“Perché leggere, perché scrivere…
Non è molto facile da spiegare …
Una volta un grande poeta scrisse una lettera a un grande scrittore.
Il poeta si chiamava Francesco Petrarca e lo scrittore Giovanni Boccaccio …
Adesso io non ricordo esattamente le parole di quella lettera, ma più o meno diceva: Non c’è cosa più leggera della penna e non ci sono cose più belle delle parole.
Uno scrive parole e dopo mille anni ci saranno persone che continueranno a leggerle e ad amarle.
Oggi è tempo di persecuzione, di violenza, di guerra, ma quando io leggo una lirica del Petrarca io sento che … Che è la celebrazione della vita, perché lui amava la vita e amava il suo mestiere. Le ultime parole della sua lettera, me le ricordo molto bene, dicevano: Poiché devo morire, spero che la morte possa trovarmi intento a leggere o a scrivere”.
(Davide Lattes, interpretato da Rupert Everett, nel film Gli occhiali d’oro, 1987, diretto da Giuliano Montaldo, tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani, Einaudi, 1958, rivolto ai piccoli studenti del professor Amos Perugia, Roberto Herlitzka).
Bella scena, devo vedere anche questo film, quante lacune ho! Mi conforta sapere che così ho ancora tante cose da imparare 🙂
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E’ il bello della vita, apprendere ogni giorno qualcosa di nuovo e farne tesoro. Una delle mie massime predilette, lanterna lungo il cammino, è “Vivi e impara”, credo fosse una frase di Gandhi, ma la memoria potrebbe tradirmi. Grazie, buona domenica.
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Sì, sono d’accordissimo 🙂
Buona domenica anche a te
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