Ca’ Foscari Short Film Festival XIII Edizione, i vincitori

Il cortometraggio Die Unsichtbare Grenze – Invisible Border (Austria, Mark Siegfried Gerstorfer), prodotto dalla Filmakademie Wien, è il vincitore del Concorso Internazionale della tredicesima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival in Europa interamente organizzato e gestito da un’università, che si è sviluppato anche quest’anno in forma “diffusa” per tutta Venezia, con proiezioni che si sono svolte, oltre che allo storico Auditorium Santa Margherita, anche in altre sedi partner tra musei e istituzioni culturali, dal 22 al 25 marzo. Il Festival è realizzato con la collaborazione della Fondazione di Venezia e al supporto di NH Venezia Rio Novo, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la piattaforma italiana di cinema on demand  WeShort, la più antica azienda produttrice di prosecco Carpenè-MalvoltiCinit – Cineforum Italiano, la Municipalità di Venezia – Murano – Burano, il Conservatorio di Musica Arrigo Pedrollo di Vicenza e le Giornate della Luce di Spilimbergo, festival dedicato ai maestri della fotografia del cinema italiano. La Giuria Internazionale, composta dall’artista multimediale e regista Mika Johnson, dall’animatore statunitense Robb Pratt e dall’attore Roberto Citran, ha assegnato i tre premi del Concorso Internazionale, realizzati dai mastri vetrai del consorzio Promovetro – Vetro Artistico di Murano. In aggiunta, il regista vincitore del primo premio ha ricevuto un’opera d’arte in vetro realizzata dagli artisti Cosima Montavoci e Lorenzo Passi. Il Primo premio al miglior corto del Concorso, consegnato dal giurato Robetro Citran al regista , è andato, come su scritto, a Die Unsichtbare Grenze – Invisible Border di Mark Siegfried Gerstorfer, con la seguente motivazione: “Con una regia sapiente, una sceneggiatura pressoché perfetta e un’interpretazione impeccabile (straordinaria la protagonista Temiloluwa Obiyem nel ruolo della poliziotta) il film ci racconta come uno Stato, attraverso le fredde regole della burocrazia, possa esercitare la sua disumanità. Il fatto che l’agente che deve eseguire la deportazione di una famiglia d’immigrati abbia a sua volta un’esperienza d’immigrazione, rende ancora più drammatica la vicenda”.

(Cinemaitaliano.info)

La Giuria ha assegnato inoltre la Menzione speciale WeShort, per l’opera che offre la migliore sperimentazione nei linguaggi cinematografici, all’unico italiano in concorso, il cortometraggio d’animazione Fly High (Italia,  Giuseppina Fais, Lorenzo Pappa Monteforte, Kevin Rosso e Yagiz Tunceli, dal Centro Sperimentale di Cinematografia del Piemonte), con la seguente motivazione: “C’è un modo di dire nel mondo del cinema: per le opere in live action, prima si dirige il film, poi lo si monta. Nell’animazione, prima si monta il film, poi lo si dirige. Per il suo ritmo serrato e la narrazione chiara che esprime in modo efficace i temi della mentalità di branco, dell’isteria di massa e il pericolo di saltare alle conclusioni sbagliate. Questo corto rappresenta un’ulteriore prova delle grandi potenzialità narrative che l’animazione offre. Fly High è una satira sociale dai colori sgargianti”. La Menzione speciale Museo Nazionale del Cinema, per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come espressione artistica, è andata a Volver al Sur – Returning South di Sofia Ayala (Germania/Messico, Sofia Ayala), realizzato per la German Film and TV Academy Berlin. Il premio, consegnato dal membro della giuria Mika Johnson alla regista, consiste in un prestigioso libro fotografico sul cinema e una targa. Ecco la motivazione: “Poiché molti dei film in concorso sono caratterizzati da regie fortemente artistiche, premiare il miglior film d’arte non è stato facile. Abbiamo scelto quest’opera per la sua padronanza della messa in scena, che include ottimi costumi, make-up, fotografia, stile recitativo, location e molto altro. Al tempo stesso l’uso della musica e del sound design è altrettanto artistico, poiché contribuisce a mantenere l’unità di tutti gli altri elementi che compongono il film”.

(Eye For Film)

Il nuovo premio per la Miglior Sceneggiatura del Concorso è invece stato assegnato da una giuria specifica, composta da Domenico Scimone, Eduardo Fernando Varela, Roberto Tiraboschi e Alessandro Loprieno, che ha deciso di premiare con la Menzione speciale Storie di Vitae Carpenè-Malvolti il cortometraggio Bloody Gravel (Iran,  Hojat Hosseini, studente della Tarbiat Modares University di Teheran). La motivazione del premio, consegnato dal CEO di Carpenè Malvolti Domenico Scimone, è la seguente: “Per la tensione del racconto ben equilibrato e senza cedimenti, per la costruzione dei personaggi e dei dialoghi e la descrizione di un confine che è anche metafora di quello mentale”. La Menzione speciale Le Giornate della Luce per la Miglior Fotografia è stata assegnata da una giuria apposita composta dal Presidente dell’associazione Il Circolo Donato Guerra, dall’organizer e programmer del festival Silvia Moras e dal giornalista cinematografico Luca Pacilio, a Eonnileul Gieoghae – Remember Our Sister (Corea del Sud, Hayoung Jo, proveniente dal Dong-Ah Institute of Media and Arts), ed è stata consegnata da Donato Guerra con la seguente motivazione: “Per come integra il linguaggio visivo (luci, toni, atmosfera, movimenti di camera) alla narrazione del film e per la fluidità e la coerenza di registro con le quali asseconda momenti musicali e drammatici”. La Menzione speciale Conservatorio di Vicenza alla Miglior Colonna Sonora, assegnata da una giuria apposita composta da Davide Tiso, Lorenzo Pagliei, Pierangelo Valtinoni, Pietro Tonolo ed Elisabetta Andreani, è andata al corto polacco Rozkwit Zimowy – Winter Bloom (Polonia, Ivan Krupenikov e prodotto dalla Warsaw Film School).

Il premio, è stato consegnato dal compositore e multimedia designer Davide Tiso al regista, con la seguente motivazione: “La colonna sonora è elemento fondamentale dell’opera filmica: arricchisce la fruizione del pubblico trasformando la narrazione in un’esperienza sensoriale completa, valorizza l’opera amplificandone la valenza semantica ed emotiva. L’intelligente regia del suono di questo film ha saputo unire in modo organico tutti gli elementi principali di una colonna sonora efficace, armonizzando il sound design originale con i temi musicali, il foley e il parlato. Un plauso particolare va anche al lavoro di mixaggio degli elementi sonori”. Passando ai Concorsi collaterali, è stato poi annunciato il vincitore della settima edizione del CINIT Music Video Competition, concorso dedicato a videoclip musicali realizzati da studenti di scuole di cinema o di università da tutto il mondo: Object of Life dell’australiano Jack James Parry dalla Deakin University, con una storia giocosa sui pericoli del lavoro per raggiungere obiettivi materiali nella vita. Inoltre, la giuria composta dal produttore e regista Giovanni Bedeschi, dalla giornalista Alice D’Este e dal membro del direttivo di CINIT Giordano Giordani ha voluto riconoscere nominalmente una menzione speciale al video Zeus di Nicco Nn. Il premio per il miglior videoclip è stato assegnato con la seguente motivazione: “Perché interpreta perfettamente l’andamento musicale raccontando una storia esistenziale in cui tutti ci riconosciamo. Il climax ascendente e discendente è perfetto nei tempi e nei modi. Disegno e montaggio originali restituiscono allo spettatore 3 minuti di spumeggiante e incessante racconto che non nasconde una bella riflessione sul valore delle cose della vita”.

Roberta Novielli (Abbanews)

È stato premiato, infine, il vincitore della decima edizione del Concorso Scuole Superiori, rivolto al miglior cortometraggio realizzato da studenti delle scuole superiori di secondo grado di tutto il mondo. Una giuria composta da studenti di Ca’ Foscari, ha decretato come vincitore il documentario Úzkosti – The Anxieties di Anežka Kozlová e Matyáš Ladadue giovani studenti liceali dalla Repubblica Ceca che hanno raccolto le testimonianze di dieci persone che hanno vissuto e superato l’ansia. Il premio è stato assegnato con la motivazione seguente: “Per la capacità di trattare con evidente profondità e consapevolezza la tematica affrontata e tradurla altrettanto efficacemente in termini estetico-formali”. A conclusione della cerimonia di premiazione, la direttrice artistica e organizzativa del festival Roberta Novielli ha ringraziato i quasi 200 volontari cafoscarini che, con entusiasmo, passione e impegno, hanno reso possibile la realizzazione del festival e ha dato appuntamento al prossimo anno per la quattordicesima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival. (Fonte: sito del Festival)


Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.