Turista per caso (The Accidental Tourist, 1988)

Baltimora, Stati Uniti d’America, fine anni ’80. Macon Leary (William Hurt) è uno scrittore, autore di guide turistiche per uomini d’affari (The Accidental Tourist), dispensatrici di vari consigli, il tipo di valigia da usare e il modo di prepararla, “in viaggio, come d’altronde quasi sempre nella vita, il meno è meglio”, o la necessaria dotazione di un corposo libro nella cui lettura immergersi durante gli spostamenti, così da evitare conversazioni con il passeggero seduto a fianco. Uomo schivo, introverso, Macon appare refrattario a qualsivoglia emozione, tendenzialmente repressa o tenuta faticosamente sotto controllo, come lo struggente dolore causato dal ricordo del figlio dodicenne Ethan, morto appena un anno addietro, ucciso da un colpo di pistola nel corso di una rapina all’interno di un fast-food, strazio che non riesce a condividere con la moglie Sarah (Kathleen Turner), la quale infatti, pur rinnovandogli l’amore che prova per lui, manifesta la volontà di chiedere il divorzio, respingendo la proposta di mettere nuovamente al mondo un bambino. Ormai rassegnato ad una mesta solitudine, con varie rimembranze relative ad Ethan in forma di vivida immagine, Macon può comunque contare sulla compagnia di un vispo e problematico corgi, Edward, grazie al quale conoscerà Muriel Pritchett (Geena Davis), tenutaria di una pensione per cani nonché addestratrice, a cui lo affiderà quando dovrà partire per Londra.

William Hurt
Editorial use only. No book cover usage. Mandatory Credit: Photo by Warner Bros/Kobal/Shutterstock (5881941j) William Hurt The Accidental Tourist – 1988 Director: Lawrence Kasdan Warner Bros USA Film Portrait Comedy/Drama Voyageur malgré lui

Donna estroversa, incline ad un disarmante sorriso verso la vita, nonostante quest’ultima non le abbia risparmiato un divorzio e un figlio, Alexander (Robert Gorman), cagionevole di salute, Muriel proverà in vari modi a far breccia nella spessa cortina difensiva del nostro, riuscendovi infine, anche se i fratelli di lui non vedranno di buon occhio la relazione, tanto da gioire quando Sarah tornerà a farsi viva e cercherà di riavviare il rapporto. Ma per Macon è giunto il momento di scegliere quale senso dare alla propria vita… Diretto da Lawrence Kasdan, anche autore della sceneggiatura insieme a Frank Galati, adattamento dell’omonimo romanzo di Anne Tyler (1985), The Accidental Tourist credo possa ritenersi l’opera migliore del cineasta americano, in particolare considerando la nitida compiutezza, alternando dramma e commedia, che nel corso della narrazione va a caratterizzare gli stilemi precipui di una regia volta in primo luogo a suffragare con una certa ricercatezza ogni sfumatura recitativa profusa dalle interpretazioni attoriali, offrendo risalto individuale principalmente ai protagonisti, riservando comunque attenzione anche ai ruoli secondari, così come alle varie situazioni o accadimenti in cui si troveranno coinvolti.

ACCIDENTAL TOURIST, THE, Kathleen Turner, 1988, (c)Warner Bros

Evidente poi la capacità di evidenziare ogni singola psicologia o ambito caratteriale anche latente, con minimi movimenti di macchina intesi ad inquadrare sguardi, gesti, rimarcando le modalità di rapportarsi alle persone e agli ambienti, che trova una sinergica intesa con un interprete del calibro di William Hurt, recentemente scomparso: una presenza scenica elegantemente naturale, sobria nella gestualità, sottolineata da uno sguardo limpido nell’evidenziare malinconia e disagi esistenziali trattenuti, che rende una totale resa immedesimativa con il personaggio di Macon, esprimendone con naturalità l’emozionalità rappresa, quel cipiglio identificante disagio, disappunto, timore, profusi in ordine sparso a delineare l’incertezza propria del “mal di vivere”, nella strenua difesa di un rituale spazio esistenziale nel cui ambito rinvenire un minimo di sicurezza, bloccando l’accesso a qualsiasi elemento estraneo, persone, oggetti, eventi; le titubanze affettive, la tendenza a lasciarsi dominare dagli eventi, le tante idiosincrasie “coltivate come un fiore”, sono proprie anche dei suoi tre fratelli, a partire da Rose (Amy Wright), sorta di governante familiare tuttofare, che, non senza qualche difficoltà, si lascerà andare all’amore, corteggiata da Julian Hedge (Bill Pullman), l’editore di Macon. Contraltare dell’umbratile scrittore, la Muriel felicemente caratterizzata da una superlativa Geena Davis nel visualizzarne le bizzarrie caratteriali volte a far sì che sia la vita ad adattarsi al suo del tutto personale approccio e non viceversa, perseguendo l’intento di attutire la portata degli strali che comunque si ritrova scagliati contro.

Geena Davis (IMDb)

Toccante e realistica poi l’interpretazione offerta da Kathleen Turner nel ruolo di Sarah, donna insoddisfatta che vede nella possibilità di plasmare gli altri al suo modus vivendi un congruo espediente per ritagliarsi un ambito esistenziale a proprio uso e consumo. Mirabile nella resa narrativa complessiva la fluidità assicurata dal montaggio di Carol Littleton,che sembra seguire l’andamento della coinvolgente colonna sonora (John Williams), mentre il finale offre sì un lieto fine di stampo classico, ma piuttosto soppesato e fino all’ultimo fotogramma non dato propriamente per scontato, palesando, ancora una volta rimarcata dall’intensa immedesimazione di Hurt, il sofferto venir fuori dal bozzolo protettivo di Macon, sublimato visivamente in una sorta di riflesso onirico nel prendere, forse definitivamente, consapevolezza di come nella quotidianità occorra accettare l’alternanza scomposta di gioie e dolori, “La vita non è un viaggio d’affari da pianificare, le cose capitano”, rinascendo nuovamente in forza di una ritrovata umanità avendo al fianco la donna che effettivamente ha reso possibile tale mutamento semplicemente accettando la complessità della sua intima essenza, rendendolo consapevole di come “Non conti quanto ami qualcuno, ma quel che riesci ad essere quando sei con qualcuno”. The Accidental Tourist conseguì quattro candidature ai Premi Oscar, Miglior Film, Migliore colonna sonora originale, John Williams, Migliore Sceneggiatura non Originale, Miglior Attrice non Protagonista, Geena Davis, ottenendo la statuetta in quest’ultima categoria.

(Pinterest)

Pubblicato su Diari di Cineclub N. 105­-Maggio 2022


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