Roger Corman

É disponibile online la 46ma puntata di Magnifica Ossessione, rubrica a cadenza mensile su Diari di Cineclub Radio curata dallo scrivente, dedicata al mondo del cinema, ai suoi autori ed interpreti. Questo mese condivideremo insieme il ricordo di Roger Corman (Detroit, 1926), che ci ha lasciato lo scorso 9 maggio, tra gli autori e produttori americani più geniali e versatili. Ripercorrendone i tratti salienti della sua carriera, ci soffermeremo in particolare sul film The Little Shop of Horrors, da lui diretto nel 1960. Ho scelto questo titolo perché a mio avviso contiene i tratti salienti di tutta la produzione cormaniana: un budget risicato (30mila dollari), lo sfruttamento di una scenografia già esistente, il tempo necessario a girarlo, ormai assunto a leggenda, circoscritto in due giorni (e una notte), l’originalità della sceneggiatura (Charles B. Griffith), inedita contaminazione tra noir, commedia ed horror, giocando con il surreale e il grottesco.

Probabilmente sarà più conosciuta la versione girata  da Frank Oz nel 1986, derivata dal musical off Broadway opera di Howard Ashman e Alan Menken, ispirato appunto alla pellicola di Corman, ma quest’ultima rappresenta, sempre a parer mio, la massima espressione di un cinema che ormai non esiste più, almeno nella sua genuina capacità di andare ben al di là  dei canoni consolidati, caratteristica che valse al suo inventivo autore l’appellativo di  The Pope of Pop Cinema, rendendolo un puntuale riferimento per tutta una generazione di cineasti in virtù del suo spirito inventivo e ribelle, inteso a scardinare l’assunta classicità di qualsivoglia struttura o meccanismo della narrazione.

Immagine di copertina: Art of the Title

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