Ecco le prime anticipazioni diffuse riguardo al 39mo Torino Film Festival (26 novembre- 4 dicembre): la regista ungherese Ildikó Enyedi presiederà la Giuria Internazionale del Concorso Lungometraggi e Cortometraggi internazionali che assegnerà i premi principali della manifestazione. La sua grande esperienza, i numerosissimi riconoscimenti ricevuti nel corso della sua lunga carriera e la sua speciale sensibilità artistica la rendono particolarmente adatta a un lavoro prezioso di analisi delle opere dei nuovi talenti scelti dal festival. Ildikó Enyedi ha esordito come artista visuale e con il suo primo film, Il mio XX secolo (Az én XX. Századom, 1989), ha immediatamente conquistato un ruolo di grande rilievo internazionale vincendo il premio Camera D’Or al 42mo Festival di Cannes, riconoscimento di un cinema straordinario e unico, tale da attraversare con libertà e fantasia il confine tra realtà e pensiero, offrendo ritratti emozionanti di rara profondità umana. I suoi film hanno partecipato a tutti i festival internazionali vincendo premi importanti: Corpo e anima (Testről és lélekről) nel 2017 ha vinto l’Orso d’Oro al 67mo Festival di Berlino ed è stato nominato agli Oscar. Il suo ultimo lavoro La storia di mia moglie è tratto dal romanzo omonimo di Milán Füst (pubblicato in Italia da Adelphi), una coproduzione internazionale con Léa Seydoux, Gijs Naber, Louis Garrel, Jasmine Trinka e Sergio Rubini – sarà presentato in concorso al prossimo Festival di Cannes. Madrina del festival sarà Emanuela Fanelli, attrice ed autrice talentuosa e poliedrica, protagonista delle serate di inaugurazione e chiusura e di alcuni momenti speciali.
Il percorso di ricerca e di precisa determinazione artistica che Emanuela Fanelli ha costruito con scelte coraggiose è particolarmente in linea con la vocazione indipendente e libera dei film e degli autori della manifestazione torinese. La sua capacità di individuare una linea autoriale e originale in tutti gli ambiti artistici da lei esplorati (cinema, teatro, tv, radio, web) le ha permesso di costruire nel tempo personaggi forti, iconici e complessi capaci di fornire spunti inediti su temi attuali della società contemporanea e sul ruolo dell’artista. Tra i suoi impegni cinematografici recenti spicca il suo ruolo da protagonista in Siccità, l’ultimo film di Paolo Virzì di prossima uscita. Il festival dedicherà una Personale completa, curata da Massimo Causo, a Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, la coppia di filmmaker e artisti libanesi al centro della scena internazionale degli ultimi vent’anni come figure tra le più avanzate nella riflessione sul rapporto tra la Storia collettiva e le storie individuali, che è stata tra i protagonisti della Berlinale 2021 con Memory Box, composizione di immagini, suoni e parole, capaci di restituire dignità umana alle macerie della guerra civile libanese. Oltre all’anteprima italiana di Memory Box, sarà proposta la loro intera opera, dall’esordio Around the Pink House (1999) a A Perfect Day(2005), Khiam 2000-2007 (2008), Je veux voir (2008) e The Lebanese Rocket Society (2012), oltre all’insieme dei cortometraggi che sono parte integrate del loro cammino. Joana Hadjithomas e Khalil Joreige saranno presenti a Torino per accompagnare la loro Personale con una Masterclass. (Fonte: comunicato stampa)
L’ha ripubblicato su Lumière e i suoi fratelli.
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