
Si è appena conclusa la cerimonia di premiazione della 69ma edizione dei David di Donatello, trasmessa in diretta su Rai Uno, dallo Studio 5 di Cinecittà, con la conduzione, tra l’anonimo e il diligente, di Alessia Marcuzzi e Carlo Conti.
Analizzando i titoli vincitori, credo risulti confermata una tendenza già presente negli scorsi anni, ovvero la ritrovata espressività cinematografica del nostro cinema, da quella più dichiaratamente autoriale agli esordi che guardano al passato, anche nei moduli figurativi, per parlare della realtà odierna.
A quanti sono ancora propensi a stracciarsi le vesti per il meritato successo di Paola Cortellesi, che a mio avviso con C’è ancora domani, opera coraggiosa e necessaria, ha dato vita ad una suggestiva compenetrazione tra la bravura dell’attrice e l’intelligenza dell’autrice, ricordo quanto sosteneva Enzo Ferrari, “Gli italiani perdonano tutto, ai ladri, agli assassini, ai sequestratori, a tutti, ma non perdonano il successo”, insieme ha quanto ha affermato la stessa Cortellesi nel leggere un discorso di ringraziamento ritirando il David dello Spettatore: “Rifiuto l’idea che il pubblico sia una massa indistinta di estranei in cerca di semplificazioni”.
Splendida affermazione per Io capitano di Matteo Garrone, anche questa un’opera certamente coraggiosa nel proporre una “visione altra” riguardo l’emergenziale problematica migratoria, mescolando empatia, realismo e senso immaginifico. Rilevanti riconoscimenti, poi, per Rapito di Marco Bellocchio, lampante esempio di come vi sia ancora spazio per un cinema concretamente autoriale ma anche incline ad andare incontro al grande pubblico, considerandone la capacità di avvincere e coinvolgere in virtù di una costruzione, narrativa e visiva, a dir poco pregevole.
Di rilievo i riconoscimenti conseguiti da un altro felice esordio registico, Palazzina LAF di Michele Riondino, mentre piange il cuore nel non vedere tra i premiati Alice Rohrwacher (La chimera), Nanni Moretti (Il sol dell’avvenire) e L’ultima notte di Amore, diretto da Andrea Di Stefano, film dal forte impatto visivo ed emotivo, incline a delineare un realistico spaccato dell’odierna realtà sociale servendosi del genere polar.
Miglior film: Io capitano (Matteo Garrone). Miglior regia: Matteo Garrone (Io capitano). Miglior esordio alla regia: Paola Cortellesi (C’è ancora domani). Migliore sceneggiatura originale: C’è ancora domani (Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi). Migliore sceneggiatura non originale: Rapito (Marco Bellocchio-Susanna Nicchiarelli).
Miglior produttore: Io capitano (Archimede – Rai Cinema – Pathe – Tarantula). Migliore attrice Protagonista: Paola Cortellesi (C’è ancora domani). Miglior attore protagonista: Michele Riondino (Palazzina LAF). Migliore attrice non protagonista: Emanuela Fanelli (C’è ancora domani).
Miglior attore non protagonista: Elio Germano (Palazzina LAF). Miglior autore della fotografia: Paolo Carnera (Io capitano). Miglior Compositore: Subsonica (Adagio). Miglior canzone originale: Palazzina LAF (Titolo: La mia terra. Musica di Diodato. Testi di Diodato. Interpretata da Diodato). Migliore scenografia: Rapito (Scenografia: Andrea Castorina. Arredamento: Valeria Vecellio).
Migliori costumi: Rapito (Sergio Ballo – Daria Calvelli). Miglior trucco: Rapito (Enrico Iacoponi). Miglior acconciatura: Rapito (Alberta Giuliani). Migliore montaggio: Io capitano (Marco Spoletini). Miglior suono: Io capitano (Presa diretta: Maricetta Lombardo. Montaggio del suono: Daniela Bassani. Creazione suoni: Mirko Perri. Mix: Gianni Pallotto).
Migliori effetti visivi – VFX: Io capitano (Supervisore VFX: Laurent Creusot. Producer VFX: Massimo Cipollina). Miglior Documentario: Laggiù qualcuno mi ama (Mario Martone). Miglior Film Internazionale: Anatomia di una caduta (Justine Triet). David Giovani: C’è ancora domani (Paola Cortellesi).
Migliore Cortometraggio: The Meatseller (Margherita Giusti, animazione), premio assegnato da una commissione composta da Domenico Dinoia, Mauro Donzelli, Marzia Gandolfi, Francesco Giai Via, Paola Jacobbi, Maria Grazia Mattei, Claudia Panzica, Marina Sanna, Maria Carolina Terzi. Gli altri candidati erano: Asterión (Francesco Montagner). Foto di gruppo (Tommaso Frangini). In quanto a noi (Simone Massi).
David dello spettatore: C’è ancora domani (Paola Cortellesi). David alla Carriera: Giorgio Moroder; Milena Vukotic. David Speciale: Vincenzo Mollica.






Lascia un commento