
Il 19 gennaio 1925 nasceva a Milano Fabio Carpi, regista, sceneggiatore, scrittore e intellettuale che ha arricchito e segnato la scena culturale e artistica italiana del secolo scorso. A lui e alla sua opera cinematografica Cineteca Milano dedica una rassegna in cinque film, intitolata Il cinema misterioso di Fabio Carpi che si terrà al Cinema Arlecchino (via San Pietro all’Orto) dal 6 al 16 marzo, che attinge dall’archivio personale del regista milanese. “Il cospicuo fondo Fabio Carpi, donato dallo stesso regista e conservato presso l’Archivio storico di Cineteca Milano – scrive Matteo Pavesi, direttore di Cineteca Milano – testimonia, attraverso l’affascinante intreccio di materiali filmici ed extrafilmici, tutta la vivacità intellettuale di questo autore difficile e ricchissimo. Il fondo documenta in modo capillare la feconda attività cinematografica di Carpi (mediante le copie personali 35 mm di alcuni suoi film), così come la sua non meno raffinata produzione letteraria (con volumi a stampa e manoscritti).
Il prezioso corredo paratestuale delle sue opere filmiche (con oltre 500 fotografie di scena), così come l’intensa attività di promozione culturale (attraverso, per esempio, le sceneggiature dei radiodrammi) e di scambio intellettuale (svolto da un vivace epistolario con scrittori come Italo Calvino). Mai come in questo caso i percorsi intertestuali tra le diverse scritture, pubbliche e private, letterarie e cinematografiche, artistiche o “di servizio”, consentono di ricostruire il profilo “a tutto tondo” di una complessa personalità artistica. A partire da questo intreccio, durante la rassegna alla proiezione di cinque fra i suoi lungometraggi più significativi, si affiancherà la presentazione di alcuni rari sottotesti o paratesti che si legano appunto alla ideazione, alla realizzazione o alla fortuna critica di quelle opere”.

Il programma della rassegna prevede il film di esordio Corpo d’amore (1972), Quartetto Basileus (1982), Barbablù, Barbablù (1987), Nel profondo paese straniero (1997) e il suo ultimo film Le intermittenze del cuore (2003). Il cinema di Fabio Carpi è il frutto dei molteplici stimoli culturali, provenienti dalla letteratura, dal teatro, dalla storia, dalla filosofia. I suoi copioni hanno spesso una origine letteraria e scandagliano i temi della psicoanalisi, della vecchiaia, dello scorrere del tempo e dell’animo umano. Nei suoi film non mancano riferimenti a Marcel Proust, Thomas Mann, Gertrude Stein, Raymond Radiguet, Novalis. Fabio Carpi iniziò la sua carriera negli anni ’40 come critico cinematografico per i quotidiani Libera Stampa e L’Unità.
Nel 1951 si trasferì in Brasile, dove, insieme con Luciano Salce, Adolfo Celi e altre professionalità italiane, venne coinvolto come sceneggiatore nell’impresa della Vera Cruz, casa produttrice diretta dal leggendario regista Alberto Cavalcanti, per la quale Carpi scrisse il film Uma pulga na balança, diretto nel ’53 da Adolfo Celi. Rientrato in Italia nel 1954, lavorò come sceneggiatore alla realizzazione di film quali Il vedovo (Dino Risi, 1959), Un uomo a metà (Vittorio De Seta, 1969), Diario di una schizofrenica (Nelo Risi, 1968) e Bronte, cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato (Florestano Vancini, 1972).
Proprio i film di De Seta e Nelo Risi segnalarono il precoce interesse per la psicanalisi che Carpi, dopo il passaggio dietro la macchina da presa come documentarista (Zavattini, parliamo tanto di me, 1966), approfondì già dal suo esordio del ’72, Corpo d’amore. La sua non folta filmografia (nove lungometraggi in trent’anni), disegna un personalissimo e coerente itinerario sempre fedele a un cinema d’arte e di scrittura: Corpo d’amore (1972). L’età della pace (1974). Quartetto Basileus (1983). Barbablù, Barbablù (1987). L’amore necessario (1991). La prossima volta il fuoco (1994). Nel profondo paese straniero (1997). Nobel (2001). Le intermittenze del cuore (2003)
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Giovedì 6 marzo, ore 18.30: introduzione sul cinema di Fabio Carpi a cura di Paolo Mereghetti – Ingresso libero fino a esaurimento posti. Barbablù, Barbablù (Fabio Carpi, 1987. Durata: 119’. Interpreti: John Gielgud, Héctor Alterio, Susannah York). Al termine focus sul rapporto tra Fabio Carpi e il celebre padre della psicanalisi italiana Cesare Musatti, con estratti da una rara intervista di Carpi a Musatti. Ingresso libero fino a esaurimento posti
Sabato 8 marzo, ore 11.00: Le intermittenze del cuore (Fabio Carpi, 2003. Durata: 110’. Interpreti: Héctor Alterio, Assumpta Serna, Michel Aumont). La proiezione sarà introdotta da materiali extra filmici provenienti dall’Archivio fotografico di Cineteca Milano. Al termine proiezione di estratti della presentazione del film effettuata presso il Circolo del Cinema di Verona (2 dicembre 2004) alla presenza di Fabio Carpi.
Lunedì 10 marzo, ore 20.00: Quartetto Basileus (Fabio Carpi, 1982. Durata: 128’. Interpreti: Héctor Alterio, Omero Antonutti, Pierre Malet. Menzione speciale al 35mo Locarno Film Festival). La proiezione sarà introdotta da materiali extra filmici provenienti dall’Archivio fotografico di Cineteca Milano. Al termine della proiezione, la giornalista Giuseppina Manin incontrerà e intervisterà il Quartetto Rilke, che suonerà dal vivo alcuni brani del repertorio. Quartetto d’archi italiano, nato nel 2022 dalla grande passione per la musica da camera delle sue componenti. Intitolato a uno dei più grandi poeti lirici di sempre, il Quartetto Rilke è il risultato di un progetto comune tra quattro musiciste giovani e motivate, con l’aspirazione di costruire insieme una carriera da quartettiste nell’attuale scena cameristica europea.
Giovedì 13 marzo, ore 15.00: Corpo d’amore (Fabio Carpi,1972. Durata: 105’. Interpreti: Mimsy Farmer, François Simon, Lino Capolicchio). La proiezione sarà introdotta da materiali extra filmici provenienti dall’Archivio fotografico di Cineteca Milano sulla scrittura di Fabio Carpi. Tra di essi, sequenze della rara intervista, realizzata da Fabio Carpi nel 1966, dal titolo Zavattini, parliamo tanto di me.
Domenica 16 marzo, ore 11.00: Nel profondo paese straniero (Fabio Carpi, 1997. Durata: 102’. Interpreti: Claude Rich, Valeria Cavalli, Grégorie Colin. David di Donatello – Miglior sceneggiatura). La proiezione sarà introdotta da materiali extra filmici provenienti dall’Archivio fotografico di Cineteca Milano intorno a Cesare Zavattini. Al termine, estratto di una trasmissione radiofonica in cui Fabio Carpi racconta della sua collaborazione nell’ambito della produzione cinematografica con Alberto Cavalcanti e il progetto sulle interviste immaginarie.






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