(IMDb)

Sulla base dell’ultima newsletter ricevuta dalla Cineteca di Bologna, vado a scrivere degli aggiornamenti relativi alla XXXVIII Edizione del festival Il Cinema Ritrovato, che si svolgerà nel capoluogo emiliano dal 22 al 30 giugno, inserendo anche il link di rimando al Preprogramma e rinviando a quanto scritto in precedenza riguardo le anticipazioni del festival. In Piazza Maggiore, giovedì 20 giugno, prenderanno il via i Cineconcerti: My Cousin (Edward Josè, 1918), unico film sopravvissuto con Enrico Caruso, che vi interpreta due ruoli, verrà presentato con una nuova partitura di Daniele Furlati, eseguita dall’ensemble del Teatro Comunale di Modena, e con una sequenza in cui potremo ascoltare anche la voce del grande tenore. Lunedì 24 Chemi bebia (My Grandmother, 1929, Kote Mikaberidze) sarà invece accompagnato dal trio finlandese Cleaning Women, che darà vita ad una singolare partitura. Giovedì 27 verrà reso omaggio a un compositore e direttore d’orchestra che ci ha lasciato lo scorso anno, Carl Davis, il quale con le sue musiche, per mezzo secolo, ha contribuito a coltivare in tutto il mondo la passione per il cinema muto. La prima del nuovo restauro di The Wind (Il vento, 1928), capolavoro di Victor Sjöström, curato dal MoMA, sarà accompagnata da una sua celebre composizione, eseguita dall’Orchestra del Conservatorio G.B. Martini di Bologna diretta da Timothy Brock.

(Wikipedia)

Sempre il maestro Brock, il 7 luglio, dirigerà l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, che eseguirà le celebri musiche scritte da Nino Rota per il capolavoro di Federico Fellini, Amarcord, un evento in collaborazione con Sugar Music. La sala blu del Cinema Lumière accoglierà i tanti musicisti che assicureranno un degno accompagnamento a tutti i film muti, ma molti saranno anche gli appuntamenti arricchiti da concerti live al Cinema Modernissimo, che per la prima volta dopo il restauro e la riapertura ospiterà proiezioni del festival: tra queste, il programma French avant-garde(ish) shorts, accompagnato dalla batterista di fama internazionale Valentina Magaletti (sabato 22). Lunedì 24 sarà un ensemble di musicisti finlandesi, insieme a un rumorista, ad accompagnare Silent Trilogy, trittico di cortometraggi muti firmati dall’autore di Scompartimento n. 6, Juho Kuosmanen. Martedì 25 toccherà a una formazione tutta bolognese (Valeria Sturba, Tiziano Popoli e Vincenzo Vasi), mentre venerdì 28 L’uomo che prende gli schiaffi (He Who Gets Slapped, 1924, Victor Sjöström) sarà impreziosito dalle note di un quartetto d’eccezione (Laura Agnusdei, Simone Cavina, Antonio Raia e Stefano Pilia).

(FilmTV)

In Piazzetta Pasolini tornerà la magia con due serate illuminate dal proiettore 35mm con lanterna a carbone. Quest’anno, ancor più che nelle precedenti edizioni, sono giunte da tutto il mondo centinaia di proposte di nuovi affascinanti restauri, richiedendo quindi un lungo processo di elaborazione, che ha portato a stilare un programma nel quale ogni spettatore potrà rinvenire la propria felicità cinefila. Tra gli eventi più attesi, il ritorno di un’opera monumentale, reduce dalla premiere nella sezione Classici del 77mo Festival di Cannes, il Napoléon vu par Abel Gance, di cui sarà presentata, grazie al lavoro decennale della Cinémathèque française, la prima parte (3 ore e 47 minuti). La collaborazione tra Warner Bros. e la Film Foundation di Martin Scorsese ha permesso il restauro di alcuni classici eterni del cinema USA (Sentieri selvaggi di John Ford e Intrigo internazionale di Alfred Hitchcock)  in 70mm, formato che raddoppia la larghezza delle pellicola incrementando di pari passo il piacere della visione su grande schermo.

(Amazon)

Spazio anche alle pellicole 35mm vintage Technicolor, con alcune copie che l’Academy Film Archive presenterà eccezionalmente al festival. Previste poi le celebrazioni per il centenario di Sony Columbia, una casa di produzione che ha attraversato (e fatto) la storia del cinema. Inoltre in questa sezione, curata da Gian Luca Farinelli,  sarà possibile ammirare anche restauri definitivi di opere di Yasujiro Ozu, Hans Fischinger, Carlo Rim, Akira Kurosawa, Carlos Saura, Jacques Demy, Antonio Pietrangeli, François Truffaut, Miklós Jancsó, Seijun Suzuki, Peter Zadek, Ester Krumbachová, Marco Bellocchio. Per il terzo anno Pratello Pop aprirà le porte del Cinema Europa (dove il festival è nato trentotto anni fa) ai film cult e alternativi. All’interno dell’ampia selezione di muti, da segnalare in particolare il restauro Gaumont del serial in dodici episodi del 1916 Judex di Louis Feuillade, e una selezione di corti con Stanlio e Ollio del 1927, restaurati da FPA Classics. Wim Wenders presenterà due dei suoi film più emblematici, Paris, Texas e Buena Vista Social Club. Paradžanov 1954-1966: rapsodia ucraina. Grazie al nuovo restauro di Le ombre degli avi dimenticati, alle scansioni dei negativi originali conservati al Dovženko Centre e alle rare copie 35mm d’archivio, si renderà omaggio, a cura di Olena Honcharuk e Daniel Bird, in collaborazione con Cecilia Cenciarelli, a Sergej Paradžanov, tracciandone l’evoluzione creativa nell’anno del suo centenario.

Delphine Seyrig (The Movie Database)

Associato principalmente al Caucaso meridionale, Sergej Paradžanov ha realizzato la maggior parte dei suoi film in Ucraina. Dopo essersi diplomato al VGIK di Mosca, divenne dipendente dello Studio cinematografico Dovženko di Kiev. Nonostante negli anni della maturità Paradžanov abbia spesso sminuito i film realizzati prima del citato Le ombre degli avi dimenticati, i quattro lungometraggi e i tre documentari che lo precedettero rivelano un cineasta diverso ma non per questo meno affascinante. Delphine Seyrig, una strega come le altre, a cura di Émilie Cauquy, ripercorrerà la carriera di Delphine Seyrig, attrice e regista francese, congiuntamente al suo impegno femminista. Cinque le  proiezioni previste, dalle apparizioni nottambule di Fabienne Tabard (Baisers volés, François Truffaut, 1968), per poi vagare con l’irresistibile contessa vestita di strass in La vestale di Satana (Les lèvres rouges, Harry Kümel, 1971) ed arrivare a capire il lavoro di rottura e decostruzione portato avanti con le amiche militanti Chantal Akerman, Liliane de Kermadec e Babette Mangolte. Film sul cinema, documentari recenti e classici, nella sezione a cura di Gian Luca Farinelli, torneranno a vivere sul grande schermo in versione restaurata.

Felice Farina (Cinematografo)

Fra questi ultimi, i tre corti girati dal giovane Stanley Kubrick a inizio anni Cinquanta e quattro film di Lionel Rogosin, di cui quest’anno ricorre il centenario, esponente di quella costola del New American Cinema più sensibile all’analisi sociale e alla critica politica. Non mancheranno i ritratti di maestri (Powell e Pressburger, Lynch, Bellocchio, Demy e i ribelli Léaud, Paradžanov e Landrián) e di star (la divina Marlene e Henry Fonda), insieme ad opere libere e sperimentali che esplorano il variegato mondo della cinefilia, praticano il riuso creativo di materiali d’archivio o ragionano sul potere mistificante delle immagini, come Falso storico, opera postuma di Felice Farina. Cinemalibero, a cura di Cecilia Cenciarelli, inquadrerà la sottomissione femminile all’interno della società patriarcale, sia in senso letterale che come allegoria di un regime totalitario; il percorso a ritroso della memoria familiare che diventa racconto politico collettivo; la condanna della repressione coloniale e la celebrazione di arte e cultura autoctone come elemento di resistenza e liberazione.

Fusako Yusaki (Le Strade del Paesaggio)

Sono alcuni dei temi che attraversano le opere presentate quest’anno. Undici nuovi restauri, di cui sette in anteprima assoluta, ci condurranno dalla periferia di Dakar alle viscere di Manila, nei villaggi rurali dell’Iran meridionale e della Siria occidentale, e ancora nella regione indiana di Odisha e sull’isola di Capo Verde. Infine, grazie al Cinema Ritrovato Kids & Young, per otto giorni anche gli spettatori più piccoli potranno partecipare al festival seguendo proiezioni, spettacoli e laboratori. Tra le rassegne, omaggi all’animatrice e artista della plastilina Fusako Yusaki e all’animazione portoghese a cura della Cinemateca Portuguesa, uno speciale su Le più belle fiabe del mondo prodotte dalla Radiotelevisione svizzera negli anni Ottanta e selezioni di corti animati provenienti da due festival importanti come Annecy e Clermont-Ferrand. Il programma delle proiezioni sarà arricchito da una serie di laboratori dedicati all’animazione e al precinema. La voce del Cinema Ritrovato Young, un gruppo di giovani cinefili dai 16 ai 19 anni che nel corso dell’anno programma una rassegna al Cinema Modernissimo, si farà sentire attraverso una selezione di titoli che come di consueto verranno da loro promossi e introdotti, interviste agli ospiti e al pubblico del festival e video-recensioni dei film.

Una replica a “Bologna, Il Cinema Ritrovato: le ultime novità della XXXVIII Edizione”

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