
Definire con una sola parola l’arte poliedrica, imprevedibile, colorata, provocatoria e originale di Peter Greenaway, è praticamente impossibile. Molto meglio immergersi nei suoi film, veri e propri quadri viventi, grazie alla rassegna che Cineteca Milano gli dedicherà dal 3 al 25 ottobre nella sala Cineteca Milano Arlecchino e dal titolo Peter Greenaway – Ten Masterpieces. Saranno in programma dieci film, realizzati dal 1980 al 2007. Pittore, regista e sceneggiatore, Peter Greenaway (Newport, 1942) studiò a Londra, dove frequentò la Walthamstow School of Art. Tra il 1962 e il 1980 realizzò numerosi cortometraggi e lungometraggi sperimentali, tra cui The Falls (1980). Con il giallo ambientato nel 1694 The Draughts-Man’s Contract (I misteri del giardino di Compton House, 1982), suscita definitivamente l’attenzione di critica e pubblico.
Sono seguiti A Zed & Two Noughts (Lo zoo di Venere, 1985), dove è centrale il tema del doppio (gemellare, zoologico, cromatico); The Belly Of An Architect (Il ventre dell’architetto, 1987), riflessione sul concetto di corpo (fisico e architettonico); Drowning By Numbers (Giochi nell’acqua), brillante commedia nera per la quale vince il Premio della Giuria per il Contributo Artistico al 41mo Festival di Cannes nel 1988, e The Cook, The Thief, His Wife And Her Lover (Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante, 1988), sui rapporti tra cibo, sesso e morte.
A partire da Prospero’s Books (L’ultima tempesta, 1991), libero adattamento dell’opera di William Shakespeare, la sua poetica si avvale delle nuove frontiere fornite dalla tecnologia. Forse anche a causa della rottura del sodalizio con il compositore Michael Nyman, la ricerca cinematografica di Greenaway è proseguita con esiti meno felici in The Baby of Mâcon (1993), The Pillow Book (I racconti del cuscino, 1996) e 8 ¹/₂ Women (8 donne e ¹/₂, 1999). Il suo eclettismo lo porta, nel frattempo, a cimentarsi con molte altre forme d’arte e il suo cinema si spinge alle soglie dell’installazione video-artistica, come testimonia il trittico in digitale Le valigie di Tulse Luper, la cui prima parte è stata presentata a Cannes e la terza a Venezia.
Tra i suoi ultimi film Nightwatching con Martin Freeman nei panni del pittore olandese Rembrandt, presentato in concorso alla 64 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2007, Goltzius and the Pelican Company (2012) e Eisenstein in Messico (Eisenstein in Guanajuato, 2015). Greenaway si interessò fin da giovane di cinema, uno dei tanti supporti scelti da un artista che è anche pittore, disegnatore, poi creatore di installazioni, regista lirico, sperimentatore televisivo e curatore di esposizioni.
Ognuna delle attività coltivate nel tempo risulta strettamente intrecciata con le altre e testimonia le medesime ossessioni: l’acqua, l’enumerazione, la passione per i giochi, gli alfabeti, le mappe e i dizionari, il gusto dell’orrido e delle simmetrie, l’allusivo simbolismo. “Tutti i miei film parlano della classificazione del caos” ha dichiarato il regista, che si è più volte definito “un pittore su celluloide” e nella cui opera cinematografica confluiscono tutte le forme di sperimentazione, frutto dei suoi interessi molteplici. Nel suo lavoro si rintracciano infatti allusioni esplicite che coprono tutti i campi dello scibile, dalla letteratura, all’arte, dall’architettura fascista, ai giardini barocchi e ai tableaux vivants, senza contare la mitologia, i testi religiosi, e, infine, opere e autori immaginari.
Un insieme di riferimenti solo in apparenza confuso, di cui l’autore è l’unico a detenere tutte le chiavi, disegnando la figura di un regista demiurgo. Non a caso, i protagonisti maschili dei suoi film sono abitati dall’idea fissa di elencare, collezionare e organizzare compulsivamente oggetti e fenomeni fabbricando significati e regole paranoiche, ma finendo sistematicamente con la morte, reale o metaforica. (Fonte: treccani.it)
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Venerdì 3 ottobre, ore 19.00: I misteri del giardino di Compton House (The Draughtsman’s Contract, regia e sceneggiatura Peter Greenaway. Musiche: Michael Nyman. Interpreti: Anthony Higgins, Janet Suzman, Anen Louise Lambert, Hugh Fraser, Neil Cunningham. GB, 1982, 108’).
Sabato 4 ottobre, ore 11.00 – Martedì 14 ottobre, ore 21.15: Giochi nell’acqua (Drowning by Numbers, regia e sceneggiatura Peter Greenaway. Musiche: Michael Nyman. Inerpreti: Joan Plowright, Bernard Hill, Juliet Stevenson, Joely Richardson. GB, 1988, 118’).
Domenica 5 ottobre, ore 14.45 – Lunedì 20 ottobre, ore 19.00: Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (The Cook, the Thief, His Wife & Her Lover, regia e sceneggiatura Peter Greenaway. Musiche: Michael Nyman. Interpreti: Richard Bohringer, Helen Mirren, Arnie Breevelt, Alan Howard, Ron Cook, Ian Dury, Tim Roth. GB/Fr./Ol., 1989, 120’, versione originale sottotitolata in italiano).
Lunedì 6 ottobre, ore 16.45 – Sabato 25 ottobre, ore 19.00: Lo zoo di Venere (A Zed & Two Noughts, regia e sceneggiatura Peter Greenaway. Musica: Michael Nyman. Interpreti: Andréa Ferreol, Brian Deacon, Eric Deacon, Frances Barber. GB, 1985, 115’).
Mercoledì 8 ottobre, ore 21.00: Nightwatching (Regia e sceneggiatura: Peter Greenaway. Fotografia: Reinier van Brummelen. Musiche: Wlodek Pawlik. Montaggio: Karen Porter. Interpreti: Martin Freeman, Eva Birthistle, Jodhi May, Emily Holmes, Toby Jones, Nathalie Press. Ol./GB/Pol./Can., 2007, 134’, versione originale sottotitolata in italiano).
Giovedì 9 ottobre, ore 19.15 – Martedì 21 ottobre, ore 21.00: Il ventre dell’architetto (The Belly of an Architect, regia e sceneggiatura Peter Greenaway. Musiche: Wim Mertens, Glenn Branca. Interpreti: Brian Dennehy, Chloe Webb, Lambert Wilson, Francesco Carnelutti, Stefania Casini. GB/It., 1987, 118’).
Sabato 11 ottobre, ore 16.45: The Baby of Macon (Regia e sceneggiatura: Peter Greenaway. Interpreti: Julia Ormond, Ralph Fiennes, Philip Stone, Jonathan Lacey, Celia Gregory. Ol./Fr./GB/Ger., 1993, 122’).
Domenica 12 ottobre, ore 20.30: I racconti del cuscino (The Pillow Book, regia e sceneggiatura Peter Greenaway. Interpreti: Vivian Wu, Yoshi Oida, Hen Ogata, Ewan McGregor. Ol./Fr./GB, 1995, 126’).
Mercoledì 15 ottobre, ore 21.00 – Sabato 18 ottobre, ore 19.00: L’ultima tempesta – Prospero’s Books (Regia e sceneggiatura Peter Greenaway, dall’omonimo testo teatrale di William Shakespeare. Interpreti: John Gielgud, Michael Clark, Michel Blanc, Erland Josephson, Isabelle Pasco, . Ol./Fr./GB/It./Giap.,1991, 124’).
Venerdì 17 ottobre, ore 11.00: Le cadute (The Falls, regia e sceneggiatura: Peter Greenaway. Musiche: Michael Nyman. Interpreti: Peter Westley, Aad Wirtz, Michael Murray, Lorna Poulter, Patricia Carr. GB, 1980, col., 186’, versione originale sottotitolata in italiano).
Giorni e orari delle proiezioni in aggiornamento su www.cinetecamilano.it





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