
E’ disponibile online la 43ma puntata di Magnifica Ossessione, rubrica a cadenza mensile su Diari di Cineclub Radio curata dallo scrivente, dedicata al mondo del cinema, ai suoi autori ed interpreti. Questo mese condivideremo insieme l’analisi del film C’era una volta in America, nell’occasione della ricorrenza dei quaranta anni dall’uscita in sala. Il capolavoro-testamento di Sergio Leone è un’opera che ci rammenta come, in un tempo neanche tanto lontano, esisteva un certo tipo di cinema, capace di sognare in grande e di restituirti il sogno con gli interessi, tra sicuro mestiere e sana artigianalità.
Ispirato al romanzo autobiografico The Hoods (da noi A mano armata) di Harry Grey (pseudonimo di David Aaronson), la pellicola può vantare una sceneggiatura piuttosto ardita, alla cui stesura partecipò lo stesso regista, opera di “mostri sacri” quali Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Enrico Medioli e Franco Ferrini, capace di lavorare su diversi piani temporali (1922-1933-1968) senza seguirne la naturale scansione, alternandoli e riuscendo a comporre un affascinante unico fluire, lirico ancora prima che epico, rimarcato dalla suadente colonna sonora di Ennio Morricone. Interpreti principali: Robert De Niro, James Woods, Elizabeth McGovern.






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