Da domani, martedì 30 maggio, e fino a mercoledì 14 giugno, Cineteca Milano MIC- Museo Interattivo del Cinema proporrà un omaggio a Kenji Mizoguchi, autentico maestro del cinema giapponese, attraverso sette film, sette storie piene di realismo e di sensibilità con personaggi, soprattutto femminili, tutti da scoprire.

Kenji Mizoguchi nasce alla fine del XIX secolo a Tokyo, in una famiglia così povera da essere costretta a vendere la sorella come geisha, fatto che andava ad influenzare profondamente il futuro regista, celebre soprattutto per i suoi sofferti e tragici ritratti di donne ed emarginati.

Questa sua sensibilità venne poi affinata anche dagli studi pittorici e di costume, tanto che per un periodo Mizoguchi disegnò kimono, per approdare al cinema negli anni Venti come assistente alla Nikkatsu, celebre casa di produzione giapponese ed esordire infine come regista nel 1923: da allora Mizoguchi girò più di novanta film, dei quali solo gli ultimi divengono noti al pubblico occidentale, dopo che il Leone d’Oro conferito alla 12ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia a Rashomon di Kurosawa (1950) fece conoscere in Europa il cinema giapponese. E proprio a Venezia Mizoguchi vinse per tre volte il Leone d’Argento per la miglior regia.

お遊さま- Oyū-sama (Wikipedia)

Negli anni Cinquanta, prima della morte per leucemia (1956), il cineasta di Tokyo realizzò i suoi più noti capolavori, tra i quali proprio i film proposti in questo omaggio. Si può dire che Mizoguchi sia stato il primo regista femminista della storia del cinema, considerando come i ritratti di donne al limite, spinte dagli eventi e dalla crudeltà di una società patriarcale e rigida come quella giapponese ai margini della società, vadano a palesarsi quali contenuti principali delle sue opere.

Mizoguchi trovò nell’interpretazione elegante e sofferta di Kinuyo Tanaka una musa che lo portò a realizzare capolavori come La signora Oyu (1951), ritratto di una donna combattuta tra tradizione e passione; Vita di O-Haru, donna galante (1952), tragica storia di una geisha che, spinta sull’orlo della disperazione, trova serenità nella vita religiosa; I racconti della luna pallida d’agosto (1953), storia di ossessione e fantasmi sottilmente inquietante; L’intendente Sansho (1954), su un brutale funzionario del Giappone feudale che fa schiavi due fanciulli rendendo pazza la madre.

Sono tutti ritratti di un Giappone antico e attaccato maniacalmente alle sue tradizioni, mentre cerca di nascondere con fatica la propria crudeltà e ipocrisia, come nel caso di Ritratto della signora Yuki (1950). Ma Mizoguchi è stato anche capace di ritrarre le contraddizioni del Giappone contemporaneo in La strada della vergogna (1956), ultimo capolavoro prima della morte: non ci sono più geishe, ma prostitute, eppure avvertiamo che la storia non cambia: i deboli, gli emarginati, saranno sempre al gradino più basso della scala sociale, e ogni tentativo di risalita verrà frustrato da una burocrazia spietata che si maschera dietro il velo ipocrita del buon gusto.

La bellezza, per Mizoguchi, si trova proprio dove l’universo tragico e feroce si riflette nella vita dei bassifondi, nelle esistenze più disperate che il regista ha saputo esprimere con straordinaria modernità di sguardo grazie a un accurato, profondo, maniacale lavoro sulla materia, gli ambienti, le scenografie, le luci, i movimenti. Non poteva infine mancare Gli amanti crocifissi, opera che riflette su una società che preferisce un rigido ordine gerarchico ai sentimenti, presentato in concorso all’ottava edizione del Festival di Cannes.

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雨月物語- Ugetsu monogatari (Wikipedia)

Martedì 30 maggio ore 15.30 – Venerdì 9 giugno ore 15.30: La strada della vergogna (赤線地帯- Akasen chitai, Kenji Mizoguchi, tratto dal romanzo Susaki no Onna di Yoshiko Shibaki, Giappone, 1956, b/n, DCP, 87’, versione originale sottotitolata in italiano. Interpreti: Machiko Kyō, Ayako Wakao).

Martedì 30 maggio ore 17.30– Giovedì 8 giugno ore 15.30: I racconti della luna pallida d’agosto (雨月物語- Ugetsu monogatari, Kenji Mizoguchi, tratto dai racconti L’albergo di Asaji e La lubricità del serpente, contenuti nella raccolta Racconti di pioggia e di luna di Ueda Akinari, Giappone, 1953, b/n, DCP, 94’, versione originale sottotitolata in italiano. Interpreti: Masayuki Mori, Machiko Kyō).

Mercoledì 31 maggio ore 15.30– Martedì 13 giugno ore 15.30: La signora Oyu (お遊さま- Oyū-sama, Kenji Mizoguchi, tratto dal romanzo Ashikari di Jun’ichirō Tanizaki, Giappone, 1951, b/n, HD, 95’, versione originale sottotitolata in italiano. Interpreti: Kinuyo Tanaka, Nobuko Otowa).

Giovedì 1 giugno ore 15.30– Martedì 6 giugno ore 15.30: Il ritratto della signora Yuki (雪夫人絵図- Yuki fujin ezu, Kenji Mizoguchi, tratto dal romanzo Yuki fujin ezu di Seiichi Funabashi, Giappone, 1950, b/n, HD, 88’, versione originale sottotitolata in italiano.. Interpreti: Michiyo Kogure, Yoshiko Kuga).

Giovedì 1 giugno ore 17.30– Mercoledì 7 giugno ore 15.30– Mercoledì 14 giugno ore 17.30: L’intendente Sansho (山椒大夫- Sanshō Dayū, Kenji Mizoguchi, tratto dal racconto Sanshō Dayū di Mori Ōgai, Giappone, 1954, b/n, DCP, 124’, versione originale sottotitolata in italiano. Interpreti: Kinuyo Tanaka, Yoshiaki Hanayagi).

Mercoledì 7 giugno ore 17.45– Mercoledì 14 giugno ore 15.30: Gli amanti crocifissi (近松物語- Chikamatsu Monogatari, Kenji Mizoguchi, tratto dal dramma Daikyoji Sekireki di Monzaemon Chikamatsu, Giappone, 1954, b/n, HD, 97’, versione originale sottotitolata in italiano. Interpreti: Kazuo Hasegawa, Kyōko Kagawa).

Martedì 6 giugno ore 17.30– Martedì 13 giugno ore 17.30: La vita di O-Haru, donna galante (西鶴一代女- Saikaku ichidai onna, Kenji Mizoguchi, tratto dal romanzo Kōshoku Ichidai Onna di Ihara Saikaku, Giappone, 1952, b/n, HD, 148’, versione originale sottotitolata in italiano. Interpreti: Kinuyo Tanaka, Tsukie Matsuura).

(Fonte: comunicato stampaImmagine di copertina IMDb)

Una replica a “Cineteca Milano MIC: “Il cinema fuori moda di Kenji Mizoguchi””

  1. Avatar Antonio Falcone
    Antonio Falcone

    L’ha ripubblicato su Lumière e i suoi fratelli.

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