Carlo_Rambaldi_al_Giffoni_Film_Festival_2010.jpg : Gaetano Del Maurolavoro derivato: RanZag, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0&gt;, via Wikimedia Commons

In occasione del centenario della nascita di Carlo Rambaldi, il Museum of Modern Art di New York (MoMA), in collaborazione con Cinecittà, presenta Carlo Rambaldi, un’importante retrospettiva che rientra nelle celebrazioni globali del centenario dell’artista, sostenute dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura. In programma al MoMA dal 10 al 24 dicembre, la rassegna proporrà 15 film che celebrano l’intera carriera di Rambaldi, tra cui sei grandi produzioni hollywoodiane e quattro titoli italiani recentemente restaurati da Cinecittà: Profondo rosso (1975), di Dario Argento; Estratto dagli archivi segreti della polizia di una capitale europea (1972), di Riccardo Freda (New York Premiere); Scacco alla regina (1969), di Pasquale Festa Campanile; Frankenstein ’80 (1972), di Mario Mancini.

Questi ultimi due saranno proiettati al MoMA per la prima volta, in versione restaurata 4K. La carriera di Rambaldi ha fatto da ponte tra il cinema d’autore italiano e Hollywood, consacrandolo come uno dei più influenti artisti degli effetti speciali nella storia del cinema, espressione della più pura genialità creativa applicata all’arte cinematografica, della quale contribuì non poco a mantenerne intatti fascino ed essenza, prima dell’avvento e consacrazione definitiva dell’effetto digitale, “pulito” e perfetto quanto si vuole ma non certo “magico”, nel senso propriamente illusorio e visionario del termine.

Vincitore di tre premi Oscar per gli effetti speciali (King Kong, 1976, John Guillermin; Alien, 1980, Ridley Scott; E.T., 1983, Steven Spielberg), Rambaldi, nato a Vigarano Mainarda (Ferrara) nel 1925 e morto nel 2012 a Lamezia Terme (CZ), dopo essersi laureato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 1951, sembrava avviato ad una carriera di pittore e, soprattutto, scultore. Estremamente affascinato dalla meccanica del movimento, iniziò infatti a studiare la struttura ossea e muscolare umana, paragonandola ad una macchina. Diede così vita alle sue prime “sculture elettriche semoventi”, quelle che, dagli anni settanta in poi, ulteriormente perfezionate, verranno definite “meccanotroni”, integrazione tra meccanica ed elettronica, per divenire delle “creature”, anche a grandezza naturale, che si muovevano in virtù di complessi meccanismi idraulici.

Il suo ingresso nel mondo del cinema avvenne nel 1956, quando, stabilitosi a Roma, iniziò a collaborare con il regista Giacomo Gentilomo per la realizzazione di un drago da utilizzare nel film Sigfrido; da qui in poi si trovò coinvolto in varie produzioni italiane, minori e non, anche televisive (L’Odissea, Franco Rossi, 1968), conoscendo il grande successo con il menzionato Profondo rosso, 1975, e in particolare l’anno dopo, grazie a Dino De Laurentiis, che lo volle per il remake del già citato King Kong. Trasferitosi a Burbank, qui aprì un laboratorio per dar vita alla sua personale “fabbrica dei sogni” ed una volta tornato in Italia, nel ’96, a Terni, fondò la sua scuola, l’Accademia Europea degli Effetti Speciali.

L’ultimo film del quale Rambaldi ha curato gli effetti speciali è stato Rage, furia primitiva, 1988, debutto registico del figlio Vittorio. La retrospettiva si aprirà il 10 dicembre con la proiezione del restauro digitale in 4K di Profondo rosso (1975), realizzato da Cinecittà e supervisionato dallo stesso Argento. Ricordo in chiusura che per il 2026 è prevista la cerimonia ufficiale di disvelamento e presentazione della stella dedicata a Rambaldi sulla Hollywood Walk of Fame.

La retrospettiva Carlo Rambaldi è stata co-organizzata da Rajendra Roy, Celeste Bartos Chief Curator of Film, e Francisco Valente, Curatorial Assistant del Department of Film del MoMA; da Camilla Cormanni, Paola Ruggiero e Marco Cicala per Cinecittà, e segue una serie di tributi internazionali per il centenario dell’artista tra cui The Man Who Made Creatures all’Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles, organizzato dal Ministero della Cultura (MiC) e da Cinecittà.

Immagine di copertina: ajay_suresh, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Una replica a “New York, MoMA: dal 10 al 24 dicembre una retrospettiva su Carlo Rambaldi”

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