
Il prossimo 7 settembre le Giornate degli Autori ed Isola Edipo celebreranno due grandi donne del panorama culturale italiano che hanno costruito e raccontato l’Italia della seconda metà del Novecento: Nilde Iotti e Liliana Cavani; il Teatro Goldoni di Venezia per un giorno diverrà sala cinematografica nella quale festeggiare “il tempo delle donne”. Peter Marcias, in occasione del centenario della nascita di Nilde Iotti, presenterà infatti, grazie al fondamentale contributo della Sardegna Film Commission, il suo nuovo documentario, ritratto della prima Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana dal titolo Nilde Iotti – Il tempo delle donne, un affresco costruito con immagini di repertorio, interviste inedite a personaggi della cultura e della politica italiana e le suggestioni di Paola Cortellesi. Il gioco di Ripley (Ripley’s Game, 2002, tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith, 1974) è invece il film scelto per omaggiare Liliana Cavani, autrice e regista che dalla fine degli anni ’50 ad oggi ha regalato alla storia del cinema italiano più di trenta opere tra corti, lungometraggi e documentari.
“Chi meglio di lei? Con questa regalità e questo senso così protettivo mi pare che il parlamento ne risulti ingentilito” diceva Federico Fellini in un’intervista usata da Marcias nel film su Nilde Iotti. Insieme a lui, altre donne e uomini della nostra cultura e della nostra politica, raccontano la donna lottatrice e sensibile che si nascondeva dietro la figura politica che più a lungo è rimasta in carica come Presidente del Parlamento Italiano (tredici anni, dal 1979 al 1992): il Presidente Sergio Mattarella, Luciana Castellina, Piera Degli Esposti, Livia Turco, Cecilia Mangini, Giorgio Napolitano e tanti altri personaggi che hanno fatto il nostro tempo.

Paola Cortellesi non recita il ruolo di Nilde Iotti ma ne suggerisce le parole, gli sguardi e la commozione in quegli inserti a cui il regista ricorre per citare sia i discorsi ufficiali del personaggio politico che le lettere più intime della donna, sola e determinata, che ha fatto la resistenza, ha scritto la costituzione, ha difeso il diritto all’aborto e al divorzio e, con la stessa passione, ha amato Togliatti.
Con questo film Peter Marcias, oltre a confermare la sua curiosità per i temi sociali e politici, dimostra di essere a proprio agio costruendo ritratti femminili.
Lo aveva già fatto con la stessa Piera Degli Esposti (qui intervistata) con Tutte le storie di Piera (2014) e con Liliana Cavani – Una donna nel cinema (2010) che dieci anni fa veniva presentato alle Giornate degli Autori.
E sarà proprio Liliana Cavani la protagonista del secondo appuntamento della giornata, dedicato al Cinema dell’inclusione – Omaggio alle maestre e ai maestri del cinema internazionale, omaggio voluto da Isola Edipo e Giornate degli Autori per celebrare le figure che si sono distinte nel corso della propria carriera per un approccio fortemente inclusivo e attento all’alterità come spazio di sviluppo di uno sguardo nuovo e aperto alle diversità e che negli anni scorsi ha visto protagoniste Wiseman (2017), Depardon (2018) e Von Trotta (2019).
Presente alla Mostra Internazionale d’ Arte Cinematografica nel ’68 con Galileo e nel 1971 con L’Ospite, Liliana Cavani è tra le registe e sceneggiatrici più produttive di quella generazione del cinema Italiano che ha diretto attori di fama internazionale del calibro di Marcello Mastroianni, Dominique Sanda, Virna Lisi, Charlotte Rampling e Michel Piccoli fra gli altri. Un’autrice che ha realizzato film e documentari sin dagli anni Sessanta, affrontando i temi più svariati e complessi in anni difficili, specialmente per le donne: dalla politica alla religione, dalla filosofia all’emancipazione delle donne fino alla libertà sessuale.
Le Giornate degli Autori, promosse da ANAC e 100autori, sono una sezione indipendente della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.