
Ci ha lasciato l’attrice Nadia Cassini (Gianna Lou Müller all’anagrafe, Woodstock, 1949), morta lo scorso martedì, 18 marzo, a Reggio Calabria. Figlia di ballerini e attori di vaudeville, lasciò presto la famiglia e intraprese vari lavori per mantenersi, ballerina, cantante di night club, fotomodella, indossatrice. Una volta giunta a Roma, verso la fine degli anni ‘60, diede inizio alla sua carriera cinematografica con una piccola parte ne Il divorzio di Romolo Guerrieri (1970), per poi subito dopo divenire protagonista del film Il dio serpente, diretto da Piero Vivarelli, che si ricorda soprattutto per la colonna sonora di Augusto Martelli.
Seguirono altre partecipazioni in pellicole dai titoli alquanto fantasiosi e coloriti (Mazzabubù… Quante corna stanno quaggiù?, Mariano Laurenti; Quando gli uomini armarono la clava e… con le donne fecero din-don, Bruno Corbucci, entrambi del 1971), proseguendo via via nel proporsi in vari film della nostrana “commedia sexy”, tra colonnelli infoiati, militari col chiodo fisso e alunni ballerini, nonché, ovviamente, in pieno delirio ormonale. Non riuscì quindi a smarcarsi, credo consapevolmente, dal ruolo seriale di “desiderio erotico”, ovvero la rappresentazione di come per molti italiani l’evoluzione sessuale andasse a materializzarsi nello sbirciare sotto le gonne della fanciulla avvenente di turno o spiarne le fattezze dal buco della serratura, tra svestizioni e docce infinite.
D’altronde, come già riportato da vari giornali, la stessa attrice, con profonda ironia, velata però da una certa amarezza, in una delle sue ultime interviste andò a dichiarare “avevo il sedere più bello del mondo, ma non ho avuto altrettanto culo nella vita”. Il suo ultimo film fu Giovani, belle… probabilmente ricche (Michele Massimo Tarantini, 1982). La carriera di Nadia Cassini interessò anche il piccolo schermo, dove esordì nel 1977 (Quantunque io), partecipando in seguito a vari spettacoli, quali Studio ’80 (Rete 1, 1980), Ridiamoci sopra (Canale 5, 1982), Zim Zum Zam (Rai 1, 1983) Premiatissima (Canale 5, 1983), Drive In (Italia 1, 1984), Risatissima (Canale 5, 1985), per poi, dopo aver lavorato nella televisione francese, ritirarsi definitivamente dalle scene sul finire degli anni ‘80.





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