(…) “Che succede qua Marcello?”
“Tutto fatto, tutto a posto signor commissario, per fortuna sono arrivato in tempo! Col mio fiuto signor commissario… Gioco d’azzardo, rissa a mano armata e false generalità … Eccoli ‘sti galantomini!”
“Bravi, bravi, bravi … Eh, eh, eh …
Signor marchese? E che ci fa lei in mezzo a tutta questa canaglia?”
“Eh, che ce faccio? Hai visto?
Mo’ son c***i tui ! Me c’ha messo ‘sto co**ne qua …”
“Ma davvero? Ma che te sei ubriacato? Ti metti ad arrestare il marchese del Grillo?”
“Ma stava in mezzo a tutti ‘sti ladroni …”
“E tu non sai distinguere un nobile da un plebeo?
Per questo ti farai due mesi di galera, così t’impari!”
“E che impara?
E’ ‘no scemo, non lo vedi? Glielo avevo pure detto chi ero…”
“Ah, te l’aveva detto … Allora quattro mesi!
Lo perdoni, eccellenza…”
“E va be’…”
“Tutti quanti gli altri in galera!”
“No, meno quello … Quello è il servitore mio, mi viene sempre appresso“.
“Naturalmente eccellenza”.
“Andiamo Ricciò, annamo… Ricciò, vai a vedere come vanno i lavori in via dei Banchi Vecchi, io faccio una scappata dagli Orsini e vi raggiungo. Ci vediamo all’alba, eh …”
“Ah, mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un c***o!”
Dialogo tra una guardia, il commissario e il marchese Onofrio del Grillo (Alberto Sordi), in seguito ad una rissa scoppiata in un’ osteria nel corso di una partita a carte truccata: il nobile, liberale nei gesti e nelle modalità più per noia del consueto vivere che convinzione, difensore di un personale sistema di libertà, all’atto pratico non rinuncia ai privilegi garantiti dalla casta e dal casato d’appartenenza, che pure irride continuamente, e li rinfaccia al popolino tra il quale si infiltra di continuo, “per vedere di nascosto l’effetto che fa” .
Il film è Il marchese del Grillo, ’81, regia di Mario Monicelli, mentre l’ormai più che nota frase riportata nel testo è ripresa da un verso del sonetto di Giuseppe Gioacchino Belli, Li soprani der Monno vecchio : C’era una vorta un Re cche ddar palazzo / mannò ffora a li popoli st’editto: / “Io sò io, e vvoi nun zete un c***o, sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto”.
diciamolo chiaro: E’ ANCORA COSI’
se sei un pezzogrosso (o la moglie-amante-concubina-madredellaconcubina-cuginadellamoglie-nipotedell’amicadell’amante ecc) puoi parcheggiare l’auto dove ti pare…
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Esatto, ed ecco il perchè dell’articolo… I miei “pensieri del weekend” in genere danno sempre un’occhiata al sociale, come giornalista cinematografico, e amante della cultura in ogni sua espressione, mi piace fare riferimento a varie opere per sottolineare certa nostra “beata involuzione”.
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