
Da oggi, venerdì 17 luglio, la Cineteca di Milano arricchisce la propria piattaforma streaming presentando un documentario rarissimo e importante, dopo aver provveduto al suo recupero: si tratta del cortometraggio A Jean Eustache girato in 16mm da Milena Gabanelli poco prima della morte per suicidio del cineasta francese (novembre 1981), quando la futura giornalista si occupava di cinema, dopo gli studi al riguardo all’Università di Bologna, e scriveva recensioni per la rivista Cineforum.
In 14 minuti, il film, in cui Eustache è presente solo con la sua voce registrata al magnetofono che fluisce liberamente, senza rispondere a domande, riesce a restituire tutta l’originalità e l’acutezza di pensiero di questo “irregolare” del cinema e della vita. Eustache, regista di poche pellicole, ma tutte di notevole spessore (il più celebre è La maman et la putain, 1973, Premio Speciale della Giuria al 26mo Festival di Cannes), fu amico e collaboratore di tutti i principali esponenti della Nouvelle vague, da Eric Rohmer a Jean Douchet, da Paul Vecchiali a Jean-Pierre Léaud, Jacques Rivette, Jean-Luc Godard. E proprio a quest’ultimo può essere maggiormente accostato per quella capacità di sguardo “laterale” in grado di trasformare il cinema e più in generale il linguaggio in strumenti per interrogare e provare a comprendere il mondo.

Nei primi 8 minuti del documentario, la voce profonda di Eustache accompagna immagini delle strade di Parigi, di persone che camminano, di una ragazza su cui la macchina da presa indugia a lungo, dell’androne di un palazzo, di una stanza piena di sedie vuote che passa dalla luce alla penombra.
Cose concrete che le parole del regista rendono quasi astratte, elevandole a una pregnanza espressiva inedita e universale. Nella seconda parte, la scena si sposta in un interno, una stanza dove la stessa Gabanelli ascolta, assorta, le parole di Eustache, che, pur discorrendo di morte (del cinema), di nuovo calano sui semplici oggetti ripresi con una panoramica circolare, a rappresentare una linfa vitale.
Il film si chiude con la voce, sempre fuori campo, di Dominique Noguez, scrittore e studioso di estetica che fu uno dei primi a scrivere in Francia sul cinema underground nordamericano e sul quello sperimentale, sottolineando e spiegando in breve l’importanza della critica cinematografica.
A Jean Eustache fu presentato nel 1982 alla 39ma Mostra Internazionale d’ Arte Cinematografica di Venezia. (Fonte: comunicato stampa)
A Jean Eustache- Regia: Milena Gabanelli. Fotografia: A. Ruggeri. Montaggio: M. Del Carlo. Voci: Jean Eustache, Dominique Noguez. Produzione: F for Fake. Italia, 1982, 14’, B/N.