
Un ricordo del fumettista argentino Quino (pseudonimo di Joaquín Salvador Lavado Tejón), morto ieri, mercoledì 30 settembre, a Mendoza, sua città natale (1932), affidato ad alcune vignette che vedono protagonista Mafalda, bambina di sei anni incline a profonde riflessioni sulle sorti del mondo e dell’umanità, spesso esternate in forma di domande rivolte ai suoi genitori, i quali si trovano in difficoltà nel risponderle, quando non vanno incontro ad una crisi di nervi.
Una bambina solo nell’aspetto, quindi, simbolo di quanti si sentono piccoli nei confronti delle varie e pressanti problematiche legate al consueto andamento quotidiano, avvertendo la difficoltà d’integrazione con un mondo “adulto” che sembra procedere sempre e comunque in direzione contraria alle proprie aspirazioni e ai propri ideali. Il personaggio nacque nel 1963 in seguito alla richiesta di un’azienda d’elettrodomestici per una campagna pubblicitaria, che però non venne realizzata. Quino lo utilizzò allora per realizzare una striscia satirica, pubblicata sul settimanale argentino Primera Plana il 29 settembre del 1964.

Seguirono pubblicazioni periodiche, anche su altri settimanali, fino al 25 giugno 1973, quando l’autore decise di chiudere la striscia dedicata alla “bambina terribile”, ovviando così all’inevitabile ripetitività.
La famiglia di Mafalda è composta da mamma Raquel, casalinga, papà Angel, impiegato, il fratellino Guille, mentre il suo migliore amico è Felipe, col quale condivide le ambasce legate alle sorti del mondo. All’interno della striscia appaiono inoltre vari comprimari: Manolito, Susanita, Miguelito, Libertà, coetanei, o più piccoli, di Mafalda, ognuno esprimente con profondo sarcasmo determinati atteggiamenti esistenziali, sempre e comunque in contrasto con quegli adulti nei quali non si riconoscono e dai quali intendono smarcarsi. Mafalda fu anche protagonista in una serie di cortometraggi animati (1973 e 1993) e di un lungometraggio, sempre d’animazione, nel 1982, diretto da Carlos D. Márquez.





L’ha ripubblicato su Lumière e i suoi fratelli.
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Ennesimo post – capolavoro. Hai reso giustizia a un grande artista.
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Ciao e grazie, troppo buono; ho cercato di descrivere e condividere le sensazioni e le riflessioni scaturite dalla lettura delle vignette di Quino nel corso degli anni. Grazie della visita e del commento, un saluto.
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Grazie a te per la risposta! 🙂
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