Ricevo e pubblico la seguente nota stampa
Consapevoli del fatto che l’inizio di un processo di pace non garantisca il rispetto del diritto internazionale di per sé, molte associazioni e collettivi che sostengono la lotta del popolo palestinese hanno deciso di unire le loro voci affinché le istituzioni prendano posizione e i luoghi della cultura ospitino il dissenso al genocidio in corso così come lo sono le piazze di tante città d’Italia in questi giorni.
“Non c’è niente da festeggiare”, dicono le associazioni nella lettera aperta rivolta alla Festa di Roma. “Vigiliamo affinché questa pace non sia solamente un colpo di spugna per cancellare i crimini contro l’umanità commessi da Israele, ma che riporti il mondo al rispetto del diritto internazionale e soprattutto a giustizia, restituzione, libertà e autodeterminazione per il popolo palestinese”. Secondo la rete è più che mai importante non abbassare la guardia e continuare a fare pressione sulle istituzioni affinché prendano posizioni nette e compiano gesti concreti.
“Il gesto più concreto e urgente oggi è porre fine alla complicità con le istituzioni israeliane”. Le associazioni si rivolgono non solo alla Festa del Cinema di Roma ma a tutta la filiera del cinema italiano, chiedendo di sostenere il boicottaggio di film, autori, registi, produttori e rappresentanze coinvolti con le istituzioni israeliane che non denuncino l’apartheid e le politiche criminali del governo israeliano. E di continuare a farlo “fino a quando Israele non comincerà a rispettare il diritto internazionale”.






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