The Iced Hunter

Locandina realizzata da Flavio Luccisano

Film indipendente scritto e diretto da Davide Cancila, al suo esordio nei lungometraggi, The Iced Hunter si palesa alla visione come una valida incursione nel genere fantasy, attraversato da qualche venatura horror, convincendo soprattutto grazie ad un’accurata orchestrazione della messa in scena. Quest’ultima è volta a visualizzare, anche se a prezzo di una certa meccanicità complessiva congiunta ad una non sempre immediata comprensione del narrato, una storia che va a dipanarsi su diversi piani narrativi, affidandosi a delle digressioni in forma di flashback intese ad illustrare accadimenti passati e, in certo qual modo, a chiarire quelli che vanno a svilupparsi nel presente. La narrazione ha inizio attraverso una voce commentatrice all’intercalare visivo di una serie di antiche incisioni, nel cui ambito si illustra un tragico evento che prese piede agli albori della Storia, quando fra gli uomini ed esseri ben più antichi scoppiò una guerra per il dominio del mondo; i primi, infine, prevalsero, mentre i secondi, al colmo di rabbia ed invidia, escogitarono il marchio quale possibilità di riprendere contatto con la dimensione terrena, vedendosi però fronteggiare da un ordine di addestrati e spietati guerrieri, denominati Domini lupi, al soldo di rappresentanti ecclesiastici, fra i quali soltanto uno sembrava possedere il potere di annientare i marchiati una volta per tutte, il misterioso Cacciatore di Ghiaccio

Gea Martini Landini

In The Iced Hunter le dimensioni temporali di passato, un imprecisato medioevo, e presente si rincorrono su un doppio binario, il quale viene abilmente reso unico tanto da un punto di vista narrativo che visivo, andando quindi a visualizzare, anche per merito della livida fotografia, un’aura sospesa ed indistinta, al cui interno le sorti di Tsayd Qerach, il Cacciatore di Ghiaccio interpretato da Ivan King, andranno ad intrecciarsi con quelle di Sara (Gea Martini Landini), ragazza dal passato doloroso che intende trascorrere un periodo di solitudine all’interno di una vecchia casa in un bosco, dove incontrerà la mitica creatura, ricercata dal soldato Alexei (Alessio Cherubini) dei Domini Lupi, essendosi ribellato al loro volere. Il succedersi degli eventi, rimarcato dalla reboante colonna sonora, ricalca, almeno riporto la mia primaria sensazione, l’impianto proprio dei fumetti e, in parte, dei videogame, riuscendo a delineare tanto una certa tensione quanto una pur schematica psicologia dei personaggi (vedi il contrasto caratteriale tra i mentori di Alexei e Tsayd, rispettivamente il di lui fratello ed il bandito Rafael, Alex Lucchesi).

Alessio Cherubini

Cancila si serve del genere o, meglio, della composizione di generi, quale mezzo per narrare, all’interno di una cornice fantastica, anche una storia d’amore, offrendo risalto a tale sentimento, egualmente ad ad un forte senso d’umanità, i quali si prospettano quindi l’uno quale forza idonea a superare le barriere spazio-temporali e l’altro come opportuno respingente contro le imposizioni assolutistiche imposte da una fede nelle vesti di mera dottrina ed il relativo potere nel gestirla in guisa di arma contro tutto ciò che si prospetti come “diverso” da quanto ritenuto canonicamente “normale”. Andando a concludere, The Iced Hunter, che si chiude con un finale aperto, ulteriore segnale, considerato che vari elementi narrativi rimangono in sospeso, di un probabile seguito, conferisce al termine “film indipendente”, all’interno dell’attuale produzione cinematografica nostrana, il congruo significato di un vero e proprio atto di coraggio volto a smarcarsi dalle consuete proposte serializzate, sia dal punto di vista dell’impatto visivo, sia da quello del contenuto, senza alcun timore di abbracciare la diversità propria dei generi cinematografici quale opportuno mezzo espressivo. The Iced Hunter ha conseguito il Premio Best Bizzarre all’Optical Theatre Festival ed i premi come Miglior Film e Miglior Attore (Alex Lucchesi) al Tuscany Web Fest.


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