La 30ma edizione di Noir in Festival, diretta da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (delegato IULM) si svolgerà eccezionalmente lontano dalle date consuete: sarà possibile seguirla, per la prima volta online, da lunedì 8 marzo a sabato 13 marzo con una spettacolare pre-apertura nel segno del cinema italiano domenica 7 marzo, sulla piattaforma MYmovies.it , sui canali social del festival (Facebook, Instagram, YouTube) e dei vari partner, oltre che, ovviamente, sul sito ufficiale www.noirfest.com. Sarà un’edizione dedicata alla donna non solo perché si inaugurerà l’8 marzo, ma anche nella considerazione che il prorompente talento femminile sta contribuendo ad un profondo rinnovamento del DNA di genere, marcando le nuove frontiere del noir in letteratura come al cinema o nelle serie televisive. Ed è giusto che questa celebrazione in chiave noir avvenga in un anno ancora una volta macchiato da un’orrenda cadenza quotidiana delle violenze contro le donne, così da ricordare che nell’universo narrativo del genere le strade della creatività e della fantasia sono sempre in sintonia con la realtà e con il sentimento del tempo. La modalità di svolgimento online, dettata dalle circostanze, diviene opportunità di inedita progettualità culturale, rendendo protagonista il pubblico della rete, senza limitazioni geografiche, che potrà quindi costruire un proprio palinsesto individuale nei giorni della rassegna e (per gli incontri e i protagonisti) anche nei giorni successivi, potenzialmente molto più grande di quello che accoglieva il Festival tradizionalmente prima a Viareggio, poi a Courmayeur, infine a Milano e Como, tra il campus di IULM, la libreria Feltrinelli, il Teatro Sociale e Villa Olmo sulle rive del Lago.
Quindi proprio questa difficile condizione globale ha reso possibile un programma d’eccezione, grazie alla generosità di tanti amici, autori, compagni di viaggio, per un’edizione dedicata alla memoria di Vittorio Spinazzola, il grande italianista che fu tra i fondatori del MystFest e poi del Noir. Il programma cinema si aprirà con una protagonista della nuova scena cinematografica, l’australiana Jennifer Kent che tra Babadook e The Nightingale ha immediatamente conquistato critica e pubblico. In dialogo con il critico e programmer Paolo Bertolin racconterà la paura dal punto di vista femminile e svelerà i suoi segreti. Altri due protagonisti anomali del noir riceveranno invece i premi alla carriera: il regista giapponese Kurosawa Kiyoshi (Honorary Award dell’anno, in dialogo con il critico Raffaele Meale) e il regista americano Brian Yuzna (intervistato dal critico Roberto Silvestri) a cui andrà il Premio Luca Svizzeretto, istituito per festeggiare ogni anno un autentico maverick del cinema di genere. La giuria per il cinema internazionale, composta da Carlo Degli Esposti, Camilla Filippi e Gianluca Maria Tavarelli assegnerà il Black Panther Award tra i sei film del concorso: l’argentino Karnawal, opera prima di Juan Pablo Felix (un road movie sulla paternità e la paura nel deserto del Norte), lo spagnolo No matarás, opera seconda di David Victori (un incubo adrenalinico tutto in una notte), il rumeno Unidentified, opera seconda di Bogdan George Apetri (un’indagine morale che si traduce in denuncia alla corruzione e al maschilismo imperante), il francese Les envoûtés di Pascal Bonitzer (una storia di fantasmi, rilettura moderna di Henry James), l’inglese Gatecrash, opera prima di Lawrence Gough (un meccanismo a orologeria che fa esplodere le contraddizioni di una coppia) e il danese Wildland, opera prima di Jeanette Nordahl (una famiglia adottiva che diventa minaccia mortale).
Ospiti d’onore nella serata di premiazione del 12 marzo saranno i Manetti Bros., amici del Noir fin dagli anni a Courmayeur e veri protagonisti del nuovo cinema italiano. Grazie alla collaborazione con Rai Cinema e 01 saranno proposte in anteprima immagini inedite dell’atteso e ancora “misterioso” Diabolik e verrà ripercorsa una carriera cominciata proprio al Noir tra l’episodio De Generazione ed il premiato Piano 17. Domenica 7 marzo Noir in Festival dedicherà la sua giornata di pre-apertura al cinema italiano con il revival del poliziottesco nel nome di Fernando Di Leo grazie all’opera prima di Gabriele Albanesi Bastardi a mano armata, proposto come proiezione speciale fuori concorso. Nella stessa giornata su MYmovies si vedranno anche i sei film finalisti del Premio Caligari (realizzato da IULM e Noir in Festival) tra cui la giuria popolare composta da 90 studenti e appassionati di cinema e guidata dal presidente Claudio Giovannesi sceglierà il vincitore dell’anno che sarà annunciato nella serata di premiazione, il 12 marzo; lo stesso giorno verrà poi assegnato il Premio Speciale Claudio Caligari per l’originalità produttiva ad Andrea Paris, Matteo Rovere e Sydney Sibilia di Ascent film e Groenlandia. I finalisti del Premio Caligari sono: Il buco in testa (Antonio Capuano), Il talento del calabrone (Giacomo Cimino), L’immortale (Marco D’Amore), Villetta con ospiti (Ivano De Matteo), Favolacce (i Fratelli D’Innocenzo), The Shift (Alessandro Tonda): tre opere prime, un film premiato alla Berlinale, due conferme di autori molto amati, a testimonianza di un cinema italiano che sa guardare al genere con qualità e originalità sempre diverse.
L’omaggio speciale di quest’edizione è dedicato a un maestro del cinema di genere, rivalutato e divenuto oggi di culto: Lucio Fulci. “Se rimango nella memoria di chi mi ha amato e mi ricorda, io vivo lo stesso. Questa almeno è la mia tesi”. Così si racconta Lucio Fulci, regista matto, geniale, allegro e disperatissimo, davanti alla regista Antonietta De Lillo e al critico Marcello Garofalo nella sorprendente ed unica conversazione Fulci Talks, che si vedrà in anteprima sulla piattaforma MYmovies lunedì 8 marzo nell’ambito del programma del Noir in Festival. Dopo la presentazione del film, martedì 9 marzo verrà proposto un focus sul ritratto, alla presenza di Antonietta De Lillo, Marcello Garofalo, del musicista Fabio Frizzi e della figlia Antonietta Fulci, per raccontare il lavoro di recupero del materiale inedito di una delle ultime lunghe interviste rilasciate dal maestro trent’anni fa. Questo incontro sarà visibile sui canali social del Festival (Facebook e YouTube). L’omaggio a Lucio Fulci, che sarà poi articolato nella visione di 5 suoi film cult, prenderà il via, ad accesso gratuito e posti limitati, nella sala virtuale di MYmovies, al termine della serata di pre-apertura del Noir in Festival, domenica 7 marzo. Ad introdurre il primo film della rassegna, Una sull’altra (1969), una live notturna sui social del festival tra Giorgio Gosetti e lo youtuber Federico Frusciante.
Nelle altre serate, grazie a Minerva Group e R.T.I., verranno proiettati: Non si sevizia un paperino (1972), Sette note in nero (1977), Quando Alice ruppe lo specchio (1988) e il suo ultimo film Le porte del silenzio (1991). Il programma cinema del Noir in Festival di quest’anno è come sempre ricco di incroci con la letteratura, la memoria, l’attualità e gli sconfinamenti rispetto ai codici classici. Ecco allora il critico Mario Serenellini che riporterà alla luce una vera rarità come le registrazioni delle sedute di sceneggiatura di Alfred Hitchcock e rileggerà la nascita di Marnie nella dura contrapposizione tra l’autore e lo sceneggiatore d’eccezione che aveva scelto per il difficile compito di rappresentare una violenza coniugale: Evan Hunter, meglio noto come Ed McBain. Ecco Adrian Wootton in dialogo con Alberto Crespi alle prese con la rivalutazione di 24 ore a Scotland Yard (Gideon of Scotland Yard / Gideon’s Day, 1958), un film dimenticato di John Ford che ci riporta ai giorni della guerra civile tra la Gran Bretagna e l’indipendentismo irlandese. Ecco il filmmaker Federico Greco che metterà in relazione la saga di Star Wars con un’inedita rivisitazione della tradizione epica e filosofica della Grecia classica da parte di George Lucas. Ecco l’esordiente Marco Cercaci indagare nelle pagine oscure dell’occupazione nazista e della lotta partigiana attraverso la morbosa passione del protagonista di Non amarmi, proiezione speciale fuori concorso in chiusura di festival. Ma il posto d’onore spetta alla regina del giallo scandinavo, Camilla Läckberg che, intervistata dalla giornalista Ilaria Ravarino, incontrerà il pubblico del festival (un autentico evento) nell’inedita veste di creatrice dell’attesa serie TV Hammarvik – Amori e altri omicidi, in onda a maggio sulla TV di Feltrinelli, laF (Sky 135).
La mattina dell’8 marzo si partirà da una serie italiana basata sui romanzi di una giovane scrittrice come Gabriella Genisi, che con la sua Lolita Lobosco (in onda attualmente su Rai1) guarda al giallo d’investigazione di sapore mediterraneo: saranno con lei a discuterne il regista Luca Miniero e l’interprete Lunetta Savino. Nel pomeriggio sarà la volta di un gruppo di cinque scrittrici di noir di diverse generazioni e stili come Margherita Oggero (Il gioco delle ultime volte, Einaudi), Grazia Verasani (Come la pioggia sul cellophane, Marsilio), Rosa Teruzzi (La memoria del lago, Sonzogno), Antonella Lattanzi (Questo giorno che incombe, Harper&Collins) e Francesca Serafini (Tre madri, La Nave di Teseo) a confrontarsi sulle diverse sfumature del genere sotto la guida di Nicoletta Vallorani, scrittrice anch’essa e accademica milanese studiosa di letteratura poliziesca. La giornata si chiuderà con una necessaria riflessione sulla violenza contro le donne e sul modo di raccontarla nella fiction ma anche nei media, condotta a partire dal libro Intervista alla sposa (Nave di Teseo) dal suo autore Silvio Danese e dalla scrittrice e giornalista di Mediaset Rosa Teruzzi. La catalana Alicia Giménez-Bartlett e la tedesca Charlotte Link saranno intervistate da Alessandra Casella: la prima racconterà la storia del suo personaggio iconico Petra Delicado nella Autobiografia appena pubblicata da Sellerio (e proprio l’8 marzo inizieranno le riprese della nuova stagione di Petra, con Paola Cortellesi, per la regia di Maria Sole Tognazzi); la seconda, con il suo nuovo best seller da milioni di copie, Senza colpa, pubblicato da Corbaccio, ci svelerà i suoi segreti di bottega.
Intorno a personaggi femminili si esercitano, chi da tempo, chi per la prima volta, anche tre campioni della scrittura noir italiana: Roberto Costantini, che torna alla sua agente segreta Aba Abate nel nuovo romanzo Una donna in guerra; Gianrico Carofiglio che si cimenta con un nuovo personaggio, Penelope Spada, ex pubblico ministero, ne La disciplina di Penelope; Maurizio De Giovanni, che continua ad esplorare le malinconie di Sara, ex spia ed ora investigatrice in proprio, nel nuovo romanzo in uscita con Rizzoli. Con lui si parlerà anche dei recenti successi delle due serie andate in onda su Rai1 e tratte dai suoi romanzi: Mina Settembre e Il commissario Ricciardi (per la regia di Tiziana Aristarco ed Alessandro D’Alatri). Il britannico Anthony Horowitz, best seller in patria da centinaia di migliaia di copie, presenterà l’ultimo libro appena uscito per Rizzoli, I delitti della gazza ladra. Infine, due focus su un fenomeno sempre vivo e decisivo della crime novel, il rapporto tra i fatti di cronaca e il loro racconto. Su carta come nel recente grande romanzo La città dei vivi, di Nicola Lagioia (che sarà in dialogo con Antonella Lattanzi), ma anche in voce, con Polvere (podcast realizzato da Emons), il racconto dell’omicidio di Marta Russo a cura di Chiara Lalli e Cecilia Sala, eletto podcast dell’anno 2020 ed esplorato dallo scrittore Gaetano Savatteri. E per finire, di nuovo un’analisi sullo stretto legame tra letteratura e cinema che caratterizza da sempre il festival, protagonisti Roberto Cimpanelli (produttore indipendente di lungo corso) al suo debutto come scrittore con La pazienza del diavolo (Editore Marsilio) e Livia Sambrotta (manager dell’industria cinematografica e narratrice già affermata con Amazing Grace e Tango Down) che porterà al Noir l’avventuroso Non salvarmi con al centro le peripezie della giovane Deva Wood.
In chiusura, qualche cenno sulla locandina della kermesse: per celebrare la 30ma edizione il Noir in Festival sceglie quest’anno il talento di Mario Alberti, disegnatore e illustratore triestino di fama internazionale, con al suo attivo collaborazioni con Sergio Bonelli Editore, Panini Comics, Star Comics, Delcourt, Glenat, DC Comics, Marvel e IDW, autore dal 2013 al 2015 delle locandine del Trieste Science+Fiction. Dopo gli zombie reinterpretati da Gigi Cavenago nel 2018 e le cupe atmosfere metropolitane dell’immagine firmata da Lorenzo De Felici nel 2019, un altro maestro del fumetto si unisce alla galleria del Noir, festeggiando l’anniversario del festival con un’immagine che ripercorre l’iconografia di un genere. Da Sherlock Holmes a Tarantino passando per Lucarelli e Margaret Atwood (e molti altri), Alberti ha omaggiato il genere con una locandina corale che tra le filature di un vetro incrinato mostra, evanescenti, alcune delle icone che hanno reso il Noir una manifestazione del cinema e della letteratura in grado di resistere al tempo e di raccontare la realtà con sguardo lucido e disincantato. (Fonte: cartella stampa del Festival)
Qui il programma completo del Festival
Già pubblicato su Lumiére e i suoi fratelli- Cultura cinematografica e crossmedialità