Si è svolta sabato scorso, 23 marzo, la cerimonia di chiusura della XIV Edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo in Europa interamente organizzato e gestito da un’università, che si è sviluppato anche quest’anno in forma diffusa a Venezia. Le proiezioni hanno interessato l’Auditorium Santa Margherita – Emanuele Severino e altre sei sedi, tra musei e istituzioni culturali.  

La Giuria Internazionale, composta dalla regista italiana Antonietta De Lillo, dalla collega iraniana Ghasideh Golmakani e dalla docente statunitense esperta in cortometraggi Cynthia Felando, ha decretato quale vincitore del Concorso Internazionale il cortometraggio lituano Artumo jausmas – Closer di Augustė Gerikaitė, prodotto dalla Lithuanian Academy of Music and Theatre: “Il film è, dall’inizio alla fine, un’opera originale. La sceneggiatura presenta una complessa storia d’amore che segue i personaggi dall’inizio della loro inusuale relazione attraverso imprevedibili colpi di scena e rovesciamenti. Pur nella sua breve durata, il film dimostra i successi e le possibilità che possono essere raggiunti usando solo una location, pochi personaggi, e una grande ricchezza di dettagli. Il film è estremante intelligente e mantiene viva l’attenzione fino alla fine”.

Augustė Gerikaitė (foto di Rebecca Legnaro©)

La Giuria ha assegnato inoltre la Menzione speciale WeShort, per l’opera che offre la migliore sperimentazione nei linguaggi cinematografici a uno dei due italiani in gara, We Should All Be Futurists di Angela Norelli realizzato per il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma: “Il compilation film è molto ingegnoso nel modo in cui usa i filmati di repertorio, e le immagini selezionate dalla filmmaker sono brillanti, creative e politiche. L’intero processo narrativo e lo sviluppo della storia mettono alla prova in modo intelligente gli stereotipi sulle donne del passato. Vi è un senso di ironia e di paradossalità nelle forme ingegnose con cui il film presenta il punto di vista femminile senza mostrare mai una donna in particolare, bensì mettendo in scena una pluralità di donne”.  

La Menzione speciale Museo Nazionale del Cinema, per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come espressione artistica, è andata al primo cortometraggio kirghiso nella storia del festival, Romeo di Tynystan Temirzhan dalla Kyrgyzstan Turkey Manas University.

Il premio è stato consegnato dal membro del comitato scientifico del festival Keiko Kusakabe con la motivazione: “Ogni elemento formale e narrativo in questo film è orchestrato perfettamente. La sua insolita storia d’amore è incantevole, e la performance del gruppo di bambini è eccellente. Anche se la storia di Romeo e Giulietta può essere familiare, le relazioni tra i personaggi sono fresche e sorprendenti in ogni loro aspetto. Alla fine, la storia, i personaggi e i dettagli finemente lavorati sono irresistibili”.

Il premio per la miglior sceneggiatura del Concorso è invece stato assegnato da una giuria specifica, composta da Domenico Scimone, Eduardo Fernando Varela e Alessandro Loprieno, che ha deciso di premiare con il Carpenè-Malvolti – Ca’ Foscari Menzione Speciale Historia Vitae il cortometraggio Khutaa’ab – Father’s Footsteps del regista siriano Mohamad W. Ali, prodotto dalla scuola indiana Satyajit Ray Film & Television Institute: “Una riflessione molto commovente con un’eccellente regia, un ottimo lavoro di recitazione e una sceneggiatura solida sulle difficoltà della vita quotidiana durante le guerre e sugli sforzi di una donna per proteggere la sua famiglia e sopravvivere. Dove rafforzare le relazioni umane diventa l’unico modo per superare gli effetti disgreganti dei conflitti”.

La Menzione speciale Le Giornate della Luce per la miglior fotografia è stata assegnata da una giuria apposita composta da Donato Guerra, Silvia Moras e Luca Pacilio a Romeo di Tynystan Temirzhan che vince così il suo secondo premio: “Per la pregevole composizione dell’immagine e per il lavoro svolto sulla luce: quest’ultima non solo caratterizza – negli interni e negli esterni – l’atmosfera generale del film, ma assume anche un ruolo significativo nella definizione delle delicate dinamiche narrative”.

La Menzione speciale Conservatorio di Vicenza alla miglior colonna sonora, assegnata da una giuria apposita composta da Davide Tiso, Davide Vendramin, Laura Zattra, Paolo Furlani, Stefano Lorenzetti, è andata al corto iraniano Baggage diretto da Hamid Bahrami e prodotto dalla Tehran University of Art.

Il premio  è stato consegnato dal compositore e multimedia designer Davide Tiso, con la seguente motivazione: “La giuria ha individuato il vincitore dedicando particolare attenzione all’integrazione di tutti gli aspetti che riguardano il “suono” nella narrazione filmica: la scelta dei temi musicali, il sound design, la presa diretta, il mixaggio post-produzione e la finalizzazione dell’audio. Il progetto vincitore è premiato per la miglior ricerca di un equilibrio tra la dimensione musicale-compositiva e la dimensione sonora. Sono state apprezzate le scelte musicali, la cura nella presa diretta, la post-produzione audio”.

È stato invece l’indiano Dilu Maliackal a vincere il Premio Pateh Sabally per la multiculturalità con il suo Alvida – The Last Goodbye, offerto dalla Municipalità di Venezia, Murano e Burano e dedicato al ragazzo del Gambia scomparso nelle acque del Canal Grande nel gennaio 2017, e consegnato dal Presidente della Municipalità di Venezia, Murano e Burano Marco Borghi con la seguente motivazione: “Un film che colpisce da subito per l’efficacia delle immagini e per la cura della fotografia. Il racconto sviluppa con grande efficacia il tema dello sfruttamento e delle terribili condizioni di lavoro dei migranti. E sottolinea la difficoltà della vita delle donne, in ogni società e in ogni angolo del mondo, in qualche modo sempre sopraffatte dalle leggi imposte dagli uomini”.  

Due le menzioni introdotte quest’anno grazie alla collaborazione di altrettanti nuovi partner, la prima è la Menzione speciale South Italy International Film Festival per la migliore interpretazione che è andata a Jonathan Lade, protagonista del cortometraggio tedesco Fragments of Us di Ido Gotlib, su decisione della Giuria composta da Giuseppe Marco Albano, Antonello De Leo, Alessandro Loprieno e Francesco Santalucia: “Un’interpretazione straordinaria e grande capacità dell’attore di affrontare temi come la percezione, la memoria e l’emozioni. Empatia e autenticità inseriti nel dramma del contesto psicologico dei personaggi, trasmettendo e creando forti connessioni con lo spettatore”.

L’associazione Venezia Comics ha invece assegnato la Menzione speciale VeneziaComix per la migliore animazione in Concorso, andata all’altro cortometraggio italiano in gara, La notte di Martina Generali, Simone Pratola, Francesca Sofia Rosso, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino.

Il presidente dell’associazione Dario Ardossi ha consegnato il premio con la seguente motivazione: “Per il rapporto tra musica e immagini senza bisogno di una voce narrante e senza che una delle due prevarichi sull’altra e per il saper narrare con pochi essenziali tratti una storia in parte già nota ma mai banale, mescolando tradizione e modernità in una maniera innovativa e classica allo stesso tempo”.

Passando ai concorsi collaterali, il vincitore dell’ottava edizione del CINIT Music Video Competition, dedicato a videoclip musicali realizzati da studenti di scuole di cinema o di università da tutto il mondo è stato You Will Forget in a Week – Let Me Have Peace della russa Ekaterina Nikiforova, una collaborazione tra musicisti thailandesi e registi indipendenti russi per una canzone contro la guerra che descrive lo sfruttamento dei lavoratori dopo il COVID-19.

La giuria composta dal produttore e regista Giovanni Bedeschi, dalla giornalista Alice D’Este e dal membro del direttivo di CINIT Giordano Giordani ha assegnato il premio con la seguente motivazione: “Il video si è distinto per intensità del messaggio di pace che passa per una talentuosa fotografia che si richiama alla tradizione e al simbolismo russo, ma anche per un’esecuzione musicale e narrativa molto armoniosa, creata da un gruppo di talenti di paesi così diversi per cultura, tradizioni e geografie”.

Riguardo l’undicesima edizione del Concorso Scuole Superiori, che  premia il miglior cortometraggio realizzato da studenti delle scuole superiori di secondo grado di tutto il mondo, una giuria composta da studenti di Ca’ Foscari ha scelto di premiare, tra le otto opere finaliste, Heroine della giovane regista ceca Gabriela Čížková, che ha realizzato un’originale animazione su persone coraggiose che non si arrendono a una vita difficile: “per la capacità di veicolare forti tematiche familiari attraverso le scelte stilistiche e per l’abilità di combinare diversi linguaggi artistici innovativi”.

A chiudere la serata sono stati alcuni degli oltre 200 volontari cafoscarini che, salendo sul palco, hanno ricevuto il meritato applauso del pubblico per l’entusiasmo, la passione e l’impegno che hanno reso possibile la realizzazione di questa quattordicesima edizione, la cui conclusione è stata impreziosita dalla performance musicale di Musicafoscari, il progetto di attività musicali di Ca’ Foscari attivo dal 2010 e diretto da Daniele Goldoni, il quale ha sonorizzato insieme a un ensemble di giovani musicisti un classico del cinema muto breve, One Week (Una settimana, 1920) di Buster Keaton.

Il Festival è realizzato con la collaborazione della Fondazione di Venezia e con il supporto dei partner Avani Rio Novo Venice Hotel, WeShort e Carpenè-Malvolti. I premi sono organizzati grazie al contributo del Museo Nazionale del Cinema di Torino, CINIT – Cineforum Italiano, Municipalità di Venezia – Murano – Burano, Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo” di Vicenza, Venezia Comics e con la partnership di due festival: le Giornate della Luce di Spilimbergo e il South Italy International Film Festival di Barletta.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

In voga