Ieri, sabato 10 aprile, si è concluso il 15mo IFF – Integrazione Film Festival di Bergamo: le prime quattro giornate della manifestazione, dedicate ai cortometraggi e ai documentari in gara, hanno riscontrato un grande successo di pubblico, oltre 4mila visualizzazioni delle dirette streaming che hanno proposto proiezioni, workshop e dialoghi con ospiti e registi collegati dal palco dell’Auditorium. Al termine della serata sono stati proclamati i vincitori: Miglior Cortometraggio è risultato Dolapo is Fine della britannica Ethosheia Hylton, Miglior Documentario Razas primer acto dello spagnolo Alex Ygoa, Menzione Speciale per Bataclan di Emanuele Aldrovandi, produzione italiana ambientata in Francia. La rosa dei vincitori conferma quindi l’anima internazionale di IFF, con una produzione britannica, una spagnola e due italiane, di cui una girata in francese. Il Festival, organizzato da Cooperativa sociale Ruah e Lab 80 film e dedicato a intercultura, inclusione e identità, si è aperto mercoledì 7 aprile, proponendo nel suo svolgimento 15 film in concorso, tra cortometraggi e documentari, di cui quattro anteprime italiane assolute, cui si sono aggiunte tre proiezioni di film fuori concorso, due workshop mattutini e momenti di dialogo con tutti i registi in gara. Le opere sono arrivate da tutti i continenti, confermando la vocazione internazionale di Integrazione Film Festival, la cui chiusura ufficiale avrà luogo oggi, domenica 11 aprile, a mezzanotte, orario entro il quale tutti i film resteranno visibili in streaming gratuito al link www.iff-filmfestival.stream.
I vincitori sono stati premiati dalla giuria del Festival ma anche dal pubblico, che per il secondo anno ha potuto votare online al termine delle proiezioni, scegliendo Gancio cielo di Giulio Pietromarchi (Italia, 2018, 12’), racconto di un grave episodio di razzismo e del ruolo positivo che possono avere nella società cultura, musica, sport insieme a una buona dose di follia. Ecco le motivazioni della Giuria: Miglior Cortometraggio Dolapo is Fine di Ethosheia Hylton (UK, 2020, 15’), storia liberatoria del rapporto di una giovane ragazza nera con i suoi capelli e il suo nome afro- “Per aver raccontato fedelmente e umanamente le crisi di identità che coinvolgono una giovane alla ricerca non solo di un posto nella società, ma anche nella sua vita… Un invito deciso verso una società libera, aperta e plurale”. Miglior Documentario Razas primer acto di Alex Ygoa (Spagna, 2020, 14’30’’), brioso racconto dei pregiudizi nella società spagnola di oggi, attraverso l’ironia di un gruppo di giovani attori spagnoli di origine straniera- “Per lo straordinario lavoro di decolonizzazione culturale applicato alle arti sceniche in modo, fresco, dinamico ed emotivo”. Menzione Speciale Basso Sebino a Bataclan di Emanuele Aldrovandi (Italia, 2020, 15’), potente riflessione sui fondamenti della nostra società a partire dal terribile fatto di cronaca accaduto a Parigi nel 2015- “Per avere ben raccontato che l’integrazione non prescinde dalla cura delle problematiche esistenti, che vanno affrontate”.
Un successo anche la presenza degli ospiti presenti quest’anno, nomi e storie che parlano e raccontano di multi-identità, di afrodiscendenza e della capacità di vivere come un punto di forza il fatto di essere portatori di più e diverse appartenenze culturali. Da Parigi è giunta a Bergamo la regista Soraya Milla, afrofrancese, che ha inaugurato il Festival insieme alla madre Alina, con cui ha realizzato la web-serie Afropolitaine, divertente racconto a puntate sulla comunità afrodiscendente di Francia. Tutte le serate di IFF sono state aperte dalla proiezione di una puntata della serie; madre e figlia, oltre a presentare il loro lavoro e dialogare con il pubblico, hanno tenuto il workshop Blacking Out. Protagonista della seconda serata è stata invece Fatou Sokhna, giovane cantante e attrice che ama definirsi afroromana, protagonista del cortometraggio vincitore dell’edizione 2020 del Festival, I am Fatou di Amir RA: oltre a dialogare col pubblico, ha tenuto un workshop, dedicato in particolar modo alle scuole secondarie, I am Fatou. Lezione-concerto di un’afroromana. Venerdì 9 aprile in sala è intervenuto Elia Moutamid, regista bresciano di origini marocchine, che ha presentato il suo documentario Kufid,girato durante il primo periodo di chiusura generalizzata, racconto autobiografico che mescola abilmente la riflessione sulle difficoltà vissute dal regista all’inizio della pandemia a quella sulla sua multi-identità.
Giancarlo Domenghini, Direttore di IFF, ha dichiarato: “Siamo felici di aver portato anche quest’anno al pubblico italiano film che altrimenti non avrebbe potuto conoscere. E non possiamo che ringraziare tutti coloro che da lontano e da vicino hanno sostenuto questa difficile edizione, seguendoci così numerosi in streaming . Ci sentiamo una sorta di ‘app’ che le persone possono utilizzare per comprendere meglio la realtà: fenomeni come integrazione, interazione tra diversità, confronto ma anche conflitto o forme di violenza che spesso colleghiamo ad appartenenze religiose o situazioni di emarginazione, quando sono raccontati attraverso i volti e i vissuti dei protagonisti delle storie diventano più facili da capire, meno lontani. Anche questo è il ruolo di Integrazione Film Festival e già da ora lanciamo l’appuntamento per l’edizione 2022, che sarà ricca e che speriamo di poter vivere al cinema insieme al pubblico”.
Nel corso dell’estate è prevista una tappa intermedia, un’edizione “off” di IFF sul lungolago di Sarnico, casa natale del festival. Tre serate di proiezioni all’aperto, con in cartellone i film che hanno fatto parte di questa edizione e la premiazione del quarto concorso fotografico Premio Ulisse Belometti, evento collaterale del Festival di cui proprio nella serata finale è stata lanciata l’apertura. Le date di svolgimento dell’evento estivo saranno comunicate in seguito sul sito di IFF e sulla pagina facebook. I fotografi che vorranno partecipare al Premio Belometti dovranno inviare scatti che raccontino solidarietà, vicinanza e cooperazione in tempo di pandemia. Sono previsti premi in denaro, tutti i dettagli su www.iff-filmfestival.com. Continua nel frattempo la campagna di crowdfunding del Festival: il pubblico che desidera sostenere la manifestazione vi può contribuire per tutto il corso dell’anno (dettagli sul sito del Festival).
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IFF – Integrazione Film Festival è promosso da Cooperativa sociale Ruah con Lab 80 film. Con il sostegno di: Cooperativa Il Pugno Aperto, Cooperativa Ecosviluppo, Consorzio SolCo Città Aperta, Consorzio Fa, Conf-Cooperative Bergamo, Cooperativa Aeper, Ufficio Pastorale Migranti – Diocesi di Bergamo, Coordinamento Provinciale Enti locali per la pace e i diritti umani, Persico Group. Con il Patrocinio e il sostegno di: Comune di Bergamo, Provincia di Bergamo, Comunità Montana dei laghi Bergamaschi. Con il Patrocinio di: Comune di Sarnico. Con la collaborazione di: Acli, Associazione Toubkal, Associazione Pangea, Associazione Simira, Associazione Ghanesi Bergamasca – Ghana National Association BG, Associazione Tringa, Associazione Nash Mir, Associazione Red Intercultural Madre Tierra Pachamama, Associazione Immaginare Orlando, Dipartimento di Scienze Umane e Sociali – Unibg, Gruppo folklorico “Nueva Integracion Bolivia”, Premio Mutti, Pro Loco Sarnico, Rete della Pace Bergamo, Ufficio sociale Basso Sebino, Disegnobello. Festival Partner: Primed, Orlando. Identità, relazioni, possibilità, Molte fedi sotto lo stesso cielo. Media Partner: Film Tv, Afroitalian Souls, L’Eco di Bergamo, Bergamo TV, Eppen, OpenDDB.
L’ha ripubblicato su Lumière e i suoi fratelli.
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