In tutto il mondo il mese di giugno è attraversato da manifestazioni e celebrazioni intese a ricordare come dal 1970 si promuovano i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, queer, transgender, asessuali: anche Streeen si unisce alla comunità LGBTQIA+ rendendo visibile, a livello mondiale, una selezione di titoli a firma Giovanni Coda, fotografo e regista cinematografico, videoartista, che in 30 anni di attività si è distinto per uno sguardo autoriale personale e provocatorio: cimentandosi infatti con diverse forme d’arte tra cinema, teatro, fotografia e performance in Italia e all’estero, è arrivato a comporre una filmografia contaminata e sensoriale, dal forte impegno sociale, che incarna perfettamente gli ideali e gli obiettivi di Streeen. Tre lungometraggi che saranno visibili in tutto il mondo su www.streeen.org dall’11 giugno (on demand singolarmente a 2,8 euro oppure in abbonamento mensile a 6,50 euro): dal più recente Mark’s Diary, film del 2019 presentato in anteprima assoluta streaming su Streeen, ai precedenti Bullied To Death (2016) e Il rosa nudo (2013), tutti accomunati da un successo di critica e pubblico a livello internazionale e da una volontà di fare del cinema uno strumento di difesa e denuncia dei diritti violati, delle ingiustizie sociali, soprattutto quelle legate all’universo LGBT.
La personale di Coda che Streeen propone per il Pride Month in collaborazione con V-Art Festival Internazionale Immagine d’Autore, dà il via anche alle iniziative per celebrare il trentennale di attività del regista, includendo i cortometraggi Xavier (in visione gratuita fino al 30 giugno) e Behind the scenes – Mark’s Diary (bonus track per tutti gli abbonati), oltre all’esclusiva del trailer del suo prossimo film La storia di una lacrima, in uscita a ottobre 2021. Il tema dell’assistenza sessuale per disabili è al centro diMark’s Diary, che si ispira a Loveability di Maximiliano Ulivieri (Erikson Edizioni), primo libro italiano basato su testimonianze dirette e scritto con contributi di ricercatori, decisori politici e operatori, ad affrontare una realtà ormai consolidata in gran parte dell’Europa e quasi sconosciuta in Italia, dove la legge sulla sessualità assistita è ferma al Senato, a livello di proposta, dal 9 aprile del 2014, ostentando il velo di un’ ingiustificata pruderie nel non voler conclamare il diritto a vivere la propria sfera di intimità e a intrattenere relazioni interpersonali sotto il profilo psicoaffettivo, emotivo e sessuale anche per quanti si trovano in una condizione di ridotta autosufficienza o a causa di un aspetto fisico lontano dai modelli estetici dominanti e ritenuti attraenti.
Al centro di quest’opera i due protagonisti, Mark e Andrew, l’impossibilità fisica di amarsi e la loro emotività libera di esprimersi attraverso i movimenti del corpo dei danzatori e dei loro alter ego che inscenano un amore virtuale-visionario-onirico, dando vita ad un’opera forte, necessaria, la cui sperimentalità sostenuta dal regista nel felice intarsio di immagini, musica, danza, attraversa nel fremito di un sogno ad occhi aperti la rituale quotidianità, le sue amarezze, i suoi tanti impedimenti, resi possibili quest’ultimi dal non voler assolutamente considerare l’eguaglianza, a parità di diritti e doveri, fondata sulla base di una conclamata diversità, valore condivisibile quindi e non certo discriminante; in virtù del descritto rincorrersi fra sogno e realtà, Coda visualizza con felice tocco elegiaco un’intimità sofferente nella sua interiorizzazione, che non chiede altro di poter uscire allo scoperto e vivere a pieno quel mistero incerto che accomuna ogni essere umano, ovvero conferire un significato alla propria esistenza offrendo e ricevendo amore, senza riserve e senza confini. Mark’s Diary è stato accolto da un consenso internazionale al New Renaissance Film Festival (Amsterdam) aggiudicandosi ben 3 premi; Lovers Film Festival (Torino); Salento Rainbow Film Festival (Lecce) con il Premio Miglior Lungometraggio Indipendente Italiano.
Bullied To Death, prende spunto dalla vera storia del giovane Jamey, quattordicenne suicidatosi nel settembre del 2011 dopo i ripetuti atti di bullismo cui veniva sottoposto a scuola e sul web, in seguito alla sua dichiarazione di orientamento sessuale. Il regista immagina che il 17 maggio 2071, a sessant’anni dalla morte del giovane, durante la Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, un gruppo di artisti si ritrovi unito in una performance commemorativa. Alla storia di Jamey si legano quelle di altri giovani gay, lesbiche e trans, vittime di attacchi omofobi, uccisi o indotti al suicidio. Una storia di solitudine dal respiro universale che ha spinto l’autore a raccontare i fatti attraverso schemi narrativi atipici, utilizzando generi e linguaggi diversi, puntando a creare un film sensoriale, non didascalico, per colpire emozionalmente lo spettatore. Bullied To Death ha vinto, tra gli altri, l’Humanity Award all’Amsterdam New Renaissance Film Festival, il Premio Miglior Lungometraggio all’Omovies(Napoli) e a L’Aquila LGBT Film Festival, il Best Avant-Garde Innovation Award al Melbourne Documentary Film Festival.
Il rosa nudo, è ispirato alla vita di Pierre Seel, un ragazzo che fu deportato a diciassette anni nel campo di concentramento dove assistette alla morte del suo compagno. Come molti altri cercò inutilmente di dimenticare, ma nel 1982 denunciò le persecuzioni che lo accomunano a migliaia di altri, marchiati con il triangolo rosa in quanto omosessuali. Scrisse la sua autobiografia con l’attivista e giornalista Jean Le Bitoux, figura fondamentale del Movimento di liberazione omosessuale in Francia, ma mai tradotta in italiano e facendo della produzione di Coda l’unico adattamento nel nostro idioma della vicenda. Il rosa nudo prende spunto dal suo racconto e trasporta in maniera teatrale ed evocativa l’Omocausto, le violenze subite dagli omosessuali, soffermandosi anche sulle teorie del medico Carl Peter Veernet, convinto di poter ottenere una soluzione finale contro l’omosessualità. Il film del 2013 ha partecipato a decine di festival e ha vinto premi a Seattle, Goteborg, Melbourne, La Jolla, Jakarta, Columbus, Napoli e Città del Messico. Xavier, corto del 2017, è incentrato sull’attentato terroristico dell’aprile del 2017 agli Champs-Elysées dove trovò la morte il poliziotto Xavier Jugelé. In soli 7 minuti il registra affronta temi delicati come l’omosessualità, l’inclusività e l’immigrazione, mostrando le ultime 12 ore della vita del poliziotto e infrangendo una serie di luoghi comuni con tocco poetico, fino alla disperazione senza odio che segue la sua morte. Dopo la prima ad Atlanta, le proiezioni a Cardiff, Seattle, Chicago, Toulouse, Londra e Amsterdam, si è aggiudicato premi al New Renaissance di Firenze e all’Omovies di Napoli.
Per la prima volta online (su streeen.org, visibile per i soli abbonati) il cortometraggio tratto della video-installazione Behind The Scenes (Mark’s Diary & More) curata da Roberta Vanali con i musicisti Cosimo Morleo e Arnaldo Pontis, andata in scena al Macro di Roma. La performance è composta da 30′ in loop di un montaggio video-fotografico legato al film Mark’s Diary e rappresenta un’ulteriore occasione per riflettere sul diritto a vivere la propria sfera di intimità. Inoltre, come su scritto, in esclusiva un’anticipazione dell’ultimo lungo di Coda La storia di una lacrima (Histoire d’Une Larme), ispirato al libro Ocean Terminal di Piergiorgio Welby che ripercorre la vita dall’infanzia cattolica alla scoperta della malattia, fino all’immaginario hippy e alla tossicodipendenza dell’attivista, giornalista, politico, poeta e pittore italiano, impegnato per il riconoscimento legale del diritto al rifiuto dell’accanimento terapeutico in Italia e per il diritto all’eutanasia.
Informazioni:streeen.org, info@streeen.org, www.facebook.com/streeen, www.instagram.com/streeen_cinema, twitter.com/streeen_org
(Fonti: comunicato stampa con l’inserimento di stralci della mia recensione riguardo il film Mark’s Diary)
L’ha ripubblicato su Lumière e i suoi fratelli.
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