Babelsberg , evento previsto dalla Berlinale per celebrare i cento anni di quello che risulta essere il più antico complesso cinematografico, all’interno del quale sono stati girati film tedeschi e prestigiose produzioni internazionali, come evidenziato dalle pellicole in programma, che spaziano da titoli come L’ultima risata, 1924, F.W. Murnau o L’angelo azzurro, 1929, Josef von Sternberg, a Il pianista, 2002, Roman Polanski e The Reader, 2008, Stephen Daldry.





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