É disponibile online la 47ma puntata di Magnifica Ossessione, rubrica a cadenza mensile su Diari di Cineclub Radio curata dallo scrivente, dedicata al mondo del cinema, ai suoi autori ed interpreti. Questo mese condivideremo insieme l’analisi del film Domenica d’agosto, 1950, diretto da Luciano Emmer (1918-2009), a cui ho dedicato un breve ricordo introduttivo. Al suo primo lungometraggio di finzione dopo le esperienze nell’ambito dei documentari, Emmer con Domenica d’agosto, opera di cui è stato anche sceneggiatore insieme a Franco Brusati, Giulio Macchi, Cesare Zavattini, su soggetto di Sergio Amidei, portò sullo schermo i prodromi della commedia di costume, ancora non propriamente “all’italiana”, anche per via di un’ironia un po’ indulgente, ma capace di focalizzare la “banalità del quotidiano”: venivano messe a nudo la complessità e l’ambiguità della vita, sottolineando con humour garbato e sottile l’ “eroismo” della gente comune, di quanti lottano per dare un senso alla propria esistenza.
In virtù di stilemi a metà strada fra il documentario e il servizio di cronaca, si visualizza un paese che sta per risollevarsi dall’incubo della guerra ed è pronto ad accogliere il nuovo, con tutte le sue implicazioni contraddittorie nel mutamento dei costumi che troveranno terreno fertile nell’ormai vicino boom economico. In un sol colpo s’introducono nel cinema italiano il film d’ambientazione balneare, certo lontano anni luce dalle imitazioni che verranno in seguito, fra casarecci pruriti erotici ed operazioni nostalgia, un intreccio di più episodi paralleli e la commedia di costume innestata su una linea neorealista, come testimonia la scelta degli attori, improntata alla copresenza di volti noti (Ave Ninchi, splendida matrona di borgata, Cigoli, celebre in particolare come doppiatore) ed altri sconosciuti o comunque al loro esordio (Mastroianni, curiosamente doppiato da Alberto Sordi) e in ascesa nel percorso attoriale (Interlenghi, reduce da Sciuscià, ’46, Vittorio de Sica).
Immagine di copertina: Anna Baldini e Franco Interlenghi (da Cinema e Psicologia)





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