
Ci lascia l’attrice cinematografica Sue Lyon (Suellyn Lyon all’anagrafe, Davenport, 1946), morta lo scorso 26 dicembre a Los Angeles, nota soprattutto per il ruolo della conturbante adolescente Lolita ne l’omonimo film diretto da Stanley Kubrick, 1962, su sceneggiatura di Vladimir Nabokov, autore del romanzo di cui la pellicola costituisce un adattamento.
In precedenza Sue aveva svolto attività di modella e preso parte ad alcune produzioni televisive e proprio sul set di quest’ultime venne notata da Kubrick (“Ma non appena la vedemmo pensammo: Mio Dio, se questa ragazza sa recitare…“), che la propose alla produzione, ottenendo infine l’approvazione anche di Nabokov; un ruolo quello della ninfetta, adoperando le parole del professore Humbert Humbert, cui James Mason offre una resa realistica e naturale nel visualizzarne la straniante passione, che ne condizionò non poco la carriera:l’attrice in seguito si trovò a recitare parti simili in altri titoli (The Night of the Iguana, John Huston, 1964; 7 Women, John Ford, 1966; The Flim-Flam Man, 1967, Irvin Kershner, basato sul romanzo The Ballad of the Flim-Flam Man di Guy Owen), per poi essere dimenticata una volta divenuta adulta, tanto che, dopo qualche partecipazione in produzioni televisive minori o film non propriamente eccelsi, Sue si ritirò dalle scene, rifiutando di apparire in pubblico. E come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno, come le rose (La canzone di Marinella, Fabrizio De André, 1966).
L’ha ripubblicato su Lumière e i suoi fratelli.
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