(Flickr)

E’ stato svelato il cartellone di Cannes Classics, che per la sua ventesima edizione proporrà ancora una volta celebrazioni, pellicole restaurate e documentari, caratterizzandosi inoltre per la presenza di grandi artisti, quali, tra gli altri, Faye Dunaway, Wim Wenders, Sylvia Chang, Costa-Gavras, Raymond Depardon, Marco Bellocchio, Ron Howard, Frederick Wiseman, Dong-ho Kim, Montxo Armendáriz.  

La preapertura sarà affidata ad uno dei classici del cinema muto, Napoléon di Abel Gance, 1927,  in proiezione il 14 maggio in prima mondiale, in una versione restaurata prodotta dalla Cinémathèque française con il sostegno del CNC. Il ripristino delle condizioni originali ha richiesto oltre 16 anni di lavoro, riportando la pellicola alla durata di sette ore, con una divisione in due periodi: solo il primo verrà proposto a  Cannes Classics, mentre la proiezione integrale è prevista nell’ambito di  un concerto cinematografico sinfonico, con 250 musicisti di Radio France, alla Seine Musicale di Parigi il 4 e 5 luglio, al festival di Radio France a Montpellier, inseguito alla Cinémathèque française e nei festival estivi, per poi uscire nelle sale francesi ed essere trasmesso su France Télévisions e su Netflix.

Tra i titoli restaurati anche Sbatti il mostro in prima pagina, indimenticabile film di Marco Bellocchio del 1972 con Gian Maria Volonté, restaurato dalla Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con Surf Film and Kavac Film, che verrà proiettato alla presenza dello stesso Bellocchio e di Gian Luca Farinelli, Direttore della Fondazione Cineteca di Bologna.

A più di 50 anni dall’uscita, Sbatti il mostro in prima pagina rimane un’importante testimonianza di un periodo storico complesso della storia italiana, immerso in un’ambientazione meneghina, per cui Bellocchio, come afferma Paolo Mereghetti nel suo Dizionario dei film, “[…] è sensibile nel descrivere una città cupa, dove la rivoluzione è già fallita e si prepara la strategia della tensione […]”, confermandosi così come una delle pellicole caposaldo di quel filone di denuncia in voga negli anni Settanta. Di seguito, la Selezione di Cannes Classics 2024.

(Wikipedia)

Eventi: Gilda (Charles Vidor, 1946, Stati Uniti) – Per i 100 anni della MGM. Paris, Texas (Wim Wenders,1984, Germania/Francia) –A quarant’anni dalla Palma d’Oro. La vérité est révolutionnaire – L’Aveu (Yannick Kergiat, 2024, Francia) –Il secolo di Costa-Gavras. Scénarios (Jean-Luc Godard, 2024, Francia/Giappone) –L’ultimo film di Jean-Luc Godard. I sette samurai (Shichinin no samurai, Arika Kurosawa, 1954, Giappone) – A settant’anni dall’uscita in sala. Law and Order (Frederick Wiseman, 1969, Stati Uniti)-Total Frederick Wiseman. Les années déclic (Raymond Depardon, 1984, Francia) –Raymond Depardon Fotografo. Bye Bye Brasil (Carlos Diegues, 1970, Brasile) –Lucy Barreto, una produttrice in Brasile. Les parapluies de Cherbourg (Jacques Demy, 1964, Francia) –A 60 anni dalla Palma d’Oro. Jacques Demy, le rose et le noir (Florence Platarets, 2024, Francia).

Documentari: Faye (Laurent Bouzereau, 2024, Stati Uniti). Jim Henson Idea Man (Ron Howard, 2024, Stati Uniti). Walking in the Movies (Lyang Kim, 2024, Corea del Sud). Jacques Rozier, d’une vegue à l’autre (Emmanuel Barnault, 2024, Francia). Elizabeth Taylor: The Lost Tapes (Nanette Burstein, 2024, Stati Uniti). François Truffaut, le scénario de ma vie (David Teboul, 2024, Francia). Once Upon a Time Michel Legrand (David Hertzog Dessites, 2024, Francia).

(Wikipedia)

Film restaurati: Sbatti il mostro in prima pagina (Marco Bellocchio, 1972, Italia/Francia). The Sugarland Express (Steven Spielberg, 1974, Stati Uniti). Camp de Thiaroye (Ousmane Sembene e Thierno Faty Sow, 1988, Senegal, Algeria, Tunisia). L’Armée des ombres (Jean-Pierre Melville, 1969, Francia). Johnny Got His Gun (Dalton Trumbo, 1971, Stati Uniti). Rosora a la 10 (Mario Soffici, 1958, Argentina). Tasio (Montxo Armendáriz, 1984, Spagna). Rose o’ the Sea (Jacques de Baroncelli, 1947, Francia). Bona (Lino Brocka, 1980, Filippine). Manthan (Shyam Benegal, 1976, India). Shaanghai Blues (Tsui Hark, 1984, Hong Kong). Quatre nuits d’un rêveur (Robert Bresson, 1971, Francia/Italia).

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