Un filo d’acciaio taglia l’anima che grida pietà, sul ciglio della morte. Foiba parola che sgretola la vita. Foiba parola che inchioda alla croce, senza respiro, senza assoluzione. Mani e piedi legati dall’odio e poi giù, nel buio mentre la tua vita sfracella tra le pareti nere di pietà. Uomini, donne, padri, madri, violentati dalla follia della morte, dalla pazzia dell’ideologia. Nella nebbia del tempo quando tra le dune di pietra del Carso domina la notte, mi pare di sentire le voci, i canti e i silenzi di quegli uomini che caddero nel ventre buio della terra rinascendo per sempre nella Luce.