Shoah è un termine ebraico («tempesta devastante», dalla Bibbia, per es. Isaia 47, 11) col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo Conflitto Mondiale: è un vocabolo preferito a Olocausto in quanto non richiama, come quest’ultimo, l’idea di un sacrificio inevitabile, ecco perché si è deciso di utilizzarlo per definire lo sterminio che ha coinvolto anche zingari, omosessuali, testimoni di Geova, oppositori politici, nell’obiettivo di mantenerne vivo il ricordo, non solo in maniera occasionale e rituale (La Giornata della Memoria), ma tramite l’educazione e formazione della coscienza civile nelle nuove generazioni, in virtù di percorsi didattici ed incontri nelle scuole, da concretizzarsi in forma permanente.
Anima di questo progetto è Domenico Scali, fotografo di Roccella Jonica (RC), autore di un reportage fotografico di 109 scatti, realizzato nel dicembre del 2011 all’interno del campo di Auschwitz, il quale, nell’estate dello stesso anno, si è concretizzato nella pubblicazione del libro Auschwitz solo andata! …viaggio di emozioni all’inferno, raccolta di versi e pensieri che hanno provato a dare voce ad ognuna di quelle foto.
Tante volte avevo visto in foto, documentari, libri, il famoso cancello con la scritta Arbeit Macht Frei ma trovarmelo davanti mi ha fatto un effetto terribile, ti toglie ogni parola … Auschwitz…ti cambia la vita, lo ha fatto per quasi due milioni di persone…vittime e carnefici….e lo fa anche per chi, dopo tanti anni, ripercorre quel luogo. Mai dimenticherò quel giorno … Mai dimenticherò quei visi fotografati … Mai dimenticherò quel silenzio … Mai dimenticherò …”
Informazioni:Giovanni Certomà – Uff. Stampa/Resp. Comunicazione (e mail certoma@oltreilcampo.it http://www.oltreilcampo.it)