Nell’ occasione del suo ottantesimo compleanno, da martedì 17 a domenica 29 maggio Cineteca Milano MIC – Museo Interattivo del Cinema dedicherà al talento di Barbra Streisand una personale in 6 film, scelti tra i suoi maggiori successi, molti dei quali presentati in lingua originale con sottotitoli italiani, idonei a rimarcarne l’ecletticità di cantante, attrice, regista, compositrice, produttrice, sceneggiatrice. Nata a Brooklyn nel 1942, da una famiglia ebrea di umili origini, la Streisand aveva soli 15 mesi quando il padre morì, una perdita che segnerà profondamente la sua crescita personale e artistica. Apprezzata sin da ragazzina per la bella voce, il sogno di Barbra è tuttavia quello di diventare attrice, anche se il look inusuale per i canoni di bellezza dell’epoca non le permise, tuttavia, di ottenere i ruoli desiderati, mentre proprio la sua voce, cristallina quanto potente, andrà a costituire il lasciapassare per la celebrità. Dopo una gavetta come cantante in alcuni nightclub newyorkesi, Barbra approdò a Broadway, un ruolo secondario nella commedia musicale I Can Get It For You Wholesale (1962), performance baciata dal successo che le permise di ottenere il primo ruolo da protagonista sul palcoscenico nel mitico musical Funny Girl (1964), ispirato alla storia vera di Fanny Brice, vedette dei maggiori spettacoli di rivista dei primi del Novecento. Per la Streisand fu la consacrazione, divenendo una delle performer più ricercate di quegli anni. Hollywood è da subito interessata a trarre un film dallo spettacolo e Barbra riuscì a confermarsi nel ruolo della protagonista. Uscito nelle sale nel 1968 e diretto dal grande William Wyler, Funny Girl divenne uno strepitoso successo di pubblico e consentì alla Streisand di vincere, al suo primo film, il premio Oscar come migliore attrice protagonista.
Ormai diventata una delle star più luminose degli anni Settanta, Barbra fu protagonista di altri due adattamenti di musical teatrali: è la sensale di matrimoni Dolly Levi in Hello, Dolly! (1969, Gene Kelly), mentre ne L’amica delle 5 ½ (On a Clear Day You Can See Forever,1970, Vincente Minnelli) interpretò il doppio ruolo di Daisy, ragazza con il vizio del fumo, e di una sua antenata vissuta nell’Inghilterra del 1800. Stanca di essere associata ad un unico genere cinematografico, la Streisand riuscì a dimostrare le proprie abilità drammatiche in Come eravamo (The Way We Were, 1973, Sydney Pollack), indimenticabile storia del travagliato amore tra Katie Morosky, ragazza ebrea da sempre in prima linea per i diritti civili, e Hubbel Gardiner, interpretato da Robert Redford, americano tranquillo e talentuoso sceneggiatore. Per il film Barbra ricevette una seconda candidatura all’Oscar come migliore attrice, mentre la commovente canzone The Way We Were, cantata sui titoli di testa, vinse l’ambita statuetta. Dopo essere tornata nei panni di Fanny Brice nel sequel Funny Lady (1975, Herbert Ross), il nuovo progetto della Streisand la vide anche nelle vesti di produttrice, insieme al compagno dell’epoca John Peters (omaggiato recentemente da Paul Thomas Anderson in Licorice Pizza). La coppia decise infatti di realizzare una nuova versione di È nata una stella (A Star is Born, 1976, Frank Pierson), questa volta non ambientata nel mondo del cinema come i precedenti film del 1937 e del 1954, ma nel mondo della musica rock. La pellicola fu un successo al botteghino, Barbra vinse il Golden Globe come migliore attrice in un film commedia o musicale e conseguì il secondo Oscar della sua carriera, in questa occasione per la migliore canzone, il tema Evergreen.
Alla ricerca di nuove sfide creative, la Streisand debuttò alla regia con il musical Yentl (1983), adattamento di un racconto di Isaac Bashevis Singer, storia di una ragazza che, dopo la perdita del padre, si finge uomo pur di studiare il Talmud, uno dei testi sacri dell’ebraismo, divenendo così la prima donna ad interpretare, dirigere, produrre e sceneggiare un film per una major cinematografica, ricevendo, prima regista donna, il Golden Globe per la migliore regia, ma venendo snobbata della nomination nella medesima categoria dall’Academy. Nonostante questa amara dimenticanza, con il film la Streisand ha contribuito ad ampliare gli orizzonti delle donne ad Hollywood. Nel corso degli anni Ottanta e Novanta, Barbra ha diradato le proprie apparizioni cinematografiche, offrendo comunque grandi interpretazioni (Pazza, Nuts, 1987, Martin Ritt), e tornando nella doppia veste di attrice e regista per il dramma Il principe delle maree (The Prince of Tides, 1991, nomination all’Oscar come miglior film) e per la commedia L’amore ha due facce (The Mirror Has Two Faces,1996), accostando al cinema e alla musica il proprio impegno per svariate cause umanitarie. Programma completo sul sito della Cineteca. (Fonte: comunicato stampa)
L’ha ripubblicato su Lumière e i suoi fratelli.
"Mi piace""Mi piace"