É disponibile online la 59ma puntata di Magnifica Ossessione, rubrica a cadenza mensile su Diari di Cineclub Radio curata dallo scrivente, dedicata al mondo del cinema, ai suoi autori ed interpreti. Questo mese condivideremo  l’analisi del film Fuori”, scritto, insieme ad Ippolita Di Majo e diretto da Mario Martone, presentato in concorso al 78mo Festival di Cannes.

L’incedere narrativo si discosta dall’impostazione tipica del film biografico, preferendo invece assecondare, in virtù dell’ottimo lavoro di montaggio (Jacopo Quadri), un libero flusso nell’intercalare di determinati accadimenti, alternando, senza soluzione di continuità, passato e presente, la realtà del carcere, vivida nel suo pulsare di schietta umanità, e quella inerente al mondo esterno.

L’obiettivo della macchina da presa più che cercare corrispondenza con lo sguardo di Goliarda (Valeria Golino) sembra sintonizzarsi con l’onda pulsante del suo polso nell’impugnare la penna e vergare pensieri e sensazioni sul foglio (la scrittrice soleva scrivere a mano), assecondando quanto assorbito a livello di emotività ed intimità in quel “dentro” interiorizzato come un del tutto personale senso di libertà, nel pensare e nell’agire.

Il “fuori” invece, schematizzato ed irrigidito in un placido conformismo, cavalca l’ignavia in nome del quieto vivere, propugnata da quanti sono abili nel mettere in discussione gli altri ma mai se stessi, guardando con sospetto al “pensiero differente”, quello che si distingue per lucidità ed indipendenza, proteso alla ricerca di una personale Verità.

Immagine di copertina: Valeria Golino (Movieplayer)

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