
Da domani, lunedì 8 gennaio, Cineteca Milano Arlecchino proporrà un trittico di film legati alla passione per la cinefilia, la storia del cinema e l’arte in generale: The Dreamers di Bernardo Bertolucci (2003), Bande à part di Jean-Luc Godard (1964) e Jules e Jim di François Truffaut (1962). Tre film di altrettanti maestri della settima arte.
Si partirà con The Dreamers, in una nuova versione restaurata in 4K a partire dal negativo originale, a poco più di 20 anni dalla sua prima uscita nelle sale. Struggente e sensuale ritratto di giovinezza cinefila sullo sfondo della Parigi sessantottina, The Dreamers è il film che ha lanciato le carriere di Louis Garrel, Eva Green e Michael Pitt, nei panni di tre ventenni voraci di film e di vita che imparano ad amare seguendo l’esempio dei grandi capolavori della storia del cinema.
The Dreamers, come scrisse lo stesso Bertolucci, si rivolge soprattutto ai giovani: “Noi dicevamo spesso che avremmo voluto dare una macchina da presa a chiunque. Io lo penso ancora, così ognuno potrebbe raccontare il proprio Sessantotto. Il film è diretto ai più giovani, che allora non c’erano. Vorrei avere una macchina del tempo per poterli condurre in quell’epoca. Io non sono interessato ai film prettamente storici: volevo, piuttosto, dare vita a un contagio e dire ai ragazzi di oggi che, se era giusto ribellarsi allora, lo è anche adesso. Nel film, la politica viene dopo la libertà e il sesso perché il ’68 non era solo politica. Prima di tutto, nel ’68 c’erano tante emozioni: un mix di cinema, sesso, rock’n’roll, le prime canne e poi, ovviamente, la politica”.
Il film è restaurato, sotto l’egida della Fondazione Bernardo Bertolucci, da Cineteca di Bologna in collaborazione con Recorded Picture Company presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire dal negativo originale. Il film verrà distribuito in versione originale in inglese con sottotitoli italiani ed è vietato ai minori di 14 anni.
Regia: Bernardo Bertolucci. Soggetto: dal romanzo The Holy Innocents di Gilbert Adair. Sceneggiatura: Gilbert Adair, Bernardo Bertolucci. Fotografia: Fabio Cianchetti. Montaggio: Jacopo Quadri. Scenografia: Jean Rabasse. Interpreti: Michael Pitt, Eva Green, Louis Garrel, Robin Renucci, Anna Chancellor. Durata, 115′.
Il secondo film ad entrare in programmazione dal 13 gennaio sarà Bande à part, scritto e diretto da Jean-Luc Godard, adattando il romanzo Fool’s Gold di Dolores Hitchens (edito in Francia come Pigeon vole, nell’economica Série Noire della Gallimard).
Un film che rappresenta, riprendendo quanto scritto in un mio approfondimento, oltre che un dichiarato omaggio alla letteratura pulp e alle produzioni hollywoodiane di serie B, il trionfo, scanzonato e sfrontato, di una piena e compiuta libertà espressiva: la macchina da presa tornava nelle strade, riprendeva contatto con la realtà, abbandonando l’artificio degli studi cinematografici, si cercavano attori nuovi, che potessero dare una patina di autenticità ai personaggi interpretati.

Ecco allora in Bande à part una modalità di ripresa estremamente mobile, veloce, sempre al passo dei protagonisti, oltre che intenta a circoscrivere ogni elemento dell’ambiente circostante, le strade trafficate di Parigi, i suoi desolati sobborghi, la gente di passaggio, assecondando così la casualità, l’accadimento materializzatosi dinnanzi all’obiettivo ed offerto all’elaborazione degli spettatori.
E’ la storia, nella Parigi degli anni anni ’60, di due spiantati perdigiorno, Franz (Sami Frey) ed Arthur (Claude Brasseur), che vediamo percorrere le vie cittadine a bordo di una malmessa Simca cabriolet; sono diretti a Joinville, così da perlustrare i dintorni di una villa dove, a detta della comune amica Odile (Anna Karina), conosciuta frequentando una scuola d’inglese, il maggiordomo di sua zia Vittoria nasconderebbe all’interno di un armadio un’ingente quantità di danaro, che intenderebbero rubare.
Andranno però a scoprire che il furto, in fondo, è un “lavoro” serio, non basta certo ingegnarsi nel mettere in pratica le fantasie scaturite dalla visione dei film al cinematografo, calza da donna calata sul viso e revolver in pugno …
Tra le sequenze memorabili, quella della danza a tre all’interno di un bar, ripresa, fra gli altri, da Quentin Tarantino in Pulp Fiction, 1992 (d’altronde il cineasta americano aveva fondato una società di produzione denominata A Band Apart) e l’altra che ritrae la giocosa corsa all’interno del Louvre (sarà ripresa da Bernardo Bertolucci proprio in The Dreamers) .
Regia e sceneggiatura: Jean-Luc Godard, dal romanzo Fool’s Gold di Dolores Hitchens. Fotografia: Raoul Coutard. Musiche: Michel Legrand. Montaggio: Agnès Guillemot. Interpreti: Anna Karina, Claude Brasseur, Sami Frey, Luisa Colpeyn. Durata: 95’, versione originale sottotitolata in italiano.
Il 14 gennaio sarà la volta di Jules e Jim, uno dei film più iconici di François Truffaut: “Jules e Jim brucia d’amore, di audacia, di follia. Un film che scorre sempre più veloce, comunicandoci una specie di ebbrezza. È come un valzer, un vortice che fa perdere la testa. Fino alla caduta, mortale. Jeanne Moreau, indimenticabile, costruisce un personaggio che ci commuove per la sua forza e la sua poesia”. (Jean Collet).
Jules (Oskar Werner), austriaco, e Jim (Henri Serre), francese, continuano a darsi del lei ma sono amici per la pelle. La Prima guerra mondiale e l’amore per la stessa donna, Catherine (Jeanne Moreau), li separerà, ma per unirli ancora di più.
Regia: François Truffaut. Sceneggiatura: F. Truffaut, Jean Gruault, dal romanzo omonimo di Henri-Pierre Roché. Interpreti: Jeanne Moreau, Henri Serre, Oskar Werner, Marie Dubois, Boris Bassiac. Durata: 110’, versione originale sottotitolata in italiano. (Fonte parziale: comunicato stampa)
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Lunedì 8 gennaio, ore 14.30 e ore 21:30: The Dreamers. Mercoledì 10 gennaio, ore 14.30 e ore 19.00: The Dreamers. Sabato 13 gennaio, ore 13.00: The Dreamers. Ore 17.00: Bande à part. Domenica 14 gennaio, ore 15.00: Jules et Jim. Mercoledì 17 gennaio, ore 17.00: Jules et Jim. Giovedì 18 gennaio, ore 21.00: Bande à part.






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