A 24 anni dall’ultima mostra antologica del 1997 a lui dedicata nel capoluogo emiliano e dopo tanti mesi di chiusura a causa della pandemia, lo scorso venerdì 7 maggio ha preso il via a Bologna, Palazzo Albergati, la mostra dedicata al genio creativo di Andrea Pazienza, classe 1956, fumettista, disegnatore, illustratore e pittore, il massimo esponente di quell’affabulante arte del racconto tutta italiana, estremamente libera, al servizio di un flusso di coscienza inarrestabile e senza precedenti, che da quel momento andò a caratterizzare il mondo della nona arte, il fumetto. La mostra, visitabile fino al 26 settembre, è denominata Fino all’estremo, titolo della prima stesura di quello che sarebbe poi diventato Gli ultimi giorni di Pompeo, il vertice artistico e narrativo di Pazienza, e si compone di oltre 100 opere provenienti dagli archivi delle persone a lui più vicine come il fratello, la sorella, la moglie ed altri, tra tavole originali dei fumetti ed opere pittoriche realizzate con i materiali più diversi: dai pennarelli alle tempere, dalla matite ai colori acrilici e molto altro; va ad arricchirsi poi grazie ad una selezione di storiche immagini del grande fotografo e artista visuale Enrico Scuro. Fumettista che con le sue vignette ha cambiato per sempre il mondo del fumetto, Pazienza si trasferì all’ombra delle Due Torri nel 1974 per iscriversi al DAMS ed iniziare nel 1977 la sua carriera sulle pagine di Alter Alter, delineando fino al 1984 i tratti del suo periodo più creativo e stimolante.
Partendo dalla sua produzione artistica che poggia sui tre pilastri, Pentothal, Zanardi e Pompeo, la mostra è un viaggio nella vita dell’artista e tra le vie di una Bologna resa calda dai movimenti studenteschi del 1977. Un racconto di rivolte, amori, guerre politiche e turbamenti vissuti da una generazione di meravigliosi sognatori che hanno inciso sulla loro pelle una via crucis di libertà e rivoluzione, reso dalla potenza e dall’urlo espressivo coi quali Pazienza, nel giro di un solo decennio (morì a soli 32 nella sua casa di Montepulciano il 16 giugno 1988), lascia la sua firma indelebile nella narrativa illustrata non solo coi bianchi e neri dell’epopea di Fiabeschi, ma anche coi colori del Giallo Matematico e delle Notti di Carnevale di Zanna, Colas e Petrilli, i pennarelli sui fogli a quadretti coi quali Pompeo correva incontro al suo destino, così come tutte quelle meravigliose illustrazioni che – da Betta sullo squalo al Corteo di Bologna – hanno fatto di Andrea Pazienza uno dei più grandi maestri del colore di tutti i tempi.
Con il Patrocinio del Comune di Bologna, prodotta e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia e a cura di ARF! – Festival di storie, segni & disegni, la mostra è realizzata con il contributo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, grazie alla quale tutti i bambini al di sotto dei 12 anni potranno usufruire dell’ingresso omaggio e tutti gli studenti delle scuole secondarie e delle università dell’ingresso ridotto. La mostra vede come Media Partner BilBOlbul Festival Internazionale di Fumetto e RIFF Rete Italiana Festival di Fumetto. L’evento è consigliato da Sky Arte. Il Comune di Bologna, in collaborazione con Bologna Welcome, partecipa attivamente alla promozione della mostra, anche attraverso lo strumento della Card Cultura.
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Il 23 maggio 1956, da Enrico Pazienza e Giuliana Di Cretico, nasce a San Benedetto del Tronto Andrea Pazienza, figura mitica del fumetto italiano e internazionale. La sua infanzia trascorre tra San Severo, la cittadina pugliese di cui era originario il padre, e San Menaio, frazione di Vico del Gargano. Terminato il liceo, nel 1974 si iscrive al DAMS dell’Università di Bologna, in quelli che sono gli anni più caldi della contestazione giovanile, di cui riesce a cogliere l’essenza nella sua prima storia a fumetti, Le straordinarie avventure di Pentothal, che inizia ad apparire dall’aprile del 1977 sulla rivista Alter Alter. Sempre nel ’77, insieme a Filippo Scòzzari, Stefano Tamburini, Massimo Mattioli e Tanino Liberatore crea la Primo Carnera Editore e la rivista Cannibale. Dal 1979 al 1981 contribuisce al settimanale Il Male e nel 1980, con il gruppo di Cannibale e con Vincenzo Sparagna, fonda il mensile Frigidaire, sulle cui pagine comparirà il personaggio di Zanardi, che in seguito sarà pubblicato anche da altre riviste, come Alter Alter, Corto Maltese e Comic Art. Continua a collaborare con le più importanti riviste del fumetto italiane, pubblicando anche su Linus. Partecipa inoltre alla creazione di Frizzer, mensile che si affianca a Frigidaire, e che cura per i primi numeri anche nella grafica. Partecipa alla rivista Tempi Supplementari e dal 1986 collabora anche con Avaj, supplemento al mensile Linus, con Tango, supplemento del quotidiano L’Unità, con Zut, rivista satirica diretta da Vincino. Muore il 16 giugno 1988 a Montepulciano. I fumetti di Andrea Pazienza, negli anni, sono stati pubblicati da Primo Carnera Editore, Editori del Grifo, Rizzoli Milano Libri, Glamour International, Legambiente, Babel Editore, Edizioni ART Core, Edizioni Di, Baldini & Castoldi, Einaudi, Panini, Editoriale Cosmo, Gruppo Editoriale L’Espresso, Fandango Libri e Coconino Press.
(Fonte: comunicato stampa)
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